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Digitale terrestre: lo switch off dell’8 marzo fa sparire i canali locali

L’8 marzo abbiamo assistito alla prima fase dello switch off del digitale terrestre. Sì, “prima fase” perché il processo sarà piuttosto lungo e probabilmente richiederà anche buona parte del 2023. Ora però abbiamo messo a posto il primo tassello, quello del passaggio dalla codifica Mpeg-2 a quella Mpeg-4 AVC (Advanced Video Coding).
Cosa significa?
In sostanza il nuovo standard ha permesso di fare un piccolo cambiamento: ora i canali nazionali in HD corrispondono a numeri 1, 2, 3 e così via del digitale terrestre mentre quelli SD (standard definition) sono stati spostati dal canale 501 in poi.

Il passaggio però non è stato del tutto indolore.

Digitale terrestre: i problemi dopo lo switch off dell’8 marzo

La maggior parte degli italiani non ha riscontrato grosse difficoltà. La risintonizzazione ha avuto successo in un buona parte dei casi, con un massimo di 2-3 tentativi nei casi di canali mancanti.
Non sono però mancati i problemi.

Prima di tutto alcuni utenti hanno difficoltà nella ricezione dell’audio dei canali Mediaset, che ha approfittato di questa prima fase dello switch off per implementare nuove tecnologie come il Dolby Digital+. Stando a quanto segnalato, i decoder e le TV più economiche sembrano parzialmente incompatibili. Un problema che potrebbe essere risolto o con un aggiornamento software – che non è detto arrivi – o con l’acquisto di un decoder adatto.

Il problema audio è presente però anche sui alcuni decoder Sky, con gli abbonati che ora sono in attesa della risoluzione del problema.

In alcuni casi infine sono spariti i canali TV locali. La problematica però non è legata alla compatibilità con la nuova codifica ma al refarming delle frequenze. Lo switch off del digitale terrestre infatti è stato progettato per liberare la banda da 700 MHz, che verrà utilizzata per il 5G. Durante il passaggio dell’8 marzo alcune emittenti locali di Lombardia e Piemente ne hanno approfittato per passare sue due frequenze inutilizzate. Peccato che non tutti gli impianti condominiali canallizati, quindi dotati di filtri che dovrebbero migliorare il segnale TV che arriva nei singoli appartamenti, si siano adeguati in tempo. L’unica possibilità ora è rivolgersi all’antennista per modificare l’impianto.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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