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Attacco hacker a Synlab: come capire se i vostri dati sono finiti online

Un grave attacco hacker ha colpito Synlab, azienda europea della diagnostica medica, mettendo a rischio la privacy di milioni di pazienti italiani. Gli hacker russi di Black Basta avrebbero, infatti, sottratto e pubblicato illegalmente sul dark web un’enorme mole di dati sensibili, tra cui referti medici, esami diagnostici e documenti personali.

Synlab nel mirino degli hacker: riscatto rifiutato, dati online

Secondo quanto riporta Il Giorno, il gruppo criminale russo avrebbe chiesto a Synlab un riscatto per evitare la diffusione dei dati, ma l’azienda avrebbe rifiutato categoricamente di scendere a patti con i ricattatori. Di conseguenza, il 14 maggio, Black Basta avrebbe reso pubblici ben 1,5 terabyte di informazioni riservate. L’archivio digitale potrebbe contenere oltre due milioni di file.

Synlab, con i suoi 380 laboratori sparsi in otto regioni italiane, esegue circa 35 milioni di esami all’anno. Al momento non sappiamo quanti pazienti siano stati coinvolti nella violazione. Ma l’azienda si è impegnata a informare i soggetti interessati, come previsto dalla legge. Tuttavia, gli esperti di sicurezza informatica consigliano a chiunque abbia effettuato esami presso Synlab negli ultimi anni di inviare una PEC (qui gli indirizzi) per verificare se i propri dati siano finiti nelle mani sbagliate.

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attacco hacker synlab

Synlab avrebbe ribadito di non aver ceduto al ricatto degli hacker, rifiutandosi di finanziare ulteriori attacchi criminali che minacciano le infrastrutture critiche, la privacy dei pazienti e la sicurezza nazionale.

Se avete effettuato esami presso Synlab negli ultimi anni e temete che i vostri dati possano essere stati rubati, potete inviare una PEC all’indirizzo customerservice.italy@synlab.it o a uno degli indirizzi regionali disponibili sul sito dell’azienda. Chiedete esplicitamente delle vostre informazioni personali. In questo modo, l’azienda può farvi sapere direttamente di eventuali compromissioni. L’esperto di sicurezza Christian Bernieri ha condiviso qui una bozza della lettera. Synlab, in ogni caso, ha fatto sapere che contatterà tutte le persone coinvolte.

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Source
Il Giorno

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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