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Call My Agent – Italia: com’è la prima stagione della serie

La prima stagione di Call My Agent - Italia è disponibile su Sky e NOW.

Con gli ultimi due episodi, in onda da venerdì 3 febbraio su Sky e Now, si conclude la prima stagione di Call My Agent – Italia, serie Sky Original remake del cult francese Dix pour cent. Un progetto particolarmente difficile e ambizioso, che si prefigge l’obiettivo di raccontare il dietro le quinte del mondo dello spettacolo italiano coinvolgendo le nostre star, chiamate a compiere un lavoro di grande umiltà e autoironia in situazioni bizzarre e paradossali. Impresa resa ancora più complessa per l’inevitabile confronto con la serie originale (distribuita in Italia col titolo Chiami il mio agente!), ambientata in un panorama culturale completamente diverso.

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Come già vi avevamo anticipato nella nostra recensione dei primi due episodi, Call My Agent – Italia si rivela un adattamento decisamente ben riuscito. Dopo aver pagato il proprio debito di riconoscenza nei confronti del materiale originale, con un primo episodio sovrapponibile al pilota di Chiami il mio agente!, emerge l’ottimo lavoro in scrittura della sceneggiatrice Lisa Nur Sultan, abile a traslare un umorismo tipicamente francese nell’ambiente dello spettacolo romano e a trarre il meglio dalle guest star protagoniste di questi primi 6 episodi, ovvero Paola Cortellesi, Paolo Sorrentino, Pierfrancesco Favino, Matilda De Angelis, Stefano Accorsi e Corrado Guzzanti.

Call My Agent – Italia: dietro le quinte del mondo dello spettacolo nostrano, fra critica e autoironia

Call My Agent - Italia

I protagonisti di Call My Agent – Italia sono i soci e i dipendenti della prestigiosa CMA, agenzia di spettacolo romana costretta a trovare nuovi equilibri interni dopo l’abbandono del fondatore e azionista di maggioranza Claudio Maiorana. A contendersi il potere e i principali assistiti dell’agenzia sono lo scaltro ed esperto Vittorio Baronciani (Michele Di Mauro), la cinica ed efficiente Lea Martelli (Sara Drago), l’ansioso e disordinato Gabriele Di Lillo (Maurizio Lastrico) ed Elvira Bo (Marzia Ubaldi), memoria storica della CMA. Chiamati a prendere le redini dell’agenzia, i quattro devono convivere con i capricci delle star e i problemi da loro causati. Intorno a loro ruotano l’attrice mitomane Luana Pericoli (Emanuela Fanelli) e le nuove leve della CMA, interpretate da Paola Buratto, Sara Lazzaro, Francesco Russo e Kaze.

Gli appassionati di Boris troveranno in Call My Agent – Italia un’opera con molti punti di contatto con il lavoro di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, capace però di smarcarsi da questo importante paragone grazie alla sua prospettiva sul mondo dello spettacolo. Dove Boris evidenzia con amarezza e corrosività i vizi e le contraddizioni del lavoro in Italia, con attenzione particolare a ciò che avviene sul set, Call My Agent – Italia ha un approccio più autoindulgente, ma non per questo buonista. Lisa Nur Sultan e il regista Luca Ribuoli ci mostrano l’altra faccia dei red carpet e degli eventi mondani italiani, fatta da alte commissioni sugli ingaggi delle star (il 10% a cui allude il titolo della serie francese), compromessi, ricatti e imprevisti da risolvere in tempi rapidi e possibilmente senza danni economici.

