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[MWC 2017] Nokia 3310: le ragioni del suo ritorno

Alcune persone pensano che Nokia sia tornata, ma a noi piace pensare che questo sia un nuovo viaggio, totalmente diverso”.

Inizia così la mia chiacchierata con Pekka Rantala, Chief Marketing Officer di HMD, l’azienda che sta cercando di ridare nuova vita al brand svedese che per anni ha definito lo standard nel campo dei feature phone.

Seduti ad un tavolo, all’aria aperta, tra un padiglione e l’altro della Fira Gran Via di Barcellona, Pekka mi racconta con orgoglio i risultati raggiunti a partire dal 1 dicembre, data in cui hanno iniziato i lavori di restauro di Nokia: “Dopo solo 2 settimane abbiamo annunciato il nostro primo feature phone e dopo solo 3 settimane abbiamo introdotto sul mercato cinese il primo Nokia con Android. Ora, dopo 80-85 giorni dalla nostra (ri)nascita siamo qui, a Barcellona, per mostrare Nokia 3, 5 e 6, così come uno dei nostri nuovi feature phone, ossia il Nokia 3310.

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Tutto ciò – mi racconta il CMO di HMD Global – è reso possibile in primis dalla meticolosa scelta dei loro partner. A rendere possibile il rilascio di Nokia sono stati anche Google – a cui si sono affidati per il sistema operativo e i servizi – e Foxconn. Sì, proprio lui, il prodottore taiwanese a cui si affida da anni anche Apple.

Il risultato di questa sinergia tra i diversi partner e HMD sono i tre smartphone che Pekka appoggia delicatamente sul tavolo invitandomi a provarli, a sentirne in prima persona la consistenza. Un’esperienza che mi riporta alla mente i cari vecchi cellulari dell’azienda svedese sia per solidità – merito del corpo unibody in alluminio – che per qualità e semplicità.

Ma Rantala non è entusiasta solo per il fascino estetico di questi nuovi smartphone Android. A renderlo orgoglioso c’è anche la scelta di andare contro corrente scegliendo di non sviluppare alcuna skin, nessuna interfaccia personalizzata che vada ad arricchire (o nascondere) la UI di Android Nougat: “Il sistema operativo di Google offre un’esperienza d’uso fantastica. Basta guardare il Pixel. È uno dei telefoni più apprezzati del momento il che significa che non c’è più la necessità di modifcare Android, di aggiungere qualcosa che lo nasconda o lo cambi. Anche i servizi di Google, dopo 10 anni di sviluppo, sono straordinari. Pensa solo a Google Assistant o Google Photo”. La scelta ovviamente non è dettata soltanto dai passi in avanti fatti dal colosso di Mountain View ma anche da un ragione molto pratica: gli aggiornamenti. La mancanza di una UI particolare permetterà infatti a Nokia di rilasciare update mensili, update che introdurranno non solo nuove funzioni ma anche gli utilissimi aggiornamenti di sicurezza.

Insomma, HMD ha deciso di non risparmiarsi per il rilancio di Nokia, buttandosi nella mischia con tre nuovi dispositivi che sembrano pronti a dare parecchio filo da torcere alla concorrenza, soprattutto considerando i prezzi contenuti visto che si va dai 139 Euro di Nokia 3 ai 229 Euro di Nokia 6, passando per Nokia 5 con i suoi 189 Euro.

A questo punto non posso fare a meno di chiedere a Pekka perché. Perché HMD abbia voluto portare sul mercato anche il caro, vecchio Nokia 3310 invece di limitarsi a progettare nuovi smartphone: “Ogni anno vengono venduti dai 5 ai 6 milioni di feature phone. Per noi è una ragione più che sufficiente per continuare a sviluppare questo tipo di dispositivi – mi racconta il CMO di HMD – Inoltre, siamo uno dei leader di questo mercato e ci sentiamo in qualche modo in dovere di accontentare coloro che, ad esempio, non vogliono passare ad uno smartphone o che non posso permettersi di fare questo salto”.

Queste però non sono le uniche ragioni per cui l’amatissimo Nokia 3310 è stato resuscitato dal mondo dei morti. Accanto a tutti coloro che lo useranno come unico telefono, come device primario per la comunicazione base, ci sono – e questo HMD lo sa bene – tutti coloro che subiscono l’effetto nostalgia. Almeno due generazioni, compresa la mia, valuterà l’acquisto solo per una questione di ricordi, solo per rivivere il passato. Rentala prova a spiegarmi come verrà usato il nuovo feature phone, partendo da coloro che vogliono disintossicarsi durante il weekend per arrivare a chi lo userà come “muletto”, come telefono di riversa in caso di necessità, da sfruttare a proprio piacimento grazie all’immensa durata della batteria, ma in realtà tutte queste suonano un po’ come piccole grande scuse. Alla pratica – diciamocelo – il nuovo Nokia 3310 è quasi un pezzo di design, una bella operazione di nostalgia, il Trainspotting 2 della tecnologia: non sarà uguale all’originale, non regalerà le stesse emozioni ma è bello sapere che c’è, è bello poterlo conservare con amore associandogli i ricordi dell’adolescenza e della gioventù.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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