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L’Europa progetta un futuro senza emissioni di carbonio

Il piano approvato dalla Commissione Europea punta a ridurre le emissioni entro il 2030

L’Europa ha approvato il progetto per un futuro con la sostenibilità al centro e senza emissioni, che saranno ridotte del 55% nei prossimi nove anni. Ma ora inizia la parte più complicata: un biennio di accordi e negoziati con tutti i settori economici, fra 27 Stati e il Parlamento Europeo. Ma la decisione della Commissione Europa marca il più importante paso preso da un organo così importante verso un futuro carbon-neutral nel 2050.

L’Europa punta sulla sostenibilità

L’obiettivo sancito è quello di ridurre le emissioni di gas nocivi del 55% entro il 2030 rispetto ai valori registrati nel 1990. L’Europa produce solamente l’8% delle emissioni mondiali, ma la portata di questa decisione va oltre. Infatti la Commissione punta a porsi anche come modello per le economie americana e cinese, che sono legate da un filo d’affari strettissimo con il nostro continente. Ma per il momento gli USA puntano a ridurre le emissioni tra il 40 e il 43%, mentre la Cina ha solamente affermato che le emissioni toccheranno il loro picco massimo nel 2030, per poi iniziare a calare.

Una delle misure fondamentali proposte dalla Commissione riguarda una nuova regolazione del “mercato delle emissioni”, che permette a industrie particolarmente inquinanti di “comprare quote green”. Ma il provvedimento punta anche a creare una tassa sulle emissioni anche per i prodotti comprati extra UE, che sarà introdotta gradualmente dal 2023. Ma che con ogni probabilità sarà contestata dal WTO, con Cina e USA scontenti di questo provvedimento.

giornata della terra lenovo sostenibilità

Le dodici proposte della Commissione verranno discusse nel Parlamento Europeo, emendate e saranno criticate da moltissime industrie. E con ogni probabilità anche dai gruppi ambientalisti, che vorrebbero obiettivi più ambiziosi. Fra gli obiettivi c’è quello di portare al 38,5% la produzione di energia con solare, eolico e idrico. Ma si punta anche a spingere per la produzione e l’acquisto di auto elettriche. E molto altro.

Le attenzioni da riservare a questo provvedimento sono molte. Non ultima l’attenzione al “costo” dell’operazione, che potrebbe ricadere sugli strati più poveri della popolazione (che per esempio potrebbero non avere le risorse per l’acquisto di un auto elettrica). Nei prossimi anni i dibattiti saranno tantissimi e sarà importante seguirli: c’è in ballo il nostro futuro, non solo economico.

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Source
New York Times

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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