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Sea of Thieves – Recensione in 5 parole

Per la nostra redazione, Sea of Thieves è stato un gioco particolarmente speciale. Il titolo di Rare ci aveva già tenuto compagnia durante la sua fase di Closed Beta, offrendoci l'occasione per riunirci nel party di Xbox Live e partire insieme per una nuova avventura, questa volta all'insegna di cacce al tesoro e di avvincenti scorribande tra pirati. C'è poi stato il lancio ufficiale su Xbox One e Windows 10, ecco dunque che la reunion è stata praticamente d'obbligo.

Abbiamo così messo le mani su una delle produzioni più originali attualmente disponibili sul mercato, intenzionata a distinguersi dalla massa rappresentata dai grandi titoli tripla-A riducendo all'osso il design e le stesse meccaniche di gioco a favore di un'immersività totale. Sarà stato proprio il coraggio di quest'opera ad aver portato alla formazione di una sorta di spaccatura, quella che ha diviso tanto il pubblico quanto la stampa specializzata: Sea of Thieves ha infatti conquistato diversi elogi, ma anche altrettante, feroci, critiche.

Con questa recensione non ci limiteremo a fornirvi un'analisi del gioco in questione, bensì vi racconteremo anche il nostro viaggio, le indimenticabili emozioni che abbiamo provato solcando i sette mari e impugnando sciabola e archibugio per combattere il nemico di turno, sia esso uno scheletro scricchiolante o un importuno filibustiere.

Ciurma

Difficile affibbiare a Sea of Thieves uno specifico genere videoludico. Joypad alla mano, la sua formula richiama alcune produzioni appartenenti all'ambito ruolistico, con una generosa spolverata di azione free roaming; ciononostante, non definiremmo questo titolo un gioco di ruolo, né tantomeno un action/adventure. Piuttosto, il lavoro svolto da Rare si può identificare in un simulatore (in prima persona) con tutti i crismi, capace di catturare istantaneamente il giocatore donandogli una galvanizzante sensazione di libertà – e tutta la strumentazione di cui avrà bisogno nel corso dell'avventura, armi incluse.

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Prima di catapultarci nell'azione, però, ci toccherà personalizzare l'aspetto del nostro rozzo alter ego e scegliere il tipo d'imbarcazione con cui inaugurare quest'ambiziosa carriera piratesca. Sea of Thieves ci propone dunque lo sloop, una piccola nave che può ospitare uno o due corsari, e il galeone, la scelta ideale per i gruppi formati da quattro giocatori.

A tal proposito, non vi nascondiamo che il gioco di Rare riesce ad esprimere il suo massimo potenziale solo quando giocato in compagnia. Certo, nulla ci vieterà di poter avviare una partita in solitaria, ma in tal modo dovremo anche essere pronti ad affrontare una più ostica gestione della nave – sì, persino del pratico sloop – oltre a dover rinunciare a tutte le gratificazioni derivate dalle entusiasmanti imprese e dalle bizzarre situazioni che avremmo potuto condividere con un'altra persona. O con altre tre, possibilmente.

Una volta assemblata la vostra ciurma sarete pronti per salpare! Armatevi fino ai denti, ghiotti tesori vi attendono… e galline. Ed eserciti di non-morti. E un kraken.

Bucaniere

La comunicazione è con ogni probabilità la colonna portante di Sea of Thieves, ed è per questo motivo che il gioco ci offre ogni possibile modalità con cui poter stabilire e mantenere un contatto con i nostri compagni di viaggio, e non solo.

Oltre alla semplice – e più conveniente – chat vocale troviamo anche delle linee di dialogo preimpostante, accessibili direttamente dal nostro controller, e persino la chat di prossimità; quest'ultima ci consentirà di avviare una conversazione con gli altri avatar che incontreremo nel mondo di gioco, sia nel caso dei collaboratori rimediati tramite il matchmaking che in quello dei temibili avversari avvistati in mare aperto.

