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Apple lancia Vision Pro: cosa dicono le prime impressioni

Apple Vision Pro, il visore di realtà mista di Apple, è finalmente arrivato — e con il gadget, arrivando anche le prime impressioni, sia degli esperti che degli utenti che hanno acquistato il dispositivo. E sebbene ognuno ha prospettive diverse su quello che il visore della Mela potrebbe diventare, sembra esserci un consenso su quello che rappresenta in questo momento: un gadget che guarda al domani, ma con diversi limiti dovuti alla tecnologia di oggi.

Apple Vision Pro, le prime impressioni sul visore della Mela

Le prime recensioni degli esperti dagli Stati Uniti (al momento non sappiamo quando Apple Vision Pro arriverà in Italia), evidenziando alcune caratteristiche eccezionali. Ma anche diversi limiti di questo prodotto di “prima generazione”.

Da un lato, c’è chi lo considera un dispositivo rivoluzionario per la resa del passthrough: le telecamere e i sensori ricreano l’ambiente in cui siete in maniera fedele e senza latenza, tanto che Marques Brownlee su YouTube ha detto di aver potuto giocare a ping-pong senza togliere il dispositivo. E The Verge concorda e rilancia: il display è eccezionale, inoltre il monitoraggio del movimento degli occhi è senza paragoni: basta guardare in un punto preciso della visuale e avvicinare pollice e indice per selezionare elementi in realtà mista. Tuttavia, gli esperti fanno notare che bisogna abituarsi a lasciar da parte il multitasking: serve la vostra concentrazione totale. Se mentre digitate sulla tastiera virtuale vi voltate per guardare un’altra app aperta, Vision Pro non continuerà la scrittura.

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Anche la comodità di utilizzo sembra migliore di quanto il peso (650 grammi) facesse pensare. Tutti i recensori dicono che la fascia Solo Knit Band, seppur splendida, non supporta bene il peso — ma la più classica fascia alternativa, inclusa in confezione, fa molto bene il suo lavoro: il suddetto Marques Brownlee l’ha indossato per oltre un’ora e mezza sul suo video podcast.

I limiti di un dispositivo di prima generazione

Tuttavia, ci sono anche limiti evidenti. Senza dubbio il prezzo elevato (3.499 dollari), la scarsa durata della batteria (circa 2 ore) e le poche app dedicate al visore. Inoltre, alcuni utenti lamentano la sensazione di nausea dopo un uso prolungato.

Alcune delle novità, inoltre, sono ancora da raffinare. Alcuni youtuber sembrano apprezzare le “Personas“, le versioni digitali degli utenti che appaiono in FaceTime e altre app. Ma Nilay Patel di The Verge pensa che questi avatar siano ancora un po’ troppo “terrificanti” per l’uso quotidiano. E quasi tutti sembrano delusi dall’animazione dei vostri occhi che compare all’esterno del visore. Sebbene sia possibile “guardare negli occhi” chi indossa il visore se siete esattamente di fronte, in un gruppo ci saranno persone che vedono un occhio solo. E la luminosità bassa fa sì che l’effetto sia molto distante da quello visto nel materiale pubblicitario di Apple.

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Questi limiti non portano tuttavia a un giudizio totalmente negativo. Tutti gli esperti sembrano vedere il possibile potenziale del visore: uno spazio enorme per il computing, da portare sempre con voi. Mark Gurman di Bloomberg pensa che in futuro potrebbe sostituire iPad (e forse per questo il sistema operativo ricorda molto quello del tablet di Apple). Guardare film, contattare le persone su FaceTime — e magari ogni tanto collegare il proprio Mac per avere un enorme schermo in più. Magari collegando anche mouse e tastiere, cosa che però riduce la portabilità.

Ma gli esperti sono d’accordo nel dire che al momento non conviene acquistare questo visore, se non per il gusto di provare una nuova tecnologia. Ma sembrano molti quelli per cui la curiosità tecnologica vale più di 3.499 dollari.

Apple Vision Pro: le prime impressioni degli utenti

Nonostante, fin dall’annuncio, questo dispositivo sembrasse rivolto più agli sviluppatori che ai semplici appassionati di tecnologia, tantissimi hanno pre-ordinato il dispositivo e l’hanno ritirato presso gli Apple Store statunitensi. Anche Mark Gurman di Bloomberg ha voluto seguire lo stesso processo, spiegando che l’acquisto di un Apple Vision Pro non è come acquistare un iPhone o un iPad. Il processo è molto più complesso e orchestrato, con diverse fasi:

Si parte da una scansione del viso, in negozio o online, per determinare la taglia corretta del visore per evitare che passi luce (anche Gurman ha confessato che un po’ di luce filtrava dal basso del visore). A seguire, una demo di 20 minuti per scoprire le funzionalità del dispositivo e testare la vestibilità. Infine, la personalizzazione, per adattare Vision Pro alla testa del cliente, con la giusta protezione dalla luce e (se necessario) aggiungere lenti da vista per chi porta gli occhiali.

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Dopo averlo acquistato, diversi utenti hanno fatto come lo youtuber Casey Neistat, che lo ha indossato per le strade di New York. E molti condividono la sua posizione: dopo poco tempo si sono abituati alle differenze di luce, al fatto che Vision Pro mette a fuoco solo il punto che state guardando (un po’ come i nostri occhi). Presto, hanno imparato ad utilizzarlo. E molti sembrano sicuri che sarà il futuro dell’intrattenimento digitale: potremo sederci in un parco a goderci la natura, guardando distrattamente una finestra YouTube fissata sotto un albero. Oppure guardarci un film su un display da 120 pollici in aereo. E un sacco di altre attività che oggi sembrano assurde, presto diventeranno normali.

Tuttavia, va detto che le prime impressioni degli utenti su Apple Vision Pro arrivano da persone che hanno fatto la fila (sia digitale che fisica) per spendere migliaia di euro su una tecnologia nuova, almeno per Apple. Sono “early adopter” e appassionati di tecnologia: il tipo di utente da cui possiamo aspettarci recensioni più ottimistiche della media. Questo non toglie, tuttavia, che Vision Pro sta facendo parlare molto di sé in maniera perlopiù positiva: e questo potrebbe fare la differenza.

Uno sguardo del futuro oggi?

I limiti del dispositivo al momento ci sono, nonostante le prime impressioni riportino il miglior passthrough su un visore e un’interazione innovativa e interessante. Al momento, dire avrà lo stesso successo di iPhone o iPad è una previsione basata su pochissimi dati, così come lo è dire che sarà un fallimento.

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La differenza la faranno le applicazioni, e al momento ce ne sono poche. Anzi, diversi grandi sviluppatori hanno chiesto ad Apple di non adattare in automatico la propria app per iPad in Vision Pro. Quindi, sebbene possiate usare le app della Mela e Disney+, non potete utilizzare Netflix o Spotify. Almeno per ora: Apple, ancora una volta, dovrà lavorare con gli sviluppatori per fornire il miglior software sul proprio dispositivo, se vuole trionfare anche in questa nuova categoria.

Dopo aver raccolto queste prime impressioni, noi siamo sicuramente ancora più curiosi di provare Apple Vision Pro. Voi che idea vi siete fatti di questo dispositivo? Fatecelo sapere nei commenti.

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Il Post
Source
Bloomberg

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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