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Il Segretario per la Sicurezza Nazionale USA accusa Huawei di spionaggio politico

Le accuse riguarderebbero delle azioni di spionaggio politiche in Africa

Se alla base della messa al bando di Huawei negli USA ci sono sempre state delle accuse di spionaggio industriale e politico, rafforzate dalla vicinanza della compagnia al governo cinese, finora queste accuse non erano state formalizzate o supportate da prove. Ieri, però, il Segretario per la Sicurezza Nazionale USA Tom Ridge ha puntato il dito contro Huawei, accusandola di mentire a riguardo delle proprie attività di spionaggio politico. Ad essere portata come prova è un’investigazione del The Wall Street Journal, riguardo delle attività dell’azienda in collaborazione con dei governi africani a danno di oppositori politici.

Le accuse di spionaggio politico contro Huawei

L’articolo al centro della questione è intitolato “I tecnici di Huawei hanno aiutato dei Governi africani a spiare i propri oppositori politici“. I governi in questione sarebbero quelli dell’Uganda e della Zambia. In questi paesi, ed in generale in molte parti dell’Africa, la Cina, con le sue aziende e quindi anche Huawei, ha un presenza ed un influenza sempre più rilevante.

In Uganda l’unità di cyber-spionaggio avrebbe intercettato le comunicazioni Whatsapp e Skype di Bobi Wine, pop star critica del governo in carica. Gli hacker avrebbero prima provato, senza successo, ad accedere per conto proprio ai due servizi. Si sarebbero poi rivolti agli impiegati Huawei, che in solo un paio di giorni sarebbero riusciti ad entrare nelle chat della vittima. In questo modo il governo ha scoperto che Wine non stava organizzando un concerto, bensì una protesta, che così è stata repressa sul nascere.

In Zambia, invece, ad essere hackerate sono state le pagine Facebook e i telefoni di diversi oppositori politici del presidente Edgar Lungu. Con l’accesso ai dati del telefono, la polizia sarebbe riuscita a localizzare la posizione dei blogger critici del governo ed arrestarli.

Tom Ridge ha dichiarato: “La pretesa di Huawei di non aver fatto nulla di male sta diventando sempre meno credibile. La recente investigazione del The Wall Street porta prove del fatto che i dipendenti di Huawei hanno giocato un ruolo diretto nell’aiutare dei governi a spiare i loro oppositori politici. Huawei è accusata di aver intercettato in maniera inappropriata delle comunicazioni private da diverse fonti, e il fatto che il colosso cinese neghi queste accuse non le rende meno vere”

È ancora presto per dire se queste recenti scoperte porteranno ad una formalizzazione o addirittura un inasprimento del bando USA contro Huawei. L’unica cosa certa è che i rapporti tra la Cina e gli USA, già complicati, non saranno di certo resi più distesi da questa vicenda.

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Source
The Wall Street Journal

Giovanni Natalini

Ingegnere Elettronico prestato a tempo indeterminato alla comunicazione. Mi entusiasmo facilmente e mi interessa un po' di tutto: scienza, tecnologia, ma anche fumetti, podcast, meme, Youtube e videogiochi.

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