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Mobilità sostenibile: ne ho compreso il significato al Movin’on di Montréal

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MONTREAL (CANADA) – Negli scorsi giorni abbiamo avuto modo di prendere parte alla seconda edizione di Movin'on, un gigantesco summit internazionale organizzato da Michelin, in collaborazione con molti partner, e dedicato al futuro della mobilità sostenibile. Ma che cos'è esattamente la mobilità sostenibile? Sono dovuta volare fino a Montréal – in Canada – per capirlo.

Panel d'apertura dell'edizione 2018 di Movin'on summit promosso da Michelin

Mobilità sostenibile: perché dovrebbe importarci? 

La mobilità sostenibile è un argomento molto complesso, un teatro in cui ci sono tantissimi attori immersi in una narrazione in cui tutti devono cooperare. Nel contesto della mobilità sostenibile dobbiamo tutti cercare di andare nella stessa direzione per poter ottenere dei risultati concreti. Ciò non significa brandire i forconi gridando slogan come "eliminiamo i carburanti fossili perché inquinano". Quello è un concetto un po' riduttivo e forse un tantino antiquato.

Il concetto di mobilità sostenibile è davvero multi sfaccettato: significa sì, ridurre l'inquinamento (anche quello acustico), ma anche ridurre gli ingorghi stradali, spingere la creazione di nuovi mezzi di trasporto, azzerare le emissioni, puntate sulle smart city, spingere la digitalizzazione e sensibilizzare le persone sull'annoso problema del riciclo (come ad esempio quello degli pneumatici).

È per questo motivo che Michelin ha debuttato l'anno scorso con la prima edizione di Movin'on: per unire tutti gli attori sotto uno stesso tetto perché qui non si parla meramente di "automobili" o "pneumatici". Si tratta di un ecosistema legato indissolubilmente e che solo insieme può contribuire a rendere sostenibile il mondo della mobilità.

Michelin e il problema degli pneumatici "sostenibili"

Se vogliamo parlare di mobilità sostenibile, è giusto partire da un punto fermo: gli pneumatici. Ogni anno vengono prodotti solo in italia all'incirca 400.000 tonnellate di PFU – pneumatici fuori uso (ovvero giunti a fine vita). Immaginatevi quale numero da capogiro si potrebbe ottenere moltiplicandolo per tutti i paesi del mondo.

Dove vanno a finire gli pneumatici "morti"? Come vengono smaltiti? È un problema davvero grande per l'ambiente e di conseguenza anche per noi.
Bisogna quindi pensare a come cambiare il processo produttivo, reinventandolo in modo che, giunti a fine vita, gli pneumatici possano essere riciclati al 100%.

È proprio questo l'obiettivo che si è posta Michelin: nel 2048, gli pneumatici della casa francese saranno composti per l'80% da materiali sostenibili e saranno al 100% riciclati.
Vi sembra un gioco da ragazzi raggiungere questo tipo di obiettivo? Niente affatto: oggi il tasso mondiale di recupero dei pneumatici è il 70% mentre il tasso di riciclo è il 50%.

Ecco che quindi durante il suo primo Movin'on (l'anno scorso), Michelin ha presentato Vision Concept, uno pneumatico che arriva dritto, dritto dal futuro: stampato in 3D, vuoto al suo interno, composto da materiali sostenibili (caucciù, olio di semi di girasole, limone, etc, etc…), connesso alla vettura e il cui battistrada – una volta giunto a fine vita – potrà essere ristampato nuovamente. Insomma: un vero e coraggioso balzo nel futuro.

"Con questo nuovo concept, non vogliamo uccidere il mondo l'automobile. Dobbiamo solo far capire alle aziende che essere green e sostenibili non è un costo bensì si potrebbe diventare un nuovo modo di produrre nuovi posti di lavoro e reddito. Basta sapere come usare l'innovazione e le nuove tecnologie" sostiene Jean-Dominique Senard, CEO di Michelin. "In Michelin crediamo di essere pronti ad affrontar questo sogno, un sogno realistico e realizzabile."

Per Senard quindi la visione del futuro e abbastanza chiara, è così anche per molti altri player del settore, non ancora tutti però.

Jean-Dominique Senard | Foto: Fjona Cakalli

Insomma, bisogna cambiare il modello di mobilità, modificando i modelli di business delle aziende che oggi operano nel settore automotive.

La sostenibilità come un ecosistema

Riassumendo, la mobilità sostenibile non deve ruotare attorno alla sola automobile ma al suo ecosistema. Fra i temi affrontanti durante l'appena conclusosi Movin'on infatti abbiamo trovato l'intelligenza artificiale, il riciclo, la riduzione dell'impatto ambientale e l'introduzione del concetto "mobility as a service": la mobilità come un servizio e non come una proprietà. Un esempio su tutti? Il car sharing che tanto è diffuso nei maggiori capoluoghi italiani. 

Se siete curiosi di sapere com'è stato l'evento Movin'on di Montreal, vi consigliamo di guardare questi due livestreaming che trovate sulla nostra pagina Facebook.

L'unione fa la forza

Come diceva Senard stesso, solo l'unione può portare a dei risultati. Tra i vari partner che si sono uniti a Michelin in questa avventura troviamo altri colossi: da Airfrance a Total, da Bmw a Nissan passando da PSA e tante, tantissime istituzioni che hanno deciso di perseguire la causa. Durante questo Movin'on però non sono mancata anche tantissime startup.

Una di quelle che ci ha colpito è dedita alla robotica. L'azienda cinese Youibot ad esempio ha ideato un robot in grado di ispezionare gli pneumatici di un intero parco auto di bus capendo se siano integri oppure da sostituire. Questo permetterebbe un ingente risparmio di tempo e denaro, prevenendo guasti assai più importanti.

Ma come dicevamo, non tutto ruota attorno all'automobile. Il team spagnolo di Zeleros, sta sviluppando un nuovo treno ispirato ad hyperloop. Nato come progetto universitario, Zeleros vuole rivoluzionare il trasporto di persone e merci grazie all'altissima velocità ed efficienza che potranno raggiungere i suoi convogli: ben 1200 km/h con la sola alimentazione di massicce batterie al litio.

Movin'on non è solo sinonimo di alta tecnologia e digitalizzazione. Tra i padiglioni abbiamo avuto modo di conoscere i ragazzi di Woodcycles Lesage, un'azienda canadese che crea singolari biciclette di design grazie all'utilizzo esclusivo di materiali riciclati. Nulla viene acquistato per produrre queste biciclette decisamente curiose e un po' folli.

Woodcycles Lesage; le biciclette 100% riciclate

La strada da percorrere per poter raggiungere un modello ideale di mobilità sostenibile è davvero lunga. Ma solo attraverso la cooperazione di tutti i colossi dell'industria questo sarà possibile.  E voi, cosa fate nel vostro piccolo per migliorare la vostra/nostra mobilità?

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Fjona Cakalli

Amo la tecnologia, adoro guidare auto/camion/trattori, non lasciatemi senza videogiochi e libri. Volete rendermi felice? Mandatemi del cibo :)

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