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Negli Usa il diritto all’aborto è stato cancellato

La Corte Suprema annulla la sentenza Roe v. Wade

Questa è una notizia che lascia increduli, e che non avremmo mai voluto dare. La Corte Suprema ha annullato la storica sentenza Roe v. Wade, e ora negli Usa l’aborto è stato cancellato.

Si tratta di una decisione dalle enormi conseguenze pratiche, naturalmente, ma anche simboliche. È una retrocessione a cinquant’anni fa, una deprivazione del diritto delle donne a una scelta fondamentale.

Vediamo cosa è successo.

La decisione della Corte Suprema: negato il diritto all’aborto

Nella giornata di venerdì 24 giugno, i due terzi dei giudici della Corte Suprema americana hanno preso una decisione storica: il diritto all’aborto negli Usa non esiste più.

I sei che hanno annullato una sentenza storica sono Samuel Alito, Thomas Clarence, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett. Gli ultimi tre giudici sono stati nominati da Donald Trump, che dopo la decisione della Corte ha detto: “È stata la volontà di Dio”. Ha espresso un voto favorevole anche il presidente John G. Roberts, che poi ha pilatescamente dichiarato: “Avrei adottato un approccio più moderato”.

Contrari i tre giudici liberal Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Stephen Breyer. Che in un comunicato hanno scritto: “Tristemente, molte donne hanno perso oggi una tutela costituzionale fondamentale. Noi dissentiamo”.

diritto aborto 1

Come si è arrivati qui

L’esame della Corte nei confronti della sentenza Roe v. Wade era già iniziato lo scorso autunno. E la sentenza della Corte, resa ufficiale venerdì 24 giugno, era stata preannunciata a maggio da una fuga di notizie.

La decisione del giudice conservatore Samuel Alito, sottoscritta da cinque colleghi, è infatti datata 10 febbraio.

Il motivo del contendere? Il braccio di ferro tra una legge del 2018 approvata dal Mississippi, che vieta alle donne di abortire dopo le prime 15 settimane di gravidanza, e la sentenza Roe v. Wade, che rende possibile l’aborto sino a quando il feto non è autosufficiente, cioè sino almeno alla ventiquattresima settimana di gravidanza.

La presunta incostituzionalità della legge del Mississippi ha portato alla sentenza Dobbs contro Jackson Women’s Health Organization, che ha annullato la precedente Roe v. Wade.

Cos’è la sentenza Roe v. Wade

La sentenza Roe v. Wade, del 1973, aveva stabilito non solo la liceità dell’aborto sino alla ventottesima settimana. Ma anche il fatto che, in caso di pericolo per la salute della donna incinta, l’aborto è da considerarsi legale anche quando il feto è in grado di sopravvivere fuori dell’utero materno.

La sentenza prende il nome da Jane Roe, alias (scelto per motivi di privacy) di Norma McCorvey, sedicenne del Louisiana che ha avuto due figli da un uomo violento. Incinta del terzo figlio, è stata convinta da un pool di avvocate a portare il proprio caso in tribunale, per affermare il diritto ad abortire. Wade era invece il giudice che ha rappresentato lo stato del Texas.

La nuova sentenza della Corte Suprema

Lo stato attuale del diritto all’aborto negli Usa lo si legge nella sentenza della Corte Suprema: “La Costituzione non garantisce un diritto all’aborto”. I giudici conservatori hanno scritto che “l’autorità di regolare l’aborto torna al popolo ed ai rappresentanti eletti”. Questo significa, ne parleremo nel prossimo paragrafo, che i singoli Stati possono vietare l’aborto.

“La Roe è stata sbagliata in modo eclatante sin dall’inizio” ha scritto il giudice Samuel Alito, che ha firmato la decisione. “La sua argomentazione era eccezionalmente debole, e ha avuto dannose conseguenze. E piuttosto che portare a un accordo nazionale sulla questione dell’aborto, ha infiammato il dibattito ed aumentato le divisioni”.

Gli Stati che vieteranno l’aborto

Come dicevamo, l’annullamento della sentenza Roe v. Wade permette ai singoli Stati di vietare l’aborto.

Gli stati conservatori che negheranno l’aborto anche in casi estremi, come la gravidanza in seguito a una violenza sessuale, sono almeno dieci. E cioè Alabama, Arkansas, Kentucky, Tennessee, Louisiana, Texas, Missouri, Arizona, Ohio e South Dakota.

D’altro canto, ci sono governatori di Stati come il New Jersey e il Massachusetts che si sono già dichiarati pronti a ospitare le donne desiderose di interrompere la gravidanza, che provengono da Stati conservatori.

Le reazioni

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha parlato di “un giorno triste per il Paese e per la Corte Suprema. La salute delle donne di questa Nazione è a rischio. Ci saranno conseguenze reali e immediate”.

Per Biden la decisione della Corte suprema che nega il diritto all’aborto “è un tragico errore, la realizzazione di un’ideologia estrema. Tre giudici nominati da un solo presidente, Donald Trump, sono al cuore della decisione che rovescia la bilancia della giustizia ed elimina un diritto fondamentale per le donne di questo Paese. Questa decisione è il culmine di uno sforzo deliberato di decenni per rovesciare l’equilibrio della nostra legge”.

Nel frattempo, sono subito scattate le proteste. Manifestanti si sono radunati davanti alla Corte Suprema, e la solidarietà sta arrivando da associazioni e personalità di tutto il mondo.

Emma Bonino, protagonista dello storico referendum che nel 1978 ha portato alla legge sull’aborto in Italia, ha detto: “Da oggi negli Stati Uniti comincerà quel fenomeno che conosciamo molto bene: quello del turismo sanitario”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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