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Marvel’s Jessica Jones: la nostra rece-riflessione sulla seconda stagione

L'8 marzo è uscita su Netflix la seconda stagione di Marvel's Jessica Jones e voi vi chiederete, perché ne parli soltanto adesso? Perché ho dovuto guardarla prima! 13 episodi da 50 minuti sono roba forte e sì, ok che sono usciti contemporaneamente, ma il tempo è difficile da trovare e poi, lo confesso, queste serie che vengono pubblicate tutte in un sola volta mi creano una profonda frustrazione ed una vera e propria ansia da prestazione. Le vorrei guardare tutte e subito, ma poi si mettono in mezzo il lavoro, la palestra, la vita sociale, tutte quelle cose apparentemente inutili ma che non ti lasciano mai guardare una serie Nertflix come vorresti. E da lì, i sensi di colpa.

C'è anche da dire che i primi episodi di Jessica Jones 2 non è che prendano moltissimo. Dopo una lunga premessa diluita in 6 episodi, è finalmente con l'episodio 7 che si entra nel vivo. A chi non l'ha ancora vista, consiglierei dunque un fast watching dall'episodio 1 al 6 e binge watching dal 7 al 13.

Attenzione: da qui in poi trovate gli spoiler, quindi procedete a vostro rischio e pericolo.

Jessica è sempre la stessa

Marvel's Jessica Jones

Jessica è sempre la cara e vecchia Jessica, con le sue abitudini sbagliate, il suo lavoro ambiguo e i suoi rapporti umani malati. Lei beve, si mette nei guai e crea guai ancora più grossi per cercare di uscirene. Si lascia vivere dalla vita, aspettando prima o poi di morire. Una filosofia degna dei migliori poeti decadenti. Jessica continua a sembrare l'antieroe per eccellenza, non perché sia cattiva, ma perché semplicemente non gliene frega niente. Di cosa? Praticamente di tutto. Jessica ha come un buco nero dentro di sé, che risucchia qualunque cosa dandole indietro solo l'assenza di quel qualunque cosa.

Ma come nelle migliori tradizioni, ti rendi conto di quello che ti manca solo quando lo perdi o, in questo caso, lo trovi. Alla fine dell'episodio 6 la nostra Jessica incontra una donna, un'assassina completamente pazza e dalla forza sovrumana che si rivela essere… ehm, sua mamma.

La notizia non viene accolta con entusiasmo dalla protagonista, ormai rassegnata all'idea che fosse defunta. Trovarla poi così, in questa versione che ho bazzettato "Psycho Mom", non aiuta. Jessica decide così di denunciarla alle autorità e di farla arrestare; la madre però evade di prigione e, a quel punto, Jessica decide di aiutarla a scappare e a lasciare il Paese, anzi, decide di lasciare il Paese per stare con lei.

L'antagonista inaspettato

Se la scorsa stagione era chiaro chi fosse il villain, ovvero l'amato ma defunto Kilgrave, in questi 13 episodi non è così cristallino.

So cosa state pensando ma no, non è Alisa, la ritrovata mamma di Jessica. Nonostante la Psycho Mom crei davvero tanti problemi alla protagonista, a conti fatti la aiuta a trovare un equilibrio che prima non aveva e non riusciva a trovare. Alisa è quindi un personaggio positivo, tolti ovviamente gli sbalzi d'umore e gli omicidi a mani nude.

I villain, in questa serie, non sono infatti coloro che fanno male alla gente, ma coloro che fanno male a Jessica.

I villain, in questa serie, non sono infatti coloro che fanno male alla gente, ma coloro che fanno male a Jessica. Messo da parte quindi l'amato-odiato Kilgrave (magistralmente interpretato da David Tennant), ci rimane solo lei: Trish.

Mentre il vicino di casa, Malcolm, è passato dalla dipendenza dalla droga a quella dai siti di dating, Jessica è passata dall'essere manipolata da Kilgrave all'essere manipolata da Trish, la peggior miglior amica di sempre. Una Trish che invidia a dismisura i superpoteri di Jessica e tenta in ogni modo di fare la supereroina, assumendo persino una droga potenziante e addirittura sottoponendosi alla stessa operazione che ha dato la super forza a Jessica e a sua madre. Ma nel provare ad aiutare gli altri, Trish vuole soltanto sentirsi importante, lasciando dietro di sé una scia di vittime (in senso figurato) e di sbagli, tutti dettati dal suo profondo egoismo.

Una di queste vittime è proprio Jessica che, fortunatamente, riuscirà a capire la cattiva influenza esercitate da Trish e ad affrontarla. Purtroppo però questo non sarà sufficiente. Trish infatti, incapace di accettare che le cose non vadano come vuole e che Jessica si emancipi da lei, provocherà alla nostra protagonista una nuova ed inguaribile ferita.

Bel comportamento da una che dice a Jessica: “So solo di essere tua sorella”. Bè, allora ringrazio i miei genitori di essere figlia unica.

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