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Recensione Cortek MK1: la tastiera meccanica che non ti aspetti

Ho passato gli ultimi 6 mesi in compagnia di tastiere meccaniche pluripremiate e non ero certa di voler rinunciare al mio ultimo acquisto per lasciare spazio a Cortek MK1. Non conoscevo molto il brand, non avevo mai provato i loro prodotti ed ero assolutamente scettica sulla qualità di quest'ultima. Eppure, ho dovuto ricredermi.

Cortek MK1 mi è piaciuta fin da subito, una sorta di colpo di fulmine fatto di tasti fulminei e rumorosi e di LED dai mille colori. Insomma, se state cercando una nuova tastiera da gaming la MK1 potrebbe fare al caso vostro. Vi spiego subito perché.

Cortek MK1: spartana ma robusta

Il primo impatto con Cortek MK1 non è dei migliori. Rispetto ad altre periferiche analoghe, questa tastiera meccanica è caratterizzata da un design assolutamente spartano. Niente orpelli, niente bordi inutili, niente accessori supplementari. MK1 è votata all'essenzialità, ma questo non significa che non sia stata progettata con cura. A denotare una certa attenzione verso il prodotto ci pensano in primis i materiali, con la struttura realizzata in acciaio e capace di garantire stabilità anche nelle sessioni di gioco più concitante. Robusti anche i piedini inferiori, naturalmente gommati così da rimanere saldamente ancorati alla scrivania in ogni situazione; il cavo invece è ricoperto di nylon, mentre il connettore USB è placcato in oro.

E i tasti? In realtà esistono 3 varianti. Potete avere switch rossi, neri e blu (come quella da me provata). Tutti e tre i tipi dovrebbero garantire una scrittura rapida e confortevole, con tempi di risposta decisamente ottimali. Questo significa che Cortek MK1 si comporta egregiamente anche con tutta la vostra libreria di giochi, dagli FPS agli strategici, senza però stancare voi e le vostre dita.

Niente driver, niente software

Una cosa mi ha particolarmente colpita di questa periferica: non ha bisogno di software. Non sto parlando solo dei driver. La tastiera – con layout QWERTY italiano – è assolutamente Plug and Play, quindi tutto ciò che dovete fare per iniziare ad usarla è collegarla al PC. Ma non finisce qui. Cortek non ha sviluppato alcun tipo di software, preferendo adottare una strategia decisamente diversa rispetto a produttori più famosi. Questo significa che per gestire l'illuminazione RGB dovrete usare solo ed esclusivamente i tasti di MK1. Con FN+INS potete scegliere uno dei 13 pattern precaricati, con FN+PS potete invece cambiare colore mentre premendo FN + un numero da 1 a 8 potrete caricare uno degli profili programmati. Qualche esempio? FN+1 attiva la modalità FPS, FN+4 invece quella adatta agli RTS mentre FN+8 è pensato per League of Legends.

La scelta effettuata da Cortek è indubbiamente coraggiosa, ma comunque limitante. Da un lato infatti abbiamo un'eccezionale rapidità nel cambio delle impostazioni, dall'altro invece ci troviamo davanti ad un prodotto che sì, include tanti profili diversi, ma che comunque non consente di modificare le impostazioni per adattarle alle proprie esigenze.

Impossibile poi non considerare il lato più estetico e frivolo di questa scelta. Ogni tasto è infatti accompagnato da un suo LED e questo garantisce un'illuminazione capillare e perfetta per l'uso al buio. Tuttavia Cortek ha deciso di optare per soli 7 colori, un numero davvero esiguo se paragonato ai 16 milioni offerti dalla concorrenza.

Sorprendente ma con qualche difetto

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Insomma, Cortek MK1 non è perfetta ma è stata comunque capace di sorprendermi e di regalarmi ore ed ore di digitazione confortevole, a patto ovviamente che riusciate a convivere con l'immancabile rumore causato da questo tipo di tastiera.

Cortek MK1 è già disponibile sul mercato al costo di 99 Euro.

 

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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