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Dentro la Canzone: il significato di Sunday Bloody Sunday degli U2

"How long must we sing this song?"

La band sul palco ha iniziato a suonare da poco, siamo al terzo, forse quarto, brano in scaletta. Il concerto al quale ci riferiamo si svolge a Belfast, il 20 dicembre 1982, presso il Maysfield Leisure Centre. A suonare è una band irlandese, che quindi gioca in casa, che si è fatta apprezzare in patria con i primi due album e che stava riscuotendo i primi successi anche all’estero. Il gruppo però, dopo aver suonato il terzo brano, A Day Without me, appare nervoso. Il cantante si chiama Paul Hewson, ma il mondo imparerà a conoscerlo con lo pseudonimo di Bono Vox. Paul stacca il microfono dall’asta e spiega al pubblico che il nervosismo deriva dal fatto che stanno per suonare una canzone nuova per la prima volta. Poi afferma: “Si chiama Sunday Bloody Sunday, parla di noi, parla dell’Irlanda. Ma se non vi piacerà, non la suoneremo mai più”.

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A spoilerarci come venne accolta la canzone, è la storia: il brano è ancora oggi uno dei cardini inamovibili delle scalette degli U2, e lo è da quel 20 dicembre 1982. Le cronache narrano che solo due persone del pubblico andarono via durante l’esibizione. Ma perchè? Cos’ha di speciale questa canzone? Perchè gli U2 avevano così timore nel suonarla a Belfast, al punto da promettere che non l’avrebbero suonata mai più se fosse stata accolta male?

La (Sunday) Bloody Sunday del 30 gennaio 1972

Per capire il significato di Sunday Bloody Sunday dobbiamo fare un salto indietro di 10 anni rispetto a quel 1982. Dobbiamo infatti tornare al 30 gennaio 1972. Era una domenica, e Bono Vox aveva solo 11 anni. Per essere precisi dobbiamo andare a Derry (o Londonderry per gli Unionisti), una cittadina nordirlandese dove, alle ore 14:45, più di 10 mila persone prendono parte a una marcia pacifica per protestare contro l’Operazione Demetrius foraggiata da Londra, una manovra che aveva portato diversi dissidenti politici, per lo più di ideali indipendentisti, ad essere internati con l’accusa di terrorismo.

Quella che doveva essere una domenica di pacifica protesta però, ben presto, si trasforma in una domenica di sangue. Intorno alle ore 15:00 avvengono i primi scontri contro i soldati inglesi di presidio in città. Alle 15:55 intervengono i militari del primo battaglione del Reggimento Paracadutisti dell’Esercito britannico, lo stesso battaglione che pochi mesi prima era stato responsabile del massacro di Ballymurphy. Questi aprono il fuoco sui manifestanti disarmati, colpendo 26 civili: 14 di questi moriranno, 6 di loro avevano meno di 18 anni. Tra le vittime anche John Johnston, 59 anni, che non era nemmeno un manifestante. Johnston si ritrova nel bel mezzo del fuoco dell’esercito ritornando a casa da una visita ad un amico.

L’evento causò scalpore a livello internazionale, sotto gli occhi indifferenti della compianta Regina Elisabetta II, su cui ricadono ancora oggi le colpe politiche della strage. L’avvenimento passerà alla storia con nome di Bloody Sunday, la domenica di sangue. Dieci anni dopo, come detto, gli U2 la racconteranno in musica.

Il significato del testo di Sunday Bloody Sunday degli U2

I can’t believe the news today
Oh, I can’t close my eyes and make it go away

Bono racconta la sua esperienza. All’epoca della strage aveva solo 11 anni, ma le immagini violente dell’avvenimento arrivano attraverso la TV anche a Dublino, dove viveva, lasciandolo incredulo. “Non posso chiudere gli occhi e farle scomparire”.

