“Installare software su qualsiasi dispositivo è un diritto”: la lettera della FSFE

Online sta girando una lettera aperta per il libero utilizzo di qualsiasi software su qualunque dispositivo.

Ogni utente deve essere libero di installare i software che preferisce

Come si può leggere sul seguente sito, la missiva è indirizzata ai legislatori dell’Unione Europea e in copia ai cittadini UE.

L’intento della lettera è quello di portare all’attenzione dell’Unione Europea un problema che troppo spesso viene sottovalutato: quello della libertà di poter disporre del proprio dispositivo a proprio piacimento.

Non bisogna dimenticare che un mondo iperdigitalizzato come il nostro implica la presenza di un numero sempre maggiore di device collegati alla rete internet. La produzione di questi dispositivi è riconosciuta da tutti come estremamente dannosa per l’ambiente, in quanto per essere fabbricati richiedono un dispendio di energia e risorse naturali che, rispetto al loro poi effettivo utilizzo, rappresentano un vero e proprio spreco.

Inoltre, dopo un certo periodo di tempo, i software dei dispositivi non vegono più aggiornati, compromettendo l’ultilizzo dei device stessi.

Quindi i firmatari chiedono formalmente ai legislatori UE di permettere un uso più ecofriendly dei device elettronici tramite un “diritto universale di installare ed eseguire qualsiasi software su qualsiasi dispositivo“, non solo per una maggiore longevità di quest’ultimo, ma anche perché “se non si può installare il software che si desidera sul proprio dispositivo, significa che non lo si possiede“.

Cosa si richiede nello specifico all’interno della lettera

Volendo proporre una panoramica a 360 gradi della comunicazione indirizzata alle alte sfere dell’Unione Europea, i promotori dell’iniziativa chiedono:

• che gli utenti abbiano il diritto di scegliere liberamente il sistema operativo e i programmi da eseguire sui loro dispositivi ed estendere così la vita soprattutto di tablet e smartphone;
• che gli utenti abbiano il diritto di scegliere liberamente tra i fornitori di servizi per la connessione dei loro dispositivi: “affinché gli utenti possano esercitare una libera scelta sui servizi, devono essere in grado di utilizzare il dispositivo di un produttore con qualsiasi servizio online, che potrebbe essere fornito da qualsiasi altra terza parte o da loro stessi“;
• che i dispositivi siano interoperabili e compatibili con gli Standard Aperti. Per permettere questa interoperatività i produttori devono “assicurare che tutti i dati necessari per eseguire le funzioni primarie di un dispositivo siano compatibili e sia possibile importarli/esportarli in Standard Aperti“;
• che il codice sorgente di driver, strumenti e interfacce sia pubblicato con una licenza libera ed è proprio quest’ultimo punto a essere la chiave per il pieno accesso ai propri device ed esercitare il diritto universale alla riparazione.

Diverse sono le organizzazioni che hanno già aderto a questa lettera, tra cui Libre Office, software libero di produttività personale multipiattaforma prodotto da The Document Foundation.

Se anche voi siete interessatia sostenere l’iniziativa di un diritto universale all’installazione di qualsiasi software sui device, non ci resta che rimandarvi al seguente link, dove potrete prendere visione della lettera nella sua interezza.

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