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Dentro la Canzone: Candle in the Wind è l’omaggio di Elton John a Lady Diana

"Your candle burned out long before your legend ever did"

Sono passati solo pochi giorni dal 31 agosto, giorno in cui da 25 anni il mondo ricorda la scomparsa di Lady Diana Spencer, strappata alla vita da un tragico incidente d’auto. Amatissima per il suo impegno sociale, la Principessa del Galles è ancora oggi ricordata come una vera icona, morta a soli 36 anni. È a lei che è dedicata Candle in the Wind, popolare canzone di Elton John di cui vi parleremo in questo episodio di Dentro la Canzone

Il brano è contenuto in quel disco-capolavoro (e qui ci prendiamo la responsabilità di coniare il termine discapolavoro) che è Goodbye Yellow Brick Road, del 1973. Qualcosa non torna, vero? Lady D è morta nel 1997, come ha fatto Elton John a dedicarle un brano più di 20 anni prima? È una storia complessa. Tragica. Ma sicuramente affascinante. Partite con noi alla (ri)scoperta di Candle in the Wind.

Candle in the Wind nasce come omaggio alla vita di Marilyn Monroe

Nel 1962 Reginald Kenneth Dwight, ben prima di diventare Elton John, era un turbolento adolescente inglese di appena 15 anni. Dall’altra parte del globo, in quello stesso anno, moriva Marilyn Monroe, iconica attrice e sex symbol, privata della vita a soli 36 anni a causa di un’overdose. Il suo vero nome era Norma Jeane Baker.

Nel 1973, come detto, Elton John pubblica il suo discapolavoro, forte anche di un sodalizio divenuto leggendario con Bernie Taupin. I due scrivono Candle in the Wind (letteralmente “Candela nel vento”) ispirati dalla fragilità di Marilyn Monroe. La sua vita, breve ma burrascosa, viene vista proprio come il vento che soffia su una flebile fiamma di candela. Non a caso la canzone si apre proprio con la frase “Goodbye Norma Jeane”, nome di battesimo di Marilyn.

Parlando del brano in una delle numerose interviste, Berne Taupin ha esortato gli ascoltatori a non fossilizzarsi troppo su Marilyn Monroe. Secondo l’autore la canzone parla di una vita caratterizzata da successo e dannazione, più che di una persona in particolare. “Potrebbe essere tranquillamente un brano su James Dean, Jim Morrison o Kurt Cobain” ha dichiarato Taupin.

Dentro al testo della canzone originale

Goodbye, Norma Jeane
Though I never knew you at all
You had the grace to hold yourself
While those around you crawled

Nel primo verso Elton John si rivolge direttamente a Marilyn Monroe, chiamandola per il suo nome di battesimo. Egli le dice che sebbene non si fossero mai conosciuti – l’artista aveva 15 anni quando la 36enne viene a mancare – apprezza la sua forza d’animo nel combattere le avversità della vita.

They crawled out of the woodwork
And they whispered into your brain
They set you on the treadmill
And they made you change your name

In questo secondo verso si fa riferimento alle persone che hanno influenzato, non sempre positivamente, la vita di Norma Jeane. “Ti hanno fatto cambiare nome” canta John. Del resto si ritiene che l’idea del cambio di nome provenisse da forti pressioni da parte del mondo dello spettacolo. Pressioni alle quali, comunque, Norma Jeane non oppose troppa resistenza.

And it seems to me you lived your life
Like a candle in the wind
Never knowing who to cling to
When the rain set in

In questo primo ritornello troviamo la famosa frase: “a me sembra che tu abbia vissuto la tua vita come una candela nel vento”. Questa immagine fortissima nasce in realtà da un articolo che Toupin lesse in merito alla prematura scomparsa di Janis Joplin. Nel testo si paragonava la vita della cantante a quella di una candela nel vento. Toupin sviluppa questo concetto aggiungendo un drammatico “senza sapere mai a chi chiedere aiuto quando arriva la pioggia”.

