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The Fletcher Memorial Home: la guerra ed il dolore in una canzone

The Fletecher Memorial Home ci insegna che in una guerra non c'è mai un vincitore ma qualcuno che perde meno dell'altro.

The Fletcher Memorial Home è la canzone che Roger Waters, bassista e fondatore dei Pink Floyd, dedicò a suo padre Eric Fletcher, caduto in battaglia durante lo sbarco di Anzio nella Seconda Guerra Mondiale.

Roger Waters e la guerra.

La vita di Roger Waters fu sicuramente segnata da quel padre, Sottotenente dell’esercito britannico, che tra il gennaio ed il febbraio del 1944 morì lasciando due figli piccoli ed una moglie. Aveva solo 31 anni Eric Fletcher quando passò a miglior vita. All’epoca dei fatti suo figlio Roger aveva cinque mesi e suo fratello era poco più grande.

Eric Fletcher rimase disperso durante gli scontri di Anzio. Il figlio Roger ha passato la vita a ricostruire gli eventi occorsi in quei duri mesi al padre. Solo qualche anno fa si è fatta chiarezza sulla morte grazie all’aiuto di Harry Shindler un veterano della Seconda Guerra Mondiale che risiede da anni in Italia e che ha fondato una associazione per dare risposte alle domande delle famiglie dei militari impegnati nella guerra.

La perdita del padre è un tema ricorrente nei testi di Roger Waters, già nel 1972 con il brano “Free Four” parlò di questo evento, ripreso successivamente in tanti altri brani come “When the Tigers Broke Free” che inizialmente doveva intitolarsi appunto “Anzio 1944”. The Fletcher Memorial Home è lo sfogo di un figlio che non ha potuto conoscere il padre e neanche dargli una sepoltura. The Wall infine, è il culmine della filosofia pacifista della band, ma questo capolavoro merita un capitolo a parte.

The Final Cut: l’ultimo album dei Pink Floyd con Roger Waters

The Fletcher Memorial Home è un brano contenuto nell’album del 1983 “The Final Cut“. Questo album è ricordato dagli appassionati come l‘ultimo contributo di Roger Waters con i Pink Floyd. Come scritto anche su Wikipedia, The Final Cut è il punto di rottura ufficiale del bassista con la band, tanto che sul retro del disco troverete scritto: “by Roger Waters, performed by Pink Floyd“. Non dimentichiamoci poi dell’esclusione del tastierista Richard Wright messo da parte per dei diverbi con lo stesso Waters. The Final Cut tratta in maniera abbastanza esplicita i temi della guerra ed il ritorno in patria dei reduci. In particolare il riferimento è alla guerra per il controllo delle isole Fakland tra Argentina e Regno Unito, tema di scottante attualità in quel periodo.

Roger Waters ad Aprilia (Roma)

The Fletcher Memorial Home

Il fine ultimo dell’uomo dovrebbe essere il bene dei propri simili, ma quanto è difficile metterlo in atto?

In The Fletcher memorial Home vengono citati diversi personaggi di spicco della politica mondiale ( Ronald Reagan, Margaret Thatcher, Leonid Il’ič Brežnev, Joseph McCarthy e Richard Nixon giusto per menzionarne qualcuno) protagonisti della politica di quegli anni. Nel testo troviamo frasi forti, animate dal dolore di un figlio che ha perso il padre in circostanze cruente e confuse. Nelle strofe si parla di “bambini troppo cresciuti” e ancora di “tiranni incurabili“. Di certo Roger Waters non le manda a dire.

Piccola curiosità: nel brano si sente una voce di sottofondo che parla in Italiano che chiede dove si trova il bar e poi ancora si sentono voci in Greco e Francese. Ascoltate il brano con molta attenzione e non farete fatica a sentirle.

La storia si ripete

La storia si ripete è una frase banale, quasi scontata ma che purtroppo ogni qual volta ci si trova di fronte ad un conflitto come quello tra Russia ed Ucraina che ci sta tenendo col fiato sospeso in questi giorni, ritorna attuale e veritiera più che mai. L’altro aspetto inquietante è vedere come a distanza di quasi ottanta anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, vadano a riformarsi schieramenti che ormai pensavamo appartenere al passato.

Re Giorgio, assieme agli Alleati, vinsero la Seconda Guerra Mondiale, ma a Roger e tanti altri bambini quella guerra lasciò solo un vuoto incolmabile e quella vittoria non fu altro che una atroce sconfitta. Roger Waters ha ottenuto nella sua vita successo, fama, soldi e tutto ciò che un uomo può sognare ma non ha avuto quello che molti danno per scontato tanto è importante: un padre.

Un tempo si diceva: “fate l’amore non fate la guerra” oggi più che mai lo ribadiamo e aggiungiamo: ascoltate i Pink Floyd e tutti coloro i quali la guerra l’hanno vissuta sulla propria pelle, scoprirete che non ci sono vincitori e vinti bensì persone con storie caratterizzate da paura e dolore.

Se non l’hai letto clicca su l’articolo qui sotto:

Pink Floyd “The Division Bell Tour” live in Roma: chi c’era?

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Francesco Taddei

Appassionato di musica fin da bambino, con una grande passione per l'alta fedeltà. Adoro la tecnologia e tutto ciò che la circonda. Da sempre fautore della "casalinga di Voghera" cerco di dialogare con le persone parlando in maniera semplice. Su Instagram trovi le mie peripezie giornaliere tra elettroniche e qualche tentativo (molto maldestro) di DIY audio.

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