How long? How long must we sing this song?
How long? How long?
‘Cause tonight, we can be as one tonight

L’Irlanda è stata teatro di massacri per molti anni, sin dal 1960, a causa l’annosa divisione tra Nord e Sud, tra Unionisti e Indipendentisti. Bono si chiede per quanto tempo sarà necessario combattere, quando in realtà si potrebbe essere uniti. La strofa può avere anche un riferimento musicale: “per quanto tempo dovremo cantare questa canzone?” può riferirsi infatti anche alla promessa fatta da Bono al pubblico di Belfast: “se non vi piacerà non la suoneremo mai più”. In quest’ottica il “questa sera possiamo essere uniti” significherebbe che la musica unisce, anche se tra il pubblico ci sono persone con visioni politiche diverse.

La frase ritorna anche nel brano 40, ultima traccia dell’album War. Nella canzone, il cui titolo è un riferimento al Salmo 40 di Davide della Bibbia, Bono canta più volte “How long to sing this song?”

Broken bottles under children’s feet
Bodies strewn across the dead end street
But I won’t heed the battle call
It puts my back up
Puts my back up against the wall

Qui la canzone diventa descrittiva, proponendoci un’immagine potentissima: “bottiglie rotte -probabilmente molotov –sotto i piedi dei bambini”. E ancora “corpi sparsi lungo la strada senza uscita”: molte delle vittime sono state uccise mentre scappavano o si arrendevano, senza possibilità di sfuggire ai proiettili.

Sunday, Bloody Sunday (x4)

Il ritornello ripete ossessivamente il nome con il quale questo evento viene ricordato nei libri di storia. Come a voler ribadire che questa canzone esiste anche e soprattutto per non dimenticare.

And the battle’s just begun
There’s many lost, but tell me, who has won?
The trench is dug within our hearts
And mothers, children, brothers, sisters torn apart

Questa è una delle prime volte in cui Bono Vox manifesta i suoi ideali pacifisti in brano degli U2, una tematica che affronterà ampiamente nell’album War che conterrà Sunday Bloody Sunday. Una tematica che, in effetti, caratterizzerà buona parte della sua vita. La frase “ci sono molte perdite ma, dimmi, chi ha vinto?” sottolinea l’assurdità del conflitto: chi vince davvero se la gente muore? Una lotta che divide e spezza famiglie, separa le madri dai bambini, i fratelli dalle sorelle. Tutto perchè i cuori dei cittadini sono divisi: “la trincea è la droga all’interno dei nostri cuori”.

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Vale la pena di sottolineare che l’ultimo verso cita anche la Bibbia. In Matteo 10:35 si legge: “Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera”.

I’ll wipe your tears away

Anche questa è una piccola citazione biblica. Ne la Rivelazione 21:4 si legge: “He will wipe every tear from their eyes and there will be no more death”, vale a dire “Egli asciugherà ogni lagrima dagli occhi loro e la morte non sarà più”.

And it’s true, we are immune
When fact is fiction and TV reality
And today, the millions cry
We eat and drink while tomorrow, they die
The real battle just begun
To claim the victory Jesus won

L’ultima strofa è puro cinismo e disillusione. I versi ci dicono infatti che viviamo in un mondo in cui “la realtà è finzione e la TV diventa la realtà”. Il riferimento è alla vita a Dublino, abbastanza distante dalle violenze delle piccole città. A Dublino la vita appare serena e distesa, ma è finzione. La realtà è quella mostrata alla TV, dove giungono le drammatiche immagini di Derry. E mentre nella capitale la gente mangia e beve, “immuni” alle violenze, noncuranti delle stragi, altrove la gente muore.

Anche in questo caso possiamo trovare un altro riferimento alla Bibbia, nello specifico alla Prima lettera ai Corinzi 15:32, nel quale si legge: “mangiamo e beviamo, perché domani moriremo”. L’ultimo verso è invece aperto a numerose interpretazioni. Secondo la visione cattolica Gesù è morto di venerdì e resuscitato la domenica di Pasqua. Ma la domenica del 30 gennaio 1972 nessuno è risorto, anzi, sono morti 14 innocenti.