And I would’ve liked to know you
But I was just a kid
Your candle burned out long before
Your legend ever did

La chiusura del ritornello ribadisce il rimpianto del cantante nel non aver mai conosciuto personalmente quell’anima fragile prima, in quanto era solo un bambino all’epoca. E poi chiosa con una frase epica: “la tua candela [quindi la tua vita] si è consumata ben prima di quanto non abbia fatto la tua leggenda”. Marlyn Monroe vive ancora oggi nei cuori di molti.

Loneliness was tough
The toughest role you ever played
Hollywood created a superstar
And pain was the price you paid

“La solitudine è dura. È il ruolo più difficile che tu abbia mai dovuto interpretare. Hollywood aveva creato una superstar. E tu ne hai pagato il prezzo”. Con un verso così, qualsiasi parola sarebbe superflua.

Even when you died
Oh, the press still hounded you
All the papers had to say
Was that Marilyn was found in the nude

La stampa, quella stessa stampa che l’aveva assalita in vita, non ha rispetto per lei neanche dopo la morte. Al ritrovamento del cadavere, infatti, molti giornali tennero a sottolineare il fatto che il corpo di Marilyn era stato trovato nudo. Una sessualizzazione scandalistica che, dopo averla marchiata a vita, prosegue anche sul suo cadavere.

Goodbye, Norma Jeane
From the young man in the twenty second row
Who sees you as something more than sexual
More than just our Marilyn Monroe

Dopo un secondo ritornello e una ripetizione del primo verso, la canzone si apre con un nuovo addio. Ancora una volta il cantante ribadisce il nome di battesimo dell’attrice, come a voler distinguere la sua personalità fragile dalla superstar ammiccante che tutti conosciamo. Riprendendo le critiche del verso precedente, John ricorda di quando la vide per la prima volta sullo schermo, dalla ventiduesima fila di un cinema. Anche allora c’era qualcosa di ben più profondo dell’immagine sessuale di Marilyn. C’era qualcosa di più dietro quel nome rinomato. Qualcosa di più della stessa Marilyn Monroe.

Candle in the Wind nel 1997: l’omaggio a Lady Diana e il cambio di testo

Lady Diana era una grande amica, oltre che grande fan, di Elton John. La sua morte improvvisa nel 1997 gettò in uno stato di shock il mondo intero. E quel mondo, ovviamente, comprendeva anche il suo amico Elton John. Il cantante e il sodale Taupin decisero di riscrivere il testo di Candle in the Wind, che fonti non confermate ritengono essere la canzone preferita proprio di Lady D.

A rileggere la storia oggi, è incredibile notare alcune assonanze tra la figura di Diana Spencer e quella di Norma Jeane. Entrambe amatissime dal pubblico, entrambe bionde, entrambe con un passato difficile ed entrambe costantemente sui magazine di gossip. Ma soprattutto entrambe morte prematuramente all’età di 36 anni.

La canzone viene quindi pesantemente modificata nel testo, pur mantenendo inalterata la struttura armonica e musicale. Nasce così, a tutti gli effetti, un brano-elogio, conosciuto anche come England’s Rose. Queste infatti le parole che sostituiscono il ben più specifico “Norma Jeane” dei vari versi.

Nel nuovo testo, che mantiene comunque il medesimo senso della versione precedente, si sottolinea l’impegno sociale di Lady D (“And you whispered to those in pain”) e la sua appartenenza alla storia del Regno Unito (“And your footsteps will always fall here along England’s greenest hills”).

Altre modifiche includono il ricordo del sorriso della Principessa e la chiosa finale: “Addio rosa d’Inghilterra. Addio da un paese che è perduto senza la tua anima, a cui mancheranno le ali della tua compassione, più di quanto tu possa mai sapere”

Elton John canta la nuova versione ai funerali di Lady D

Il 6 settembre 1997, durante i funerali di Diana Spencer a Westminster , Elton John canta la nuova versione del brano con una performance emozionante ed emozionata. Il trasporto con cui il cantante intona la canzone è letteralmente indescrivibile. Si stima che circa 2,5 miliardi di persone nel mondo abbiano seguito i funerali della principessa in diretta televisiva.

