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La bufala TechRubriche

I pacchi Amazon non reclamati a 2,95 euro. La bufala (e truffa) della settimana

Il ritorno di una fake news (con tentativo di raggiro)

Non per rispolverare un vecchio luogo comune ambivalente, ma gli italiani – diciamolo – sono riconosciuti nel mondo come scaltri, furbi.

Il nostro ingegno, assieme all’abnegazione, ci ha spesso reso capaci di risultati (pensiamo ad esempio all’ambito sportivo) ben superiori alle più rosee attese, contro avversari teoricamente inaffrontabili. Ma la nostra inclinazione a usare l’astuzia delle volte, e questo è l’aspetto meno nobile della faccenda, ci porta a pensare a come risolvere le questioni con la scorciatoia, l’aiuto dell’amico, insomma: faticando poco e ottenendo molto.

Dunque siamo fatalmente attratti dalle offerte particolarmente allettanti, senza troppo chiederci se stiamo agendo con la massima rettitudine.

Per questo nei giorni scorsi ha attecchito, ed è la seconda volta in poche settimane, una curiosa bufala, che a dire il vero contiene anche un tentativo di raggiro.

Di cosa si tratta?

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I pacchi Amazon inevasi a 2,95 euro

Come ci comporteremmo se trovassimo a terra un portafoglio pieno di denaro, magari senza documenti al suo interno? Ci sono diversi esperimenti sociali al riguardo (uno degli ultimi è del 2019).

E se per pochi spiccioli avessimo la possibilità di accaparrarci grandi quantità di merce, anche se in realtà non destinata a noi?

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Questo no, non è un esperimento sociale, ma – apparentemente – un’imperdibile offerta di Amazon. Che per disfarsi dei troppi pacchi inevasi, anziché intasare i propri magazzini li vende a prezzi stracciati. Più precisamente, a 2,95 euro si possono avere interi bancali di prodotti.

Sui social (soprattutto su Facebook) sono girate diverse catene che annunciavano questa opportunità. Con relativo raggiro nascosto.

Il messaggio

Il messaggio tipo che si poteva leggere era il seguente: “Ogni anno si accumulano nei magazzini molti pacchi non reclamati. Secondo le regole, possono essere buttati via, ma noi regaliamo articoli a caso per soli 2,95 euro. In un pallet si possono facilmente trovare un iPhone, un elettrodomestico da cucina come un’aspirapolvere e altri oggetti.”

Non solo. In alcuni casi, all’annuncio testuale seguiva l’immagine di un fantomatico magazzino Amazon, su cui campeggia la scritta “Pacchi non reclamati. Liquidazione e distribuzione”. Per non parlare della sequela di commenti tutti entusiastici (che è un chiaro segnale di raggiro, ad aver voglia di vederlo con animo disteso).

Dopo di che, si pagava la piccola somma, fornendo i dati della propria carta di credito, e il raggiro era servito.

La bufala

Il primo ragionamento sulla bufala-raggiro dei pacchi Amazon è quello, mai abbastanza ripetuto, per cui non bisogna mai accedere a link esterni di dubbia provenienza per effettuare pagamenti.

Ci sono poi altre due considerazioni logiche (anche se ben sappiamo come la logica possa essere sopravanzata dall’emotività, specie quando ci sentiamo chiamati a godere di determinati privilegi).

Anzitutto, è insensata un’offerta che permette di accaparrarsi prodotti dal valore di diverse centinaia di euro con una spesa così irrisoria. Ma qui si gioca forse su un ragionamento elementare, per cui l’utente si dichiara disposto a rischiare: al massimo, penserà, ho perso meno di tre euro.

E poi c’è il solito discorso: perché una promozione così straordinaria non è passata attraverso i canali ufficiali dell’azienda?

Ci sarebbe infine il discorso etico: appropriarsi di pacchi Amazon in teoria destinati ad altri clienti. Ma non crediamo che questo sia un grosso disincentivo.

La smentita dell’azienda

Una volta cliccato sul link che porta al pagamento, la truffa dei finti pacchi Amazon dovrebbe essere palese, dal momento che si atterra su una pagina la cui grafica è decisamente diversa da quella ufficiale. Anche la lingua dell’annuncio è piena di imprecisioni grammaticali.

Tuttavia, se ciò non bastasse, già nel mese di luglio Amazon si era affrettata a smentire ogni offerta sui pacchi inevasi, sottolineando che si tratta di un utilizzo indebito del marchio.

Eppure, a distanza di poche setttimane la bufala-truffa si è ripresentata.

Offerta

La realtà supera la fantasia

I pacchi Amazon inevasi contenenti iPhone o simili, venduti a 2,95 euro, non esistono.

Però è accaduto, e ve ne abbiamo parlato in un altro articolo, che una signora della Virginia si sia vista recapitare più di 100 pacchi Amazon (con prodotti, in verità, di scarso valore), spediti al suo indirizzo per liberare un centro di stoccaggio.

Insomma: se mai voleste essere i futuri destinatari di una quantità abnorme di pacchi Amazon, non fatevi truffare ma… sedetevi e attendete la sorte.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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