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Calano i guadagni di Facebook. La colpa è di Apple?

La settimana scorsa Meta ha perso 250 miliardi di dollari in Borsa. In un giorno solo.
Un disastro colossale, uno dei peggiori di Wall Street.
A causare il crollo è stato il calo dei profitti registrato nel quarto trimestre del 2021, che va sommarsi all’emorragia di utenti, con circa 1 milione di persone che ogni giorno abbandonano la piattaforma creata da Zuckerberg.
È l’inizio della fine?

Il crollo degli introiti: la colpa è di Apple?

Sì e no.
Per spiegarvelo però dobbiamo fare un deciso passo indietro.
Nell’aprile del 2021 Apple ha rilasciato iOS 14.5 e, tra le novità, c’era anche l’ATT: App Tracking Transparency. Si tratta di una funzionalità, tuttora presente sui device della Mela, che spiega agli utenti quali applicazioni raccolgono e condividono i loro dati. Fin qui tutto normale. ATT però fa di più: permette alle persone di decidere se vogliono fornire queste informazioni oppure no.

 App Tracking Transparency.
L’avviso comparso su Facebook dopo l’uscita di iOS 14.5

Subito dopo l’uscita di questa versione del sistema operativo di Cupertino, Facebook e Instagram hanno iniziato a segnalare agli utenti questa novità con un popup, chiedendo loro di non bloccare il tracciamento e illustrando l’obiettivo di questa raccolta dati. Ossia? Beh, la creazione di annunci mirati.
I social di Zuckerberg sono gratis.
Nessuno di noi versa qualche contributo per essere libero di condividere pensieri, immagini e video. L’infrastruttura però costa uno sproposito. Ci sono poi gli stipendi dei dipendenti, i costi del reparto di ricerca e sviluppo e molte altre spese a cui Meta deve fare fronte. Insomma, non possiamo aspettarci che sia tutto gratis e che nessuno venga a chiederci niente. Non sarebbe nemmeno giusto.
Quindi come guadagna l’azienda americana? Con la sua piattaforma di advertising. In soldoni: le pubblicità.
Moltissime aziende – più o meno grandi – spendono centinaia o addirittura migliaia di euro al mese per creare contenuti sponsorizzati che li aiutano a vendere di più e, quindi, a guadagnare di più.
L’ATT, e quindi la decisione degli utenti di non fornire i propri dati a Facebook e Instagram, rende più difficoltosa la creazione di annunci mirati e questo riduce gli introiti di coloro che si affidano al servizio di advertising di Facebook.

Vi facciamo un esempio pratico e molto estremo.
Immaginate di avere un negozio che vende canne da pesca.
Su Facebook andrete a creare un annuncio che viene poi mostrato agli appassionati di pesca della vostra zona.
Ad un certo punto però gli utenti smettono di condividere le proprie informazioni.
Quindi Facebook non sa più dove abitano e non riesce a trovare appassionati di pesca. Nel dubbio quindi il target viene allargato nella speranza che, tra tutti gli utenti che prendete di mira, qualcuno sia interessato all’acquisto.
Qualche risultato lo portate a casa ma non sarà mai come prima.
Tutto questo fa sì che la vostra azienda guadagni meno. A quel punto poi iniziate a chiedervi se abbia senso spendere tutti quei soldi su Facebook e decidete di ridurre il budget o magari di usarlo per tutt’altra attività.

Questo è un po’ quello che sta succedendo a Zuckerberg negli ultimi mesi.

Quindi la colpa è di Apple? Come dicevamo all’inizio, sì e no.
Sì perché l’ATT l’ha introdotto Cupertino, sicuramente ben consapevole delle conseguenze. No perché la scelta di Apple è stata, ancora una volta, quella di preservare la privacy degli utenti, che assume sempre più valore con il passare del tempo. L’azienda di Tim Cook quindi ha deciso di proteggere le persone che le danno fiducia ed è un approccio estremamente sensato.
Dobbiamo poi considerare che iOS 14.5 è uscito mesi fa ed è stato chiaro fin da subito che le cose avrebbero preso una brutta piega per Meta, che però non ha sentito l’esigenza di mettere in campo un piano B. Piano a cui sta pensando ora, con un nuovo sistema che permetterebbe di ottenere comunque buone metriche rispettando però il desiderio degli utenti di non essere tracciati.
Vi sembra un po’ fumoso? Lo è ma è comprensibile. Probabilmente ne sapremo di più quando questa tecnologia verrà effettivamente utilizzata.

Gli utenti fuggono da Facebook

Instagram Facebook
Mark Zuckerberg

Un milione di utenti al giorno non sono pochi.
Quanto meno se visti in termini assoluti.
In questo caso però è bene confrontare questa cifra con altri numeri.
Nello specifico Facebook è passato da 1,93 miliardi di utenti a 1,929 miliardi di utenti. La decrescita, vista così, somiglia meno ad un’emorragia e più ad un’oscillazione fisiologica.

Consideriamo poi che la flessione coincide con un periodo che ha visto Facebook fronteggiare problemi tecnici (ad esempio un down di diverse ore) e dichiarazioni di ex dipendenti che hanno messo ancora una volta allo gogna il social di Zuckerberg. Insomma, vista così la cancellazione di qualche utente sembra più che normale e giustificata.

Dobbiamo poi considerare che Facebook non è più “solo” Facebook, da tanto tempo. Mark Zuckerberg ha costruito un piccolo impero che include anche Instagram e WhatsApp e che gli permette di raggiungere 2,82 miliardi di persone ogni giorno. E la crescita generale di Meta è continua e costante.

Capite bene che, tenendo in considerazione tutti questi elementi, è difficile concludere che questo sia “l’inizio della fine”. Anche perché la società americana continua a macinare soldi e si prepara a scoccare la freccia più preziosa tra quelle presenti nella sua faretra: il metaverso.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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