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VAR agli Europei di calcio: come funziona, quanto sta influendo

Euro 2020 è il primo Campionato europeo di calcio in cui si sta applicando questa tecnologia

VAR e Euro 2020: una coppia inedita per due motivi.

Intanto perché con Euro 2020 la tecnologia VAR viene per la prima volta introdotta in un Campionato europeo di calcio.

E poi perché alcune regole del VAR, proprio in occasione di Euro 2020, sono cambiate. O meglio, le nuove regole ufficialmente entrate in vigore a livello planetario ieri, giovedì 1 luglio, sono già state applicate sin dalla partita d’esordio del Campionato europeo di calcio, ovvero Italia-Turchia dello scorso 11 giugno.

A poche ore da un altro match della nostra Nazionale, il delicatissimo ottavo di finale contro il Belgio, scopriamo tutto sul VAR. E cioè di che tecnologia si tratta, quali nuove regole sono state introdotte in questi Europei, e quali sono stati i casi più eclatanti in cui il VAR a Euro 2020 ha riguardato la nostra Nazionale.

Cos’è il VAR

VAR è acronimo per Video-Assistant Referee, traducibile con videoassistenza arbitrale.

È il sistema utilizzato da due ufficiali di gara (il VAR e l’AVAR, Assistant Video-Assistant Referee), che attraverso una serie di filmati aiutano l’arbitro nelle quattro situazioni più delicate. E cioè l’assegnazione di un gol, l’assegnazione di un calcio di rigore, l’espulsione diretta e l’errore d’identità tra due giocatori.

La tecnologia VAR è stata introdotta nel 2016 per limitare gli errori dell’arbitro, che resta comunque il decisore finale.

Aggiungiamo che solo gli assistenti di gara possono chiedere aiuto alla tecnologia VAR per decifrare una situazione dubbia.

L’importanza del VAR

I numeri sono decisamente a favore del VAR.

Dal febbraio 2019, la tecnologia è stata utilizzata in 453 partite, di cui 297 di UEFA Champions League e 115 di UEFA Europa League. In queste 453 partite, 139 decisioni sono state corrette dal VAR, per una media di una correzione ogni 3,25 partite. Ma soprattutto, su 2522 situazioni analizzate, le decisioni prese in campo sono risultate corrette nel 94,5% dei casi.

Le nuove regole della tecnologia VAR a Euro 2020

L’IFAB (International Football Association Board) ha istituito nuove regole per il VAR, che saranno applicate a partire dalla stagione calcistica 2021/22. Ufficialmente entrate in vigore il 1 luglio, le nuove regole sono state applicate anche nei tornei iniziati immediatamente prima di quella data.

In concreto: il VAR a Euro 2020 risponde già a queste nuove regole. Ma quali sono?

L’ultima edizione del regolamento VAR contiene alcuni chiarimenti sui falli di mano, con regole rielaborate per agevolarne la comprensione.

Inoltre, il VAR a Euro 2020 vigilerà in maniera più severa sulle trattenute e le spinte in area di rigore, le simulazioni, gli interventi pericolosi e i falli gravi, che mettono a rischio la sicurezza dei giocatori.

Attenzione alla lealtà, dunque, ma anche al fair play. Verranno puniti i gesti di dissenso e intimidazione verso l’arbitro.

“Vogliamo tutelare l’immagine del calcio e la salute dei giocatori. Non tollereremo comportamenti antisportivi o mancanze di rispetto nei confronti degli arbitri”, ha dichiarato Roberto Rosetti, presidente del Comitato Arbitrale UEFA.

Che ha aggiunto: “Spiegheremo alle squadre le nostre linee guida tecniche e le istruzioni per gli arbitri, oltre alle nuove regole. Per noi è importante lavorare insieme alle squadre per aumentare la comprensione da parte di tutti”.

var euro 2020

La squadra di arbitri VAR a Euro 2020

La squadra VAR per Euro 2020 sarà composta da 22 arbitri. Il team lavorerà nella sede UEFA di Nyon, in Svizzera.

Nelle 51 partite del Campionato europeo di calcio, l’arbitro VAR sarà affiancato da un assistente AVAR e da un assistente per il fuorigioco. Il VAR guida il team e sarà il principale referente dell’arbitro, l’AVAR seguirà la partita in generale e l’assistente per il fuorigioco si concentrerà su quello specifico aspetto.

Il team VAR sarà affiancato da tre operatori e da un assistente di supporto con funzioni di coordinatore. Ogni partita sarà dunque seguita da sette operatori VAR.

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Il VAR a Euro 2020: il caso di Italia-Austria

Quanto influisca la tecnologia VAR, e quanto possa cambiare in un senso o nell’altro le sorti di una partita, lo sanno bene i tifosi italiani.

La Nazionale allenata da Roberto Mancini, dopo due lusinghiere vittorie per 3-0 contro Turchia e Svizzera, nell’ultima partita del girone si è trovata di fronte l’Austria.

E, come molti ricorderanno, lo scorso 26 giugno i nostri ragazzi non hanno sudato solo per il caldo. Gli austriaci si sono rivelati molto più ostici del previsto. Addirittura, al minuto 65 sono passati in vantaggio con un colpo di testa di Arnautovic. I nostri giocatori, in quel momento di difficoltà, non hanno protestato: come se anche per loro il gol austriaco fosse nell’aria.

1-0 e palla al centro? No: uno degli arbitri VAR ha comunicato con l’arbitro in campo, sollecitandolo a verificare via video quanto è accaduto.

L’inglese Anthony Taylor, ossia l’arbitro in questione, ha interrotto la partita mimando con gli indici l’ormai noto riferimento al VAR, si è piazzato davanti a uno schermo e ha controllato. Per le due squadre, sono stati attimi infiniti. Poi la decisione: gol annullato per fuorigioco. Il ginocchio di Arnautovic era oltre la linea dei nostri difensori.

Passano nove minuti e il nostro Pessina commette un fallo piuttosto evidente in area di rigore. Altro check VAR, altri momenti di malcelato panico tra i nostri calciatori. È rigore? No, ma solo perché due giocatori austriaci erano in fuorigioco.

Quindi? Quindi, al di là del fatto che secondo i numeri la tecnologia VAR sta funzionando, i tifosi italiani dovrebbero proprio cominciare a volerle bene.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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