La prima sfida della vostra ciurma sarà quella di collaborare per la gestione della nave, che richiederà non poca dedizione, oltre che una certa suddivisione dei ruoli. Gli sviluppatori hanno infatti realizzato un brillante sistema che ci offrirà il totale controllo su ogni singolo elemento dello sloop o del galeone: si parte dunque dalle vele, di cui regolereremo altezza e angolazione, per poi passare ai cannoni, alla cura della stiva e, infine, al timone.

I gruppi al completo potranno quindi scegliere un membro della squadra come timoniere, mentre un altro giocatore fornirà indicazioni sulla rotta osservando la mappa ubicata nella stiva, prestando attenzione agli eventuali avvertimenti provenienti dalla cima dell'albero maestro e al compagno presente sul ponte armato di cannocchiale. Sarà l'occasione per mettere alla prova le proprie abilità da marinaio o, ancora meglio, per improvvisarsi degli autorevoli capitani – occhio però ai possibili ammutinamenti…

"TU, ai cannoni! TU, di vedetta! E infine TU… Tu ripulirai il vomito dal ponte della mia nave.".

Soffermandoci invece sulle missioni disponibili negli avamposti, queste sono distribuite in tre gilde e ciascuna di esse richiederà un determinato tipo di incarico. L'Alleanza dei mercanti ci manderà dunque alla ricerca di oggetti di scambio e addirittura di animali (galline e maiali, soprattutto), mentre con i Cacciatori di tesori potremo divertirci nelle classiche cacce al tesoro, per le quali avremo a disposizione mappe e squisiti indovinelli; infine c'è il misterioso Ordine delle anime, con cui affronteremo le orde scheletriche che si annidano nei meandri più oscuri delle isole circostanti.

Le prime ore trascorse nel tentativo di soddisfare le suddette richieste sono state decisamente piacevoli, ma sarebbe altamente improbabile replicare le stesse azioni svolte qualche minuto prima senza avvertire una certa monotonia; da qui il famigerato discorso della ripetitività, primo grande limite di Sea of Thieves. Ma diciamocela tutta: le missioni non rappresentano altro che un pretesto per buttarci nella mischia al fianco dei nostri compagni avventurieri, i nostri personali dispensatori di follia e divertimento.

In ogni caso, sarà in tali frangenti che ci approcceremo per la prima volta al combat system. Peccato che questo risulti abbastanza legnoso, dandoci ben poche soddisfazioni sia nei momenti in cui sguaineremo la spada che in quelli in cui sfodereremo una delle tre bocche da fuoco presenti nell'arsenale (pistola, archibugio, fucile da cecchino).

Anarchia

Volenti o meno, sarà bene familiarizzare con il farraginoso sistema di combattimento se vorremo avere la meglio sugli altri corsari. Sì, perché in fin dei conti il PvP è la vera anima di Sea of Thieves, come abbiamo constatato dopo i primi (disastrosi) scontri con gli altri giocatori, gli stessi che ci hanno regalato emozioni indescrivibili. E un galeone devastato.

Nell'esatto momento in cui avvistiamo un'altra nave nelle vicinanze, il gioco cambia completamente ritmo: lo scopo non sarà più il raggiungimento dell'ambita isola, ma la caccia al vascello nemico, nel tentativo di affondarlo o, nei casi dei pirati più avidi, depredarlo dei tesori faticosamente conquistati dai relativi inquilini. In questo contesto sarà nostra premura fornire il massimo supporto all'equipaggio, posizionandosi ai cannoni, riparando i danni dello scafo e preparandosi ad eventuali manovre evasive.

Va specificato, inoltre, che in Sea of Thieves nessun giocatore è superiore all'altro: ogni scontro è un duello ad armi pari. Come anticipato poco fa, chiunque avrà a disposizione l'intero equipaggiamento e l'arsenale disponibile nel gioco, sin dal primo minuto; del resto, tutti gli oggetti acquistabili presso i mercanti degli avamposti non sono altro che semplici – e comunque affascinanti – skin degli stessi oggetti che già possediamo nell'inventario.

Cosa più importante, è assente un sistema di progressione verticale, una scelta che potrebbe far storcere il naso a molti, ma che annulla gli eventuali squilibri tra i giocatori. Specifichiamo che sarà comunque possibile progredire nel completamento delle quest delle tre gilde e ottenere, così, il grado massimo per ciascuna alleanza: a chi raggiungerà tale traguardo sarà conferito il titolo di Pirata Leggendario e l'accesso all'end game.

