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Come è cambiato: il 2021

Panoramica, tra gioie e dolori, dell’anno che sta terminando

Cari lettori di Techprincess, intanto buon Natale in ritardo e buon 2022 in anticipo.

In questa coda di anno, permetteteci di interpretare in modo un po’ fantasioso il senso della rubrica che avete sotto il naso. Rubrica che di solito si occupa di raccontarvi brevemente come è cambiato uno strumento, un concetto o un ambito che in qualche modo ha a che vedere con la tecnologia.

Ma siccome tradizione vuole che negli ultimi giorni dell’anno si pubblichino a getto continuo articoli su classifiche di gradimento dei trecentosessantacinque giorni che vanno terminando, noi oggi oseremo ancora di più. Insomma: questo lunedì ci dedicheremo proprio all’anno prossimo al termine.

Quindi proveremo a rispondere, seppur in estrema sintesi, a una domanda: come è cambiato il 2021? L’anno che stiamo lasciando in cosa è simile e in cosa è diverso da quello che abbiamo inaugurato quasi dodici mesi fa? È invecchiato bene o male?

Quali elementi di novità e speranza ha portato, e dove invece le cose appaiono messe peggio di prima? Scopriamolo analizzando cinque macroargomenti.

2021 Covid

Come è cambiato il 2021: la pandemia

Inutile negarlo: siamo tutti dentro quella vignetta (straordinaria come sempre) di Altan. Dove un personaggio dice: “Basta virus. Cambiamo argomento”, e l’altro gli risponde: “Sì. Parliamo della pandemia”.

Il 2021 è sbocciato in piena seconda ondata, dopo un’estate in cui avevamo in modo troppo disinvolto accantonato il Covid come un problema già superato.

Ma come è cambiato il 2021 in questo senso? Da una parte c’è stata la più straordinaria conquista contro la pandemia da Coronavirus: il vaccino. Che, pur con tutti i limiti del caso, è stato prodotto con eccezionale rapidità e – ce ne stiamo accorgendo proprio in questa chiusura d’anno, in piena quarta ondata – ha ridotto in modo straordinario il numero di morti e di ospedalizzati.

Ma c’è un rovescio della medaglia. Il protrarsi della pandemia, forse anche per via di una certa esasperazione generale, ha mostrato anche il lato più primitivo di molti di noi. Stiamo parlando degli insensati atteggiamenti dei no vax, che hanno come pericoloso corollario il dilagare di bufale sulla campagna vaccinale, capaci oggi di correre in modo rapidissimo attraverso le piattaforme social.

Quindi, ci pare che il 2021 si stia chiudendo con un mondo piuttosto nettamente diviso in due. C’è chi è sempre più felice di attenersi a una scrupolosa profilassi per contenere il virus (vaccinazioni, tamponi, uso della mascherina, distanziamento sociale, igienizzazione eccetera) e chi preferisce dar voce al lato più presuntuoso, egoistico, irrazionale e in fondo debole di sé.

Come è cambiato il 2021: tecnologia (e suoi limiti)

Se dovessimo dirvi come è cambiato il 2021 dal punto di vista della tecnologia, non ci verrebbe da soffermarci su conquiste, novità e invenzioni di questi dodici mesi in ambito tech. Che pure sono state tante e spesso notevoli.

A interessarci è semmai un ragionamento più ampio. Proprio nel corso di questi dodici mesi, infatti, la tecnologia ha mostrato il suo lato più oscuro, e lo ha fatto sotto diverse forme.

Pensiamo ad esempio alle moltissime discussioni sull’intelligenza artificiale. Sempre più fondamentale in svariati ambiti, ma spesso piegata a strumento di controllo ai limiti della legalità (e a volte anche oltre). O pensiamo allo scandalo dei Facebook Papers, a quanto cioè quello che ci venga mostrato sulle piattaforme social sia tutto fuorché neutro. Per non parlare delle infinite discussioni sulla privacy: vi ricordate, ad esempio, il panico diffusosi a livello globale quando WhatsApp ha dato la notizia che avrebbe modificato i suoi termini d’uso?

A proposito di privacy, il 2021 è stato l’anno degli attacchi hacker tramite ransomware. E l’Italia è stata più volte colpita, a partire dall’ingente offensiva contro la Regione Lazio.

Il 2021 si chiude dunque più consapevole dei rischi e delle minacce di un mondo che, inevitabilmente, è sempre più pervasivo.

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Il metaverso e i suoi fratelli

Il 2021 ha mostrato che il mondo in cui abitiamo non ci basta più.

E lo ha fatto in due modi. Il primo con la definitiva consacrazione del virtuale come alternativa (sempre più completa e autonoma) del reale. Sì, ci riferiamo in primis al metaverso, ma non solo. Come non citare, almeno, il boom delle criptovalute? O la moda (passeggera?) degli NFT, a partire dai quali si è creata addirittura la cosiddetta criptoarte?

Come è cambiato il 2021: il turismo spaziale

Ma per capire come è cambiato il 2021, dobbiamo dire che la fuga dal mondo reale non ci ha fatto rifugiare solo in quello virtuale.

Abbiamo anche inaugurato nientemeno che il turismo spaziale. Prima con una sfida tra super ricchi, vinta da Richard Branson, che ha bruciato sul tempo Jeff Bezos.

Poi col primo volo, grazie alla SpaceX di Elon Musk (uomo dell’anno secondo il Time), di un equipaggio di soli non professionisti. E a seguire, con una serie di voli di privati, il più eclatante dei quali è certamente stato quello del novantenne William Shatner, l’attore che ha impersonato il mitico capitano Kirk in Star Trek.

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Il clima

Certo, queste fughe un po’ di qua un po’ di là sembrano quasi la naturale reazione nei confronti di un mondo che gode di una salute sempre più precaria.

Eviteremo qui, in coda di articolo, di darvi conto degli impietosi numeri (sempre più deprimenti) che riguardano l’emergenza climatica. O dei tanti vertici sul clima che hanno costellato il 2021: tutti annunciati in pompa magna, ma che quasi sempre hanno portato a ben miseri risultati concreti.

Preferiamo ricordare l’unico summit che ci dà davvero grosse speranze: Youth4Climate, tenutosi a Milano a fine settembre e autogestito da 400 giovani provenienti da tutto il mondo.

Per il resto, cari lettori, prima di architettare la prossima fuga dalla realtà, magari indossando un paio di visori o prenotando un week-end su Marte, potremmo provare a spegnere il motore dell’auto ai semafori, limitare in consumo della plastica e metterci una felpa anziché tenere il riscaldamento domestico in modalità Siberia.

Tanti piccoli gesti individuali, insieme, spostano montagne. Così come trecentosessantacinque giorni, uno in fila all’altro, compongono un anno.

A tal proposito, buon 2022!

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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