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Attualità

Calcio, diritti streaming: Sky, revocate le misure Antitrust

La pay-tv di Comcast può tornare a giocare un ruolo importante

In materia di diritti streaming per il calcio, Sky saluta con un mese di anticipo – rispetto a quanto previsto originariamente (21 maggio 2022) – la revoca delle misure volute dall’antitrust: un provvedimento che quindi consentirà alla pay-tv di Comcast di rientrare in gioco a tutti gli effetti per le prossime assegnazioni, a differenza di quanto era sostanzialmente avvenuto nel triennio 2021-2024.

Lo scorso 30 novembre infatti, Sky aveva chiesto una review della situazione, legata anche al contesto in divenire e all’aumento dell’offerta di DAZN, Netflix e di altri player del mercato. Di conseguenza è stata tolta, come riporta Calcio e Finanza, la rimozione integrale per via “dell’assenza di contenuti audiovisivi di natura premium da acquisire durante la vita residua di tali misure“.

Calcio, diritti streaming: Sky, revocate le misure Antitrust

Nel documento reso pubblico dall’Agcm, si legge: “Sebbene il mercato della televisione a pagamento sia ancora concentrato e Sky detenga tuttora una posizione dominante, occorre osservare che le misure appaiono aver determinato un effetto di stimolo della concorrenza, permettendo – a partire dal periodo gennaio-giugno 2021 una riduzione della concentrazione di mercato sotto i livelli che erano presenti nel mercato prima della realizzazione dell’operazione di concentrazione tra Sky Italia e R2”.

Il documento prosegue:Si osserva al riguardo che una significativa riduzione della concentrazione di mercato si è osservata a partire da luglio 2021. Tale effetto appare essere ascrivibile, oltre che al mutamento degli stili di consumo dei prodotti audiovisivi, all’aggiudicazione dei diritti audiovisivi della Serie A (sette eventi settimanali in esclusiva e tre eventi settimanali in co-esclusiva) a DAZN. Infatti, se nel periodo gennaio-giugno 2021 DAZN deteneva meno del 10% della quota di mercato, a partire dal mese di luglio la quota di mercato è almeno raddoppiata, attestandosi al di sopra del 20%“.

E si conclude con:L’istruttoria in oggetto ha permesso di appurare che non vi sono motivi ostativi alla rimozione integrale delle misure imposte con delibera n. 27784 del 20 maggio 2019, in considerazione del ridotto tempo residuo di vigenza degli impegni, dell’assenza di contenuti audiovisivi di natura premium da acquisire durante la vita residua di tali misure, nonché dei livelli di concentrazione di mercato che, anche in considerazione degli effetti innescati dal cambiamento degli stili di consumo di prodotti audiovisivi dovuti alla pandemia da Covid-19, hanno raggiunto livelli inferiori a quelli precedenti all’operazione di concentrazione“.

L’Agcm, “RITENUTO pertanto che siano venute meno le ragioni di fatto e di diritto che avevano giustificato l’imposizione a Sky Italia S.r.l., Sky Italian Holdings S.p.A., R2 S.r.l. e Mediaset S.p.A. delle misure di cui al dispositivo della delibera n. 27784 del 20 maggio 2019; DELIBERA di revocare le misure imposte con delibera n. 27784 del 20 maggio 2019“.

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