Call My Agent – Italia: le guest star della serie

Call My Agent - Italia

Il primo episodio con protagonista Paola Cortellesi, dalla trama analoga a quello interpretato da Cécile de France in Chiami il mio agente!, imposta il tono e le atmosfere di Call My Agent – Italia, che spaziano dalla pura goliardia autoparodistica alle sottotrame imperniate sulle vite degli agenti, senza risparmiare qualche pungente critica al panorama dell’intrattenimento nostrano. Non mancano gli incidenti social, come i prematuri annunci sul coinvolgimento di Corrado Guzzanti e della stessa Paola Cortellesi in nuovi progetti o le polemiche scaturite da un post di Matilda De Angelis mal recepito dalla comunità ebraica. Immancabili poi le menzioni ai problemi di immedesimazione in cui cadono gli attori (Pierfrancesco Favino incastrato nel ruolo di Che Guevara) o alla tendenza da parte di questi ultimi a sovrapporre progetti (Stefano Accorsi coinvolto contemporaneamente in una serie svedese e in un biopic su Luciano Ligabue).

Le star coinvolte stanno al gioco e si donano anima e corpo al progetto, attingendo alla loro vita reale e prestando il fianco alle bonarie prese in giro orchestrate da Call My Agent – Italia. A spingersi ancora oltre è Paolo Sorrentino, che ha chiesto e ottenuto di riscrivere ampie porzioni della sua apparizione, toccando così una delle vette comiche di questa convincente prima stagione della serie. Il suo monologo sulla scuola è già diventato virale, come le esilaranti ipotesi a proposito del cast della terza stagione di The Young Pope, messe in campo da lui stesso in chiave ironica nel corso del secondo episodio di Call My Agent – Italia.

Un remake che sa camminare con le proprie gambe

Call My Agent - Italia

Nulla di tutto questo sarebbe però sufficiente se dietro non ci fosse un importante lavoro sulla costruzione dei personaggi principali e dei loro archi narrativi. Ed è proprio su questo versante che Lisa Nur Sultan si supera, attingendo da Chiami il mio agente! quando necessario e camminando sulle proprie gambe per il resto del tempo. Con grande naturalezza, vengono messe in scena una storia d’amore tutt’altro che stereotipata fra due donne, diverse famiglie disfunzionali e alcune problematiche sistemiche del nostro panorama audiovisivo, come un razzismo latente goffamente mascherato da atteggiamento inclusivo. Particolarmente azzeccata inoltre la scelta di concludere ogni episodio con una scena surreale, spassosa chiusura della trama verticale della specifica puntata.

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Con il passare del tempo e degli episodi, si approfondiscono anche le dinamiche interne all’agenzia, che come in ogni luogo di lavoro sono contraddistinte da gelosie reciproche e malcelati sfruttamenti, ma anche da condivisione e spirito di squadra. A spiccare in questo senso sono soprattutto i personaggi di Michele Di Mauro e Sara Drago, che pur dovendosi confrontare con ingombranti termini di paragone come Thibault de Montalembert e Camille Cottin riescono a lasciare il segno e a prendere in mano un racconto che deve necessariamente spingersi oltre le proprie prestigiose guest star. Non da meno Maurizio Lastrico, Paola Buratto e Sara Lazzaro, che conferiscono fragilità e insicurezza ai rispettivi personaggi, donando umanità e spessore a Call My Agent – Italia.

Call My Agent – Italia: buona la prima

Dopo le buone premesse, il bilancio della prima stagione di Call My Agent – Italia si conferma positivo, grazie sia all’apporto comico delle guest star (irresistibile il prolungato duetto fra Emanuela Fanelli e Corrado Guzzanti nell’episodio conclusivo), sia a una scrittura che scandaglia le personalità dei protagonisti e pone le basi per procedere in una direzione totalmente autonoma rispetto al materiale originale.

Certo, ci sono personaggi meno approfonditi (come quelli di Marzia Ubaldi e Francesco Russo), l’approccio al mondo delle agenzie di spettacolo è molto benevolo e permangono dubbi sul serbatoio di star system a cui attingere, visto anche che alcuni dei pesi massimi sono già stati utilizzati in questa prima stagione. Resta però anche la sensazione di essere di fronte a un ottimo remake all’italiana, che conferma il desiderio di sperimentare e osare in ambito seriale da parte della nostra industria dell’intrattenimento. Un’apertura al cambiamento e all’innovazione urgente e necessaria, che inizia finalmente a dare i propri frutti.

La prima stagione di Call My Agent – Italia è disponibile su Sky e Now.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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