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DJI Dock, il sistema di sorveglianza per infrastrutture e soccorso

Sembra una grossa scatola ma in realtà DJI Dock è il nuovo sistema di sorveglianza ideato dall’azienda cinese.
Perché “sistema”? Perché in realtà è composto da due elementi: la piattaforma e il drone, un DJI Matrice 30.

Com’è fatto?

DJI Dock chiuso

Andiamo con ordine.
La “scatola” è in sostanza una piattaforma robotica automatizzata di dimensioni ridotte (800×885×1065 cm) che occupa una superficie inferiore a un metro quadrato e pesa poco meno di 105 kg. Al suo interno c’è un quadricottero della serie DJI Matrice 30, con batterie ricaricabili in 25 minuti grazie al sistema di raffreddamento TEC, e una fotocamera grandangolare di sicurezza.
La piattaforma può operare sia di giorno che di notte, regge condizioni meteo difficili – con doppia certificazione, IP65 per il Dock e IP67 per i componenti interni – e supporta temperature estreme da -35° a +50°C, con il sistema che è in grado di garantire temperature di ricarica sicure in ogni circostanza.

DJI Dock stazione meteo

DJI Dock può essere ulteriormente potenziato con:

  • una camera termica,
  • una stazione meteo integrata,
  • un vano per una scheda di connessione LTE 10,
  • un’antenna interna omnidirezionale,
  • un modulo RTK per il geoposizionamento,
  • un vano di espansione Edge Computing per la pre-elaborazione di file multimediali.

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Per funzionare naturalmente ha bisogno di energia ma niente panico: in caso di interruzione della corrente ha una batteria interna che può garantire circa 5 ore di autonomia, permettendo quindi al drone di rientrare.

DJI Dock con Matrice M30T

Sì ma quale drone? Sono due attualmente quelli supportati: l‘M30 e l’M30T della serie Matrice 30.
DJI Dock può quindi aprirsi in poco tempo per consentire al drone di librarsi in volo e, al termine delle operazioni, di rientrare alla base. Per altro la piattaforma di decollo e atterraggio prevede un sistema di auto-riposizionamento del drone, così il quadricottero viene rimesso perfettamente al centro prima di chiudere il dock.

Entrambi i droni vantano un’autonomia di volo di circa 40 minuti, un range massimo di 7 km e montano un sistema di fotocamere nel visibile e nell’infrarosso con ottiche grandangolari, zoom e telemetro laser.

DJI Dock aperto

Le missioni possono essere programmate con DJI FlightHub 2, un sistema basato sul cloud che consente di pianificare il comportamento del drone a patto comunque che sia sempre sorvegliato da un’operatore. È inoltre possibile utilizzare software di terzi o sviluppare naturalmente funzionalità ad hoc usando l’SDK di DJI.

DJI Dock: a cosa serve?

DJI Dock è chiaramente un sistema pensato per le aziende. Non siamo quindi di fronte ad un prodotto per uso personale, anche perché il costo – 29.999 € per la versione con M30T – è piuttosto importante per un singolo.

DJI Dock a cosa serve

Pensate però ad un incidente in autostrada. Un sistema simile permette di sguinzagliare il drone per verificare l’accaduto.
Nulla poi vi vieta di usarla per la sorveglianza, ad esempio in un grande cantiere, in un’area portuale e aeroportuale.
Può tornare utile anche in caso di emergenza, di fronte a eruzioni, terremoti o – guardando la cronaca recente – alluvioni. Il sistema infatti può scansionare l’ambiente e restituire dati precisi per favorire eventuali interventi di soccorso.

DJI Dock caso duso

Il DJI Dock è una ‘base station’ per droni Matrice 30, che permette di programmare e svolgere in maniera automatica diversi profili di missione per ispezioni, controlli e soccorsi anche in luoghi remoti o pericolosi – ha dichiarato Valentino Bertolini, direttore marketing di Nital, l’azienda italiana che cura la distribuzione esclusiva in Italia dei prodotti DJI Enterprise. – E’ una soluzione di tipo professionale, che può fornire soluzioni efficaci per la sicurezza nel settore industriale civile, ma anche in ambito istituzionale e militare”.

Non ci sono infatti limiti particolari all’uso di DJI Dock. Come anticipato, l’uso di DJI FlightHub 2, di software di terzi parti o di software sviluppati dalle stesse aziende permette di customizzare il prodotto e adattarlo alle specifiche esigenze della propria impresa o del proprio ente.

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