Alcuni documenti del governo britannico pubblicati da Sky News nel dicembre 2021 rivelano che Buckingham Palace non voleva che Elton John cantasse il brano alla cerimonia. Le preoccupazioni della famiglia reale erano legate al fatto che il nuovo testo fosse “troppo sentimentale”. Temendo che la famiglia potesse porre il veto all’interpretazione del cantautore, l’Abbazia di Westminster decise di mettere in attesa un sassofonista solista per eseguire, nel caso, una versione strumentale di Candle In The Wind.

A sbloccare la situazione fu l’allora decano di Westminster, il reverendo Wesley Carr. Questi fece appello ai reali, esortandoli (e convincendoli) ad approvare la performance di Elton John. Ciò che accadde poi è storia.

Il successo commerciale di Candle in the Wind 97 e il rifiuto di suonarla dal vivo

La nuova versione della canzone, prodotta da George Martin, celebre produttore dei Beatles, è stata pubblicata come singolo col nome di Candle In The Wind 97. I proventi dalle vendite del brano (circa 38 milioni di sterline) sono stati devoluti interamente al Diana’s Memorial Fund. Il fondo ha poi distribuito la maggior parte del denaro alle varie organizzazioni che hanno sostenuto le cause per la quale Lady D aveva combattuto in vita.

Nonostante l’incredibile successo della nuova versione (che gli valse un Grammy Award nel 1997 per la migliore performance vocale pop) Elton John non ha mai più cantato il brano dal vivo con il nuovo testo. Nel suo libro Me, uscito nel 2019, l’artista ha spiegato il perchè: 

“Il successo di Candle In The Wind ’97 mi metteva a disagio. Sembrava che le persone stessero in qualche modo crogiolandosi della morte di Diana. Era come se il lutto fosse sfuggito di mano e tutti si stessero rifiutando di andare avanti. Mi sembrava malsano, morboso e innaturale.” L’anno seguente dopo i funerali, nel 1998, Elton John è stato nominato cavaliere dalla Regina Elisabetta II.

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Me: Me
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  • John, Elton (Autore)

Altre versioni, omaggi e cover

In occasione della sua esibizione al Farm Aid 4, il 7 aprile 1990, ben prima della tragica morte di Diana Spencer, Elton John dedicò il brano al giovanissimo Ryan White, che si ammalò di AIDS a seguito di una trasfusione di sangue. White morì la notte seguente, a soli 18 anni.

Un’altra celebre versione, che spopolò negli Stati Uniti, è quella rilasciata nel 1987 come singolo per il disco dal vivo Live In Australia With The Melbourne Symphony Orchestra.

Questa versione è stata registrata il 14 dicembre 1986, al Sydney Entertainment Center, durante l’ultima tappa del tour australiano di John. Nella video, che trovate qui sotto, il cantante appare teso. Egli era infatti reduce da una serie di problemi alle corde vocali che lo aveva obbligato alla cancellazione di alcuni concerti. Tuttavia l’orchestra e la folla aiutano a mascherare alcune sue titubanze. Nel gennaio 1987, uno specialista australiano lo operò, rimuovendo una lesione che fortunatamente non era cancerosa. John si è ripreso completamente, ma non è tornato in tour fino al settembre 1988.

Candle in the Wind è stata oggetto di numerosissime cover, ma anche parodie. I Simpson, ad esempio, hanno preso in giro il brano in un episodio del 2007 chiamato Funeral For a Friend (titolo che riprende il nome di un’altra canzone di Elton John).

Tra le cover più riuscite segnaliamo quelle di Kate Bush e Ed Sheeran, che trovate entrambe qui sotto.

A Diana Spencer e a Norma Jeane. A tutti coloro la cui vita è stata una candela nel vento.

Goodbye Yellow Brick Road
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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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