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Il problema dei tre corpi, com’è la serie Netflix degli autori di Game Of Thrones – Trending On Streaming

Un progetto ambizioso, quanto atteso e discusso prima ancora che fosse disponibile nella libreria del colosso dello streaming. Il problema dei tre corpi, con la sua prima stagione, offre agli spettatori la trasposizione seriale del primo romanzo tratto dalla trilogia Memoria del passato della Terra, e realizzata da David Benioff e Db Weiss, già noti per il colosso seriale Game of Thrones. Un titolo interessante e affascinante al contempo, che unisce il genere sci-fi a un livello minimo di competenza in materia di fisica, matematica, ingegneria e poco altro. Un plus o un minus, per avvicinare gli spettatori a questa serie? Scopriamolo insieme nel nostro appuntamento con Trending On Streaming!

Il problema dei tre corpi, un progetto complesso e intrigante

Questa prima stagione attraversa diverse linee temporali e altrettante regioni del pianeta (e non solo) per raccontare fin da subito il rapporto conflittuale tra scienza e fede, così come il primo contatto tra gli scienziati e una civiltà aliena tutta da scoprire. In tutto ciò, l’astrofisica Ye Wenjie (Rosalind Chao già vista in Star Trek: Next Generation) è una sopravvissuta alla Rivoluzione culturale cinese e viene impiegata in un progetto segreto di ricerca di vita extraterrestre. Sarà lei a imbattersi, negli anni ’60, nel primo messaggio proveniente dallo spazio, ma non l’unica.

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Salto temporale, arriviamo ai giorni nostri, dove alcuni giovani scienziati, meglio noti come i Cinque di Oxford, scoprono le conseguenze di quell’intercettazione di Ye. Che non a caso è stata anche loro mentore. I ragazzi scoprono che la popolazione aliena che è a conoscenza dell’esistenza del nostro pianeta e dei suoi abitanti sta per raggiungerci, ma dopo secoli dall’inizio della sua influenza sulla Terra.

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La studiosa di nanotecnologie Auggie (Eiza Gonzalez), la fisica teorica Jin (Jess Hong), l’assistente ricercatore Saul (Jovan Adepo), l’imprenditore Jack (John Bradley) e l’insegnante di liceo Will (Alex Sharp) decidono di indagare le intenzioni, realizzando con la realtà virtuale una simulazione in grado di scoprire di più su questa vicenda…

Una difficile trasposizione di un romanzo complesso

Lo notiamo fin da subito: il lavoro di Weiss e Benioff, con Alexander Woo di True Blood, è un vero e proprio sforzo compiuto nel tradurre il romanzo originale per renderla fruibile al pubblico, aggiustando in primis i personaggi presenti a un diverso target di riferimento, oltre che restituire, dopotutto, un adattamento per nulla fedele. Quasi tutti i personaggi dei romanzi di Liu Cixin vengono alterati, ma non possiamo dire lo stesso della narrazione, che riesce comunque a catturarci con un contenuto godibile e sicuramente strutturato e di spessore.

Questo tema è un’arma a doppio taglio, dopotutto: il rischio che questi otto episodi risultano forse meno immediati di altri prodotti più veloci e meno complessi da un punto di vista di nozioni incluse nella narrazione. Non solo: si tratta sicuramente di una produzione ad alto budget, che ci racconta una storia esteticamente accurata e impegnativa nel dettaglio degli argomenti trattati, ma che rischia di raggiungere più la mente che il cuore.

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In ogni caso, c’è anche un tentativo di presentare personaggi a tutto tondo, che riescono a trasmettere la loro fragilità e umanità a contatto con esperienze molto forti ed estreme, scandendo anche le tappe fondamentali della trama con eventi importanti e “naturali”.

Il problema dei tre corpi: la nostra recensione della serie Netflix

Siamo forse di fronte (finalmente) a un prodotto seriale che sa certamente distinguersi dal panorama sempre più piatto e omologato del mondo dello streaming, dove tanti titoli sono ormai uno identico all’altro e senza vera originalità e spessore. Il problema dei 3 corpi non solo offre nel panorama seriale contemporaneo una soluzione di reinterpretazione di un romanzo in maniera originale e funzionante, ma sa anche aggiungere al mondo sci-fi delle nozioni scientifiche che aumentano lo spessore di questo titolo. Qualche dubbio solo sulla capacità di raggiungere per davvero il target del grande pubblico, non trattandosi sempre di aneddoti e citazioni mainstreaming, ma questa serie ha tutte le carte in regola per stupire e sfruttare al meglio il suo potenziale per proseguire almeno con una seconda stagione.

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Francesca Sirtori

Indielover, scrivo da anni della passione di una vita. A dispetto di tutti. Non fatevi ingannare dal faccino. Datemi un argomento e ne scriverò, come da un pezzo di plastilina si ottiene una creazione sempre perfezionabile. Sed non satiata.

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