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Huawei Mate X: lo abbiamo toccato! [Hands-on]

MILANO – Dopo averlo visto al MWC, senza però poterlo toccare, siamo finalmente riusciti a mettere le mani sull’Huawei Mate X! Già durante le dimostrazioni in fiera ci era sembrato un dispositivo maturo e pronto per l’utilizzo (a differenza, per esempio, del Royole FlexPai). Provandolo poi di persona, non possiamo che confermare le nostre impressioni iniziali, in quanto siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla qualità hardware e software di questo smartphone.

Hands-on dell’Huawei Mate X

Da chiuso, grazie anche allo spessore estremamente ridotto (11mm), sembra di tenere in mano un normale smartphone da 6.6″ (o da 6.38″, se per caso stiamo usando lo schermo posteriore).

Premendo poi un tasto sulla M Bar, scatterà l’apertura dello schermo, permettendoci di aprirlo completamente in tutti i suoi 8″ di diagonale. Tutto questo senza effetti strani sull’applicazione aperta in quel momento, che semplicemente si adatterà al nuovo formato. Questa fluidità software nel passaggio da una modalità all’altra è qualcosa che era invece assente nel Royole FlexPai, e che evidenzia la maturità del dispositivo.

L’apertura e la chiusura dello schermo possono sembrare azioni un po’ traumatiche, soprattutto ora che non siamo ancora abituati a maneggiare questa tipologia di dispositivi, e sia i rumori prodotti che la forza necessaria per questa operazione possono far temere per l’integrità del telefono. In realtà non c’è nulla di cui aver paura: la cerniera, chiamata Falcon Wing e sviluppata nel corso di 3 anni, è composta da oltre 100 componenti differenti e garantisce una solidità assoluta del meccanismo.

Da aperto lo schermo è estremamente sottile (5.4mm) e totalmente piatto. Guardandolo di sbieco è possibile notare una leggera discontinuità nella plastica che ricopre il display lungo la linea di curvatura, ma questo “difetto” risulta invisibile durante il normale utilizzo con lo schermo rivolto frontalmente verso di noi.

Il software è una versione di EMUI (la skin Android di Huawei) adattata per questo dispositivo. Scomparsi i classici tasti di navigazione, per muoverci all’interno del sistema dovremo usare delle ‘gesture’. Già attivabili su altri dispositivi Huawei dotati di Android Pie, su Huawei Mate X ne troviamo di nuove, come lo swipe a tre dita per accedere al multitasking. Potremo infatti aprire contemporaneamente più applicazioni ed averle affiancate sullo schermo in modo da aumentare la nostra produttività.

Il reparto fotografico ed il resto dei sensori sono contenuti all’interno della sopracitata M Bar, che permette inoltre di impugnare saldamente il dispositivo da aperto (stile Kindle Oasis). In questa barra sono contenuti il pulsante per l’apertura dello schermo, il tasto d’accensione con integrato il lettore d’impronte, il bilanciere del volume e tre sensori fotografici Leica. Per questi ultimi non abbiamo ancora le specifiche tecniche, ma grazie al “doppio” schermo possono fungere sia da fotocamera posteriore che da fotocamera anteriore.

Sul fondo della barra troviamo infinte la porta USB Type-C per lo scambio dati e la ricarica. Ad alimentare questo dispositivo è una doppia batteria, divisa tra le due metà dello schermo per distribuire meglio il peso e con una capacità complessiva di 4500mAh. Batteria che supporta anche la ricarica veloce con un caricatore da ben 55W, capace quindi di alimentare volendo anche un PC.

Non è ancora stata annunciata, a differenza del Samsung Galaxy Fold, una data di uscita per questo dispositivo, e comunque il prezzo di listino di 2299€ lo colloca probabilmente fuori dalla portata della maggior parte dei consumatori. Dopo averlo avuto tra le nostre mani, però, siamo convinti che, tra le tecnologie innovative dietro (schermo flessibile5G) e la rifinitura premium di questo prodotto, non sia alla fine un costo particolarmente esagerato. Noi comunque non vediamo l’ora di spenderci insieme un po’ più di tempo e di vedere di persona altre implementazioni flessibili, sia di Huawei che di altri produttori.

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Giovanni Natalini

Ingegnere Elettronico prestato a tempo indeterminato alla comunicazione. Mi entusiasmo facilmente e mi interessa un po' di tutto: scienza, tecnologia, ma anche fumetti, podcast, meme, Youtube e videogiochi.

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