fbpx
Hot

Commissione Ue apre indagine su Meta: scarso contrasto alla disinformazione in vista delle elezioni europee

Sarà valutato se l’azienda ha violato il Digital Services Act

I giorni successivi al 7 marzo, quando il Digital Markets Act è entrato in vigore, sono stati turbolenti.

Tra le altre cose, la Commissione Ue aveva aperto cinque indagini su Meta, Google e Apple per verificare che si fossero adeguate al DMA. Adesso sta succedendo qualcosa di simile nei confronti della sola Meta, in vista delle elezioni europee che si terranno dal 6 al 9 giugno prossimi. Ma stavolta l’indagine ha lo scopo di valutare se l’azienda di Mark Zuckerberg abbia o meno violato il Digital Services Act. Vediamo cosa è accaduto.

La Commissione Ue apre un’indagine su Meta

La notizia è apparsa sul sito della Commissione europea nella giornata di martedì 30 aprile.

Il titolo del comunicato parla chiaro: “La Commissione avvia un procedimento formale contro Facebook e Instagram ai sensi del Digital Services Act.”

L’indagine della Commissione Ue sui due social di Meta ha dunque l’obiettivo di verificare le presunte violazioni che riguardano le politiche e le pratiche di Meta relative alla pubblicità ingannevole. “Riguardano anche la mancanza di un efficace strumento di monitoraggio civico e di monitoraggio elettorale in tempo reale di terze parti prima delle elezioni al Parlamento europeo”.

Inoltre, la Commissione Ue valuterà Meta riguardo l’efficacia del meccanismo di segnalazione dei contenuti illegali sui servizi e quello di ricorso e di reclamo interni degli utenti. Il sospetto è che non siano conformi al DSA.

“L’avvio del procedimento si basa su un’analisi preliminare del rapporto di valutazione del rischio inviato da Meta nel settembre 2023, delle risposte di Meta alle richieste formali di informazioni della Commissione (su contenuti illegali e disinformazione, accesso ai dati, adesione alla politica no-ads e IA generativa), le relazioni accessibili al pubblico e l’analisi della Commissione.”

Commissione Europea

I procedimenti della Commissione Ue su Meta: le quattro aree

I procedimenti della Commissione Ue su Meta si concentreranno così su quattro aree.

La prima è quella relativa alle pubblicità ingannevoli e alla disinformazione. Per la Commissione, Meta non rispetta gli obblighi del Digital Services Act sulla lotta alla diffusione di pubblicità ingannevoli e campagne di disinformazione.

C’è poi la visibilità dei contenuti politici. La prassi di Meta di declassarli nei feed degli utenti potrebbe violare gli obblighi di trasparenza e mitigazione dei rischi per il dibattito pubblico e i processi elettorali imposti dal DSA.

Mancherebbe inoltre un efficace strumento di monitoraggio civico e di monitoraggio elettorale in tempo reale di terze parti prima delle elezioni al Parlamento europeo,

Infine, viene messa in dubbio la conformità al Digital Services Act del meccanismo di Meta per consentire la segnalazione di contenuti illegali.

Meta ha cinque giorni per rispondere

La Commissione ha concesso 5 giorni di tempo a Meta per fornire i necessari riscontri.

Se verrà accertata la violazione del Digital Services Act, l’azienda potrebbe pagare una sanzione fino al 6% delle entrate annuali globali.

Un portavoce della società ha detto: “Disponiamo di un processo ben consolidato per identificare e mitigare i rischi sulle nostre piattaforme. Continueremo la nostra collaborazione con la Commissione europea e forniremo ulteriori dettagli su questo lavoro.”

Offerta

Il commento di Ursula von der Leyen

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Questa Commissione ha creato mezzi per proteggere i cittadini europei dalla disinformazione mirata e dalla manipolazione da parte di paesi terzi. Se sospettiamo una violazione delle regole, agiamo. Questo è vero in ogni momento, ma soprattutto in tempi delle elezioni democratiche.

Le grandi piattaforme digitali devono rispettare i propri obblighi e investire risorse sufficienti in questo ambito e la decisione di oggi dimostra che prendiamo sul serio il rispetto delle nostre democrazie è una battaglia comune con i nostri Stati membri.

Oggi a Praga voglio ringraziare Prime Il Ministro Fiala per il suo ruolo attivo nel sollevare la questione a livello europeo, nonché per l’attivazione da parte del Belgio del meccanismo di emergenza per lo scambio di informazioni tra gli Stati membri”.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🔍ChatGPT sfida Google con un nuovo motore di ricerca web
 
🎮Prime Gaming: ecco tutti i nuovi giochi gratis di maggio 2024
 
🪨La recensione di Samsung Galaxy XCover7, uno smartphone “da maltrattare”
 
💸Bonus 100 euro: a chi spetta, come richiederlo
 
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button