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Anonymous: svelati i piani russi, ecco i nuovi colpi della guerra cyber

Continua la battaglia del collettivo contro il Cremlino

Altro giorno di guerra cyber per Anonymous, che continua la sua offensiva per far saltare i siti russi, raccogliere informazioni importanti e protestare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Nelle ultime ore il collettivo ha portato a segno diversi colpi importanti. Fra cui l’aver comunicato un piano per togliere la vita al presidente ucraino Zelensky (forse arrivato da dissidenti dei servizi segreti russi) e non solo. Sembra che il gruppo di hacktivisti stia proponendo Bitcoin ai soldati russi perché cedano carri armati e armi.

Anonymous: svelati i piani russi, ecco i nuovi colpi della guerra cyber

L’offensiva di Anonymous continua. Ma come vi abbiamo già spiegato nel farvi i resoconti degli altri giorni, resta complicato verificare la provenienza delle informazioni e degli attacchi in questa guerra cyber. Oltre agli hacker di Anonymous ci sono diversi operatori che stanno attaccando il Cremlino per via telematica in queste ore. E resta forte la possibilità che dietro gli attacchi si celi l’opera di qualche agente di Stato (con gli Stati Uniti che potrebbero lavorare nell’ombra).

Tuttavia, continuano gli attacchi rivolti al Cremlino. Perché come spiega su Twitter Anonymous: “No. Anonymous non è in guerra con la Russia. Siamo in guerra contro Putin. Il popolo russo non sostiene la guerra di aggressione di Putin contro il popolo ucraino”.

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Nuovi attacchi di Anonymous, svelati i piani russi contro il presidente ucraino

La notizia più importante riportata dagli account social del gruppo di hacker riguarda una notizia fondamentale, ma che non hanno ottenuto grazie alle proprie abilità come hacker. Infatti sembra che l’informazione su un presunto piano per assassinare il presidente Volodymyr Zelensky non sia arrivata dall’attività di cyberspionaggio. Ma pare che il FSB (il servizio segreto russo) abbia volontariamente fatto trapelare la notizia verso Kyiv. Questo potrebbe essere un primo atto di ribellione dell’apparato militare e di spionaggio contro il Cremlino.

Invece arriverebbe proprio dalle ricerche del gruppo nei server governativi russi la scoperta dei piani di attacco all’Ucraina. Documenti che attesterebbero che la decisione di colpire Kyiv sia stata approvata già il 18 gennaio, prevedendo un attacco iniziale dal 20 febbraio al 6 marzo.

Invece l’analista Michael Horowitz avrebbe confermato la qualità dei dati raccolti. Ma avrebbe attribuito il ritrovamento di questi documenti al Ministero della Difesa Ucraino, con Anonymous che avrebbe solamente diffuso i piani russi. Che in ogni caso sarebbero ora nelle mani di Kyiv, costringendo l’esercito di Putin a cambiare in corsa.

Anonymous cerca di comprare carri armati (ma parte la controffensiva degli hacker russi)

Secondo quanto riportano diverse testate oltre che alcuni account Twitter collegati ad Anonymous, il gruppo di hacker starebbe anche cercando di far disertare i membri dell’esercito russo. In particolare, sembra che abbiano proposte ricompense fino a 50 mila euro in Bitcoin (circa 5 milioni di rubli russi) per ogni carro armato consegnato alla difesa ucraina.

Secondo quanto comunica il collettivo hacker, dovrebbero semplicemente posizionare una bandiera bianca sui propri carri e impostare come password di accesso al veicolo million“, in modo da dichiararsi sconfitti e ottenere la ricompensa. Una tattica che difficilmente potrebbe rivelarsi vincente ma che potrebbe perlomeno minare la fiducia dell’esercito russo.

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Ma anche gli hacker russi stanno rispondendo. Non solo le armate informatiche del Cremlino ma anche gruppi teoricamente non affiliati come Killnet. Che avrebbe annunciato un attacco diretto al sito web di Anonymous (che però risulta ancora online), dicendo: “Internet è piena di false informazioni sugli hack delle banche russe, attacchi ai media server russi e molto altro. Tutto questo non è pericoloso per le persone. Questa “bomba informativa” contiene solo testo. E niente più male. Non innamorarti di false informazioni su Internet. Non avere dubbi nel tuo paese“.

Gli attacchi precedenti

Nonostante quanto detto da Killnet sembra essere propaganda russa, risulta effettivamente difficile verificare l’operato di Anonymous. I media russi non comunicato gli attacchi subiti e l’anonimato del collettivo rende impossibile un fact-checking rapido ed efficace. Tuttavia, molte informazioni sono state verificate da fonti indipendenti. Vi consigliamo di non prendere tutto per autentico ma sembra che molte fonti più attendibili stiano verificando una buona parte degli attacchi.

Nei giorni scorsi, si segnalano:

  • Il 25 febbraio Anonymous pubblica i dati dei Ministero della Difesa Russo (forse già trapelate in passato)
  • Anonymous colpisce e mette offline il sito di Gazprom, principale fornitore di gas russo (che dopo l’invasione non è più sponsor della Champions League)
  • In Bielorussia, il sito del principale produttore di armi Tetraedr finisce offline. I servizi ferroviari vanno ko
  • Offline i siti del Ministero della Giustizia e dell’Energia russi
  • Arrivano online oltre 40 mila documenti in russo del Russian Nuclear Safety Institute
  • Solo nel weekend Anonymous oscura oltre 300 siti internet: istituzioni finanziarie, agenzie governative ed apparati mediatici russi
  • Le informazioni di oltre 20 mila conti correnti della banca di stato russa SberBank finiscono in rete
  • Bloccato il sito bestchange.ru, impedendo di convertire i rubli in criptovalute
  • Il gruppo avrebbe bloccato diversi media russi, fra cui TASS, rbc.ru, kommersant.ru, fontanka.ru e iz.ru.
  • Il sito electrek riporta la manomissione di alcune centraline di ricarica per le auto elettriche in Russia. Nel display si leggono insulti a Putin, come  “Putin Xujlo”, che potremmo tradurre con “Putin testa di c***o”. Altri mostravano la scritta “Gloria all’Ucraina”
  • La navigazione dello yatch del presidente russo ‘Graceful’ viene hackerata. Sul sito del tracciamento il nome cambia per riporta insulti a Putin, la destinazione del suo prossimo viaggio recita: ‘HELL‘, inferno
  • Le TV russe mostrano canzoni popolari russe (quest’informazione non ha ricevuto conferme indipendenti) e messaggi alla popolazione sul vero costo umano del conflitto
  • Anonymous ha postato le frequenze delle radio militari russe a corto raggio, pensando che la popolazione e l’esercito ucraino possano mandare messaggi alle truppe invitandole alla diserzione.
  • Il gruppo avrebbe sottratto dei dati al Ministero dello Sviluppo Economico Russo, pubblicando i suoi dati online.
  • Il collettivo affiliato NB65 avrebbe bloccato il sito dell’agenzia spaziale Roscosmos, accedendo al servizio di monitoraggio satellitare

La situazione è in continuo sviluppo. Vi consigliamo di seguire la nostra copertura live del fronte ‘digitale’ del conflitto. Continueremo a tenervi informati.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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