Salsedine

Oltre a garantire un maggior livello di immersività, la telecamera in prima persona sarà anche la finestra attraverso cui ci affacceremo allo splendido mondo di Sea of Thieves.

Abbiamo speso ore ed ore osservando il moto incessante delle onde marine, i riflessi ambrati dei tramonti e l'affascinante routine degli abitanti di quei paradisi tropicali, che intonano canti ammalianti tra un passo di danza e un altro sorso di grog. È questa l'ipnotica atmosfera di Sea of Thieves, un titolo che riesce a conquistare con la sola bellezza del suo comparto artistico, il quale cela, nella sua essenzialità, un'invidiabile attenzione ai dettagli.

Ciò che colpisce di più sul fronte grafico è la rappresentazione della superficie marina, che riesce a spiazzarci ogni singola volta che volgiamo lo sguardo all'oceano. Quest'ultimo sbalordisce sia alla luce del sole che al chiaro di luna – complice l'eccellente sistema d'illuminazione – e persino quando infuria la tempesta, ovvero il momento in cui il mare decide di abbandonare la sua veste rasserenante per tramutarsi nel nostro peggior nemico.

Non è da meno il comparto sonoro, che ci delizia con il fragrante suono delle onde che si abbattono sul nostro scafo e con le irresistibili melodie piratesche che potremo riprodurre impugnando la fisarmonica o la ghironda presenti nel nostro inventario. A tal proposito, vi invitiamo calorosamente a suonare dopo aver bevuto qualche boccale di grog di troppo: voi non ve ne pentirete, ma non potremmo garantire lo stesso per i vostri colleghi.

Horror Vacui

Giunti alla fine di questo memorabile percorso, non possiamo comunque ignorare gli evidenti difetti che marchiano l'attuale versione di Sea of Thieves.

"Varietà" non è certamente la prima parola che utilizzeremmo per parlarvi del gioco di Rare. Le ripetitive attività delle missioni spingeranno molti utenti ad annoiarsi prima del previsto, soprattutto se questi incarichi li porteranno ad esplorare dei territori fin troppo simili tra loro e che, per giunta, non offriranno molti spunti d'interazione. E lì dove il titolo riesce a placare la sete dei giocatori più vanitosi, offrendo loro un'ampia selezione di skin e personalizzazioni per avatar e nave, avremmo voluto vedere altri tipi di armi, o perlomeno una terza imbarcazione da affiancare allo sloop e al galeone.

Lo stesso end game, stando ai racconti di chi è riuscito nella straordinaria impresa di accedervi, non sembra soddisfare neanche le aspettative del giocatore meno esigente. Certo, potremo sempre aggiungere un po' di pepe al tutto innescando i raid segnalati dalle minaccose nuvole a forma di teschio, oppure mettersi alla disperata ricerca del colossale kraken, che tuttavia apparirà in modo del tutto casuale durante i nostri viaggi.

Insomma, sarebbe un vero peccato "accontentarsi" dei pochi contenuti messi finora a disposizione, dopotutto parliamo di un gioco dall'enorme potenziale, capace di spiccare tra gli altri sbandierando una componente multiplayer impareggiabile e un comparto artistico da 30 e lode. E se in un primo momento tutto questo riesce ad esaltarci come non mai, la sensazione di restare con l'amaro in bocca è, alla fine, inevitabile.

Le nostre speranze sono dunque rivolte ai futuri aggiornamenti di Sea of Thieves, che nel frattempo è stato reso disponibile come parte del programma Game Pass di Microsoft, grazie al quale potrete provare gratuitamente il gioco di Rare per 15 giorni.

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Pasquale Fusco

A metà strada tra un nerd e un geek, appassionato di videogiochi, cinema, serie TV e hi-tech. Scrivo di questo e molto altro ancora, cercando di dare un senso alla mia laurea in Scienze della Comunicazione e alla mia collezione di Funko Pop.

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