B1NARY – Episodio 18: Parlare degli ex, e altri brutti costumi

Cara Giulia,
sei purtroppo anche tu vittima del cosiddetto fenomeno chiamato “abbaglio gay”.
Il gay radar è un po’ un’abilità: per alcuni è innata, altri la sviluppano con il tempo, altri ancora non riescono proprio ad avere questa skill.
Purtroppo non è una scienza e non c’è un modo corretto per allenarlo che non sia quello di sbatterci la faccia ogni volta. Questo però non ti deve abbattere, sei ancora giovane, ed è questo il momento di gettarti nella mischia e flirtare liberamente e affinare la tua tecnica.
Nell’attesa, continua a provarci – non c’è niente di male, e sia mai che qualcuno potrebbe aver voglia di qualche nuovo esperimento.

Cara Indecisa,
non crediamo che l’abbigliamento rappresenti un ostacolo insormontabile per le tue mire: magari un’eccessiva attenzione verso la scelta dei vestiti, accompagnata nel caso peggiore da un certo qual compiacimento nello sfoggiare indumenti che nel consesso civile sono giudicati come deprecabili, potrebbe rivelare più che altro una personalità eccessivamente vanesia, esibizionista, forse superficiale.

Ma, come recita il detto, l’abito non fa il monaco: magari sei incappata in una personalità interessante e piacevole, in un’anima gentile e candida, in una persona interessante e intelligente a cui il destino ha deciso di donare un discutibile gusto estetico per controbilanciare le sue innumerevoli qualità. Ma chi siamo noi per giudicare? Ricordiamo benissimo i tempi in cui indossavamo i marsupi perché andavano fortissimo.

Insomma, capiamo che quelli che elenchi possano essere elementi disturbanti per la visuale, ma il soggetto in questione ti tratta con rispetto? Rispetta le tue scelte? Azzecca i congiuntivi? Insomma, le cose davvero importanti in una relazione. Focalizzati su ciò che è davvero fondamentale, e magari tutto il resto non ti darà più così fastidio. 

E se, nonostante il borsello finto Gucci e le Birkenstock pelose, una parte del tuo cervello, anche piccola, pensa ancora di volerlo portare in un angolo buio e approfittare di lui, allora non porti limiti! 

C’è sempre tempo per dedicarsi con costanza e dedizione a un estensivo processo di lavaggio del cervello – da che mondo è mondo, in tempi brevissimi le donne ricevono il diritto costituzionale di veto sull’abbigliamento del proprio compagno.
Da lì, l’importante è premurarsi di accompagnarlo sempre quando si tratta di fare shopping. Ed è praticamente Natale: quale occasione migliore per regalargli un bel sandalo depilato?

Car@ anonim@,
parlare del proprio o della propria ex durante un appuntamento è come ruttare durante i pasti: nessuna legge lo vieta espressamente, ma c’è il rischio sensato che tutti ci guardino male, e che alla lunga diventi difficile trovare persone disposte a sedersi a tavola davanti a noi.

Lasciarsi andare a considerazioni sugli ex è simile a certi bisogni fisiologici: una necessità forse impellente, ma da espletarsi necessariamente in spazi appositi.

Trasgredire a questa regola inviolabile significa solo una cosa: non essere ancora andati oltre la rottura. E, diciamocelo, non è mai un segnale positivo. Certo, c’è la possibilità che, a un certo punto, tu riesca a fargliel@ dimenticare, ma davvero vuoi iniziare una relazione con qualcuno che ha il suo o la sua ex come pensiero fisso?

Ci dispiace doverti sbattere in faccia la realtà in modo diretto e crudo, ma se ne parla in modo così ossessivo probabilmente non ha ancora dimenticato il passato. Pensaci, siete ad un appuntamento voi due soli ma il focus di conversazione è qualcun altro. Qualcosa non va. Se ti piace davvero, dagli il tempo di dimenticare l’ex o quantomento riordinare le idee per capire cosa vuole davvero. Se era solo una fiamma passeggera allora lo sai che si fa? Trovi un’altro più bello ♫ che problemi non ha.