Sebbene questo sia il testo definitivo che tutti conosciamo, nella prima stesura Bono e The Edge avevano inserito riferimenti diretti agli eventi del 1972. La canzone avrebbe dovuto aprirsi con la frase “Don’t talk to me about the rights of the IRA, UDA“. In seguito Bono, che si prese carico da solo della stesura definitiva dei testi, decise di eliminare questi riferimenti, per rendere Sunday Bloody Sunday un brano universale contro le violenze.

Un piccolo capolavoro dal punto di vista musicale

Con una velocità di 103bpm e un tempo in 4/4, Sunday Bloody Sunday si apre con la cassa in 4 alternata da colpi di rullante che sembrano voler simulare le mitragliate dei soldati. Ricordano, inoltre, le tipiche rullate della bande militari in parata, riferimento assolutamente non casuale dato il significato del testo di Sunday Bloody Sunday trattato. Per ottenere il riverbero che sentiamo nella canzone, il produttore Steve Lillywhite ha registrato la batterista suonata da Larry Mullen ai piedi di un’ampia scalinata. Rimbalzando il suono produceva quel particolare riverbero naturale che possiamo apprezzare nel brano. Lillywhite propose inoltre a Mullen di utilizzare una traccia click in cuffia, strumento ormai indispensabile per le registrazioni delle batterie in studio, ma il batterista degli U2 si oppose fermamente. Il risultato è che la batteria non è mai perfettamente a tempo, ma poco importa.

Il secondo strumento ad entrare in scena è invece la chitarra arpeggiata di The Edge. Un arpeggio di tre semplici accordi: Si-, Re e Sol6. È bene notare che gli U2 erano soliti accordare gli strumenti mezzo tono sotto, quindi la registrazione è in effetti in Sib-. La tonalità minore, stabilita da questo primo accordo, rende il tutto malinconico al punto giusto, mentre il passaggio ai due accordi maggiori sembra fornire un senso di “speranza”. Man mano che il testo racconta le assurdità della guerra la chitarra diventa sempre più aggressiva, passando dall’arpeggio a violente schitarrate in power chord. Nella sua recensione Rolling Stone descrisse la parte di The Edge come “il riff da arena rock del decennio”.

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Il video ufficiale

Al contrario di gran parte dei singoli pubblicati negli anni ‘80, gli U2 scelsero di non realizzare un videoclip sceneggiato per la canzone. La band decise di diffondere come video ufficiale un estratto dal film U2 Live at Red Rocks: Under a Blood Red Sky, che immortala lo storico concerto della band tenutosi il 5 giugno 1983 presso Red Rocks Amphitheatre, in Colorado. Le riprese dirette da Gavin Taylor sono caratterizzate dalla surreale scenografia, con le enormi torce accese alle spalle e ai lati del palco.

Nel video Bono introduce Sunday Bloody Sunday precisando che il suo significato non è da ricercare nelle “rebel song” della tradizione musicale irlandese. Durante l’esibizione il cantante sventola una bandiera bianca, come a voler rivendicare che nessun colore di nessuna bandiera vale quanto una vita umana. Nel 2004 Rolling Stone ha inserito questa performance nella sua lista dei “50 momenti che hanno cambiato la storia del rock and roll”.

Questo episodio di Dentro la Canzone esce domenica 29 gennaio 2023, alla vigilia del 51mo anniversario della Bloody Sunday. Nel frattempo gli U2 pubblicheranno il 17 marzo 2023 l’album Songs of Surrender, che conterrà riarrangiamenti dei loro successi, tra cui anche una nuova versione Sunday Bloody Sunday.

War (Remastered)
  • War - Remastered by U2 (2008-07-22)
  • Audio CD – Audiobook
  • 03/06/2013 (Publication Date) - Editore: Universal Music

Se ti è piaciuto scoprire la storia e il significato di Sunday Bloody Sunday, potrebbero interessarti anche altri episodi della nostra rubrica Dentro la Canzone. Clicca sul link qui sotto per scoprire le incredibili storie delle canzoni che hanno cambiato la storia della musica.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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