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Pubblicità nei sogni: l’esperimento di Coors su una donna

Lo strano, e inquietante, esperimento di Coors

Quella che state per leggere è forse una delle novità più eclatanti nel settore del marketing: la pubblicità nei sogni. Ebbene sì, avete letto bene. Secondo The Hustle, infatti, una donna avrebbe preso parte ad un esperimento del marchio di birra Coors, che sarebbe riuscito ad infiltrarsi con successo nei suoi sogni. Una storia incredibile, ma reale. Andiamo a scoprirne di più.

Pubblicità nei sogni: l’esperimento di marketing di Coors

Di recente la scrittrice di viaggi Bobbi Gould ha raccontato di aver risposto ad uno strano annuncio su Craigslist nel 2021. A quanto pare, un “grande marchio” si diceva disposto a pagare 1000 $ a “dormienti volontari“. Incuriositi, Gould e il suo fidanzato hanno deciso di rispondere all’annuncio. Ed hanno raggiunto un magazzino di Los Angeles dove una dozzina di volontari venivano monitorati durante il sonno. Il tutto sotto l’attento sguardo dei marketer di Molson Coors. Stando al racconto della scrittrice, i volontari hanno prima guardato un video che promuoveva i prodotti Coors. Per poi addormentarsi ascoltando la musica dello spot pubblicitario.

A quanto pare, il risultato è stato lo stesso per molti volontari: dormire e ritrovarsi la pubblicità Coors nei sogni. Stando a quanto raccontato da Gould, in uno di questi era “su un aereo a far cadere lattine di Coors sulle persone e loro facevano il tifo per me“. Al termine dell’esperimento, i volontari hanno discusso dell’esperienza, ammettendo di essersi sentiti “come topi da laboratorio“. “Stavano cercando di impiantare Coors nel nostro cervello. Semplicemente non andava bene“, ha chiosato la scrittrice. Un’esperienza non propriamente piacevole, che rappresenta solo uno dei tentativi di Coors di impiantare pubblicità nei sogni degli utenti.

Nel Giuugno 2021 Science Magazine ha riferito che Coors, insieme ad altri brand come Xbox e Burger King, stava lavorando in collaborazione con un team di scienziati per “ingegnerizzare” gli annunci nei sogni dei volontari, utilizzando audio e video. In quell’occasione, Science ha riportato che 40 ricercatori del settore hanno richiesta la regolamentazione degli esperimenti di “incubazione dei sogni mirata“. In fondo, nonostante questo tipo di manipolazione sia volontaria, “è facile immaginare un mondo in cui gli altoparlanti intelligenti – 40 milioni di americani attualmente li hanno nelle loro camere da letto – diventano strumenti di pubblicità notturna passiva e inconscia, con o senza il nostro permesso“.

Queste colonne sonore su misura diventerebbero uno scenario di sottofondo per il nostro sonno, come gli infiniti cartelloni pubblicitari che riempiono le autostrade americane sono diventati per la nostra vita da svegli“. Insomma, una questione spinosa. In fondo, non siamo neppure troppo sicuri che sia davvero legale iniettare pubblicità nei sogni di qualcuno. Eppure, per soli 1000 $ c’è chi è stato disposto a sognare birra.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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