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[Recensione] Huawei Nova – Un Nexus 6P in miniatura

Accostato al mio fedelissimo Nexus 6P sembra il suo fratellino minore, eppure Huawei Nova ha davvero ben poco da invidiare allo smartphone nato dalla collaborazione tra Google e Huawei, complici un hardware di buona scelta e un'ottimizzazione indubbiamente eccellente.

State pensato di acquistarlo? Vi raccontiamo pro e contro di questo device.

Doppelganger

Il design di Huawei Nova ricorda davvero in tutto e per tutto quello di Nexus 6P, partendo dalla scocca in metallo – fatta eccezione per un paio di inserti in plastica – fino ad arrivare alla barra nera posta sul lato posteriore, fortunatamente non più in rilievo come accadeva sull'ex top di gamma di Google.

Leggermente diversi invece i tasti posti sul lato destro del device, con il pulsante di accensione e spegnimento che non risulta più zigrinato ma bordato di rosso, e gli speaker, posti questa volta sul bordo inferiore, accanto al comodissimo ingresso USB Type-C. Il lato superiore invece ospita il jack per le cuffie ed un microfono, mentre su quello sinistro trova spazio soltanto il piccolo sportello che ci permette di inserire la nano-SIM e un'eventuale microSD, utile nel caso i 32 GB di memoria interna non dovessero bastarvi.

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I cambiamenti più evidenti riguardano però la  parte anteriore, arricchita da un vetro 2.5D leggermente curvato sui bordi, che migliora notevolmente l'ergonomia dello smartphone, e da un display IPS da 5 pollici Full HD che si comporta egregiamente all'aperto e che vanta un angolo di visione decisamente molto ampio. L'unica vera pecca è rappresentata dal sensore di luminosità, che nel corso della nostra prova si è dimostrato poco reattivo, obbligandoci ogni tanto a regolare manualmente lo schermo.

Squadra che vince…

C'è invece davvero poco da dire sulle prestazioni di questo device. Con il suo processore octa-core Snapdragon 625, i suoi 3GB di RAM e la GPU Adreno 506, Huawei Nova si è dimostrato in grado di resistere anche all'uso intensivo che di solito tendo a farne io. Inoltre, alternando giochi, navigazione, chiamate e messaggi vari, la batteria da 3020 mAh è riuscita a portarmi sempre a fine giornata, senza dovermi preoccupare di viaggiare con un pesante powerbank o un altrettanto fastidio cavo di ricarica.

Buoni anche il sensore d'impronte, velocissimo come in tutti gli smartphone del colosso cinese, e gli speaker, che raggiungono un volume piuttosto elevato senza per questo distorcere il suono.

Per quanto riguarda invece il software troviamo un'accopiata ormai diffusissima sugli smartphone di Huawei: Android 6.0 con EMUI 4.1. Una scelta che garantisce al produttore asiatico di avere smartphone abbastanza aggiornati, ben ottimizzati e piuttosto user-friendly e che offre agli utenti una serie di interessanti opzioni aggiuntive, come le gesture legate al già citato lettore d'impronte, o all'uso delle nocche, e le notifiche in ordine temporale.

Rumore

Huawei Nova ospita due fotocamere: una posteriore, da 12 megapixel con autofocus, e una frontale da 8 megapixel, con fuoco fisso. In generale tendono a comportarsi entrambe piuttosto bene, a patto però che le condizioni di luce siano piuttosto buone. Quando l'illuminazione ambientale si riduce, i risultati tendono ad essere un po' diversi, con foto decisamente più rumorose del previsto. Buoni invece i video, che si rivelano sempre molto fluidi nonostante la stabilizzazione digitale non sia esattamente delle migliori.

Se poi siete amanti degli effetti "speciali", sappiate che il piccolo Nova ha diversi assi nella manica. A disposizione infatti avrete il time-lapse, i video a rallentatore, l'HDR e il Light Painting, mentre per gli amanti della fotografica ci sono le impostazioni manuali, che consentono di regolare l'ISO, l'esposizione, la messa a fuoco e il bilanciamento del bianco.

Qui le foto originali: https://goo.gl/photos/aS8Rt8c5uxPU9hqx6

Bene ma non benissimo

Huawei Nova si è comportato davvero egregiamente durante la nostra prova, dimostrandosi reattivo in ogni situazione e permettendoci di arrivare a fine giornata senza troppi problemi. Certo, i difetti non mancano, basti pensare al sensore di luminosità o al mancato supporto alla banda wireless a 5 GHz, ma è innegabile che questo device sia comunque un ottimo investimento, anche se – non possiamo fare a meno di notarlo – ci sono smartphone del medesimo produttore più economici e capaci di offrire prestazioni analoghe.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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