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Come sarà l’edutech del 2023? Ce lo racconta aulab 

aulab, prima Coding Factory italiana, ha identificato i principali trend dell’edutech per il 2023, settore che nel corso degli ultimi due anni ha subito enormi cambiamenti e passi in avanti, complice la pandemia e la necessità di trovare soluzioni per la formazione a distanza.

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Gli edutech di aulab

Il mondo dell’edutech, nei prossimi anni, si servirà di strumenti innovativi non solo per veicolare la formazione ma anche per elaborare contenuti allo scopo di rendere l’apprendimento multimediale e personalizzato”, spiega Giancarlo Valente, Agile Coach e CTO di aulab.

Le opportunità della tecnologia per il mondo della formazione a distanza sono molteplici, ma l’obiettivo è sempre consegnare allo studente la migliore esperienza di apprendimento possibile da cui partire per avviare la propria carriera”.

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Vediamo quindi quali sono i 5 edutech trend individuati da aulab.

Blended learning: è il giusto mix tra distanza, presenza e attesa. È stimato, infatti, che tra le principali cause del tasso di abbandono dei corsi di e-learning ci sia il fattore “solitudine”. Per questo aulab promuove l’integrazione tra didattica live streaming e studio individuale in modalità asincrona, poiché sentirsi in qualche modo attesi dal docente e dai compagni è uno stimolo a continuare l’apprendimento autonomamente.

Sfruttare i dati per il digital assessment: Nei prossimi anni si svilupperanno sempre di più i sistemi che consentiranno al docente di effettuare una valutazione automatica dell’apprendimento. Volendo fare degli esempi, parliamo di strumenti che suggeriscono esercizi da svolgere in vista di un passaggio difficile della lezione.

Allo stesso modo si può monitorare il digital assessment, dati utili a tenere traccia dell’esperienza della persona che sta seguendo la formazione. Grazie a questi strumenti sarà possibile non solo valutare l’apprendimento, ma anche capire se dall’altra parte dello schermo vi è un reale interesse.

Intelligenza Artificiale per l’adaptive learning: utile per sviluppare percorsi di apprendimento in cui i singoli moduli formativi sono proposti in base agli esercizi precedentemente svolti. L’Intelligenza Artificiale, infatti, valuta le competenze dello studente e può decidere di fargli saltare alcune lezioni se ritiene che tali conoscenze siano già apprese.

Lo scopo è misurare il comportamento dello studente e proporgli materiali didattici in linea con i suoi interessi. Inoltre l’Intelligenza Artificiale mette a confronto gli studenti, proponendo a profili simili esperienze didattiche affini.

L’imperativo dell’imparare come imparare: bisogna tenere sempre a mente che imparare necessita di tempo e che questo varia a seconda dell’individuo. Le neuroscienze hanno indagato sul funzionamento del cervello suddividendo l’apprendimento tra modalità focalizzata, che si attiva mentre si sta leggendo un testo, e modalità diffusa, che si attiva durante il sonno o quando si svolge un’azione meccanica. Gli studenti utilizzano la prima per acquisire informazioni e la seconda per processarle.

Dall’home schooling al portare l’education in tutto il mondo: sono molte famiglie che stanno sperimentato l’home schooling e altrettante lo hanno fatto durante la pandemia. È stimato che nei prossimi anni l’home schooling godrà di opportunità offerte dall’AI. Del resto, l’automatizzazione è molto utile per portare la formazione anche nelle zone del mondo in cui non sono disponibili docenti in presenza.

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Maria Stella Rossi

Mangiatrice seriale di biscotti e ghiotta di pizza, adoro scrivere da sempre, ancor prima di imparare a tenere per bene una penna fra le dita. Sono una grande appassionata di libri, telefilm, film, videogiochi e cucina, mentre il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire a catturare ed addomesticare una Furia Buia. Ma anche continuare a scrivere non è poi così male come desiderio.

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