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L’India è sulla Luna. Missione Chandrayaan-3 compiuta

Dopo il fallimento della Russia

Ancora oggi è solida la teoria del complotto secondo la quale il 20 luglio 1969 Neil Armstrong non avrebbe mai messo piede sulla Luna. Per fortuna, nonostante certe bizzarre prese di posizione, la vita va avanti. E dal pomeriggio di mercoledì 23 agosto 2023 (poco dopo le ore 14:30 italiane) l’India è sulla Luna. È cioè il quarto Paese – dopo Stati Uniti, Unione Sovietica e Cina – ad aver toccato con una missione la superficie lunare.

Ed è anche la prima Nazione, come spiegheremo più oltre, ad aver esplorato una particolare zona del pianeta. Vediamo più da vicino cos’è la missione Chandryaan-3, che ha permesso all’India di arrivare sulla Luna.

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L’annuncio

L’Indian Space Research Organisation (ISRO, in italiano Organizzazione Indiana per le Ricerche Spaziali) ha annunciato su X la perfetta riuscita della missione Chandryaan-3.

E lo ha fatto con un post, pubblicato alle ore 14:34 del 23 agosto, proprio al momento dell’allunaggio. Post entusiastico ma tutto sommato anche informale, con tanto di emoji. Leggiamo infatti: “Chandrayaan-3 Mission: ‘India, I reached my destination and you too!’ Chandrayaan-3 has successfully soft-landed on the moon! Congratulations, India!

In italiano: “Missione Chandrayaan-3: ‘India, ho raggiunto la mia destinazione e anche tu!’ Chandrayaan-3 ha avuto successo atterraggio morbido sulla luna! Congratulazioni, India!

La missione Chandryaan-3

Dopo una discesa automatizzata di circa 15 minuti, il lander Vikram ha completato con successo l’atterraggio nella regione del Polo sud lunare. Ed è la prima volta che quella zona della Luna viene esplorata. Si tratta di un territorio obiettivo delle prossime esplorazioni lunari americane e cinesi, perché quasi sempre illuminato dai raggi solari, anche durante gran parte delle cosiddette notti lunari, che durano 14 giorni.

Inoltre, nelle medesime aree ci sono crateri al cui fondo è presente ghiaccio d’acqua che non si scioglie mai, perché non illuminato dai raggi radenti del Sole. È una risorsa fondamentale, perché consentirebbe l’estrazione di grandi quantità d’acqua e di idrogeno, necessari per le future missioni, sia per gli astronauti che come carburante.

Il rover Pragyan all’interno del lander esplorerà la zona per circa due settimane. Il tempo necessario perché i raggi solari ricarichino i pannelli con cui è alimentato.

Il viaggio di Chandryaan-3

Chandrayaan-3 è stata lanciata lo scorso 14 luglio dal Centro Spaziale Satish Dhawan in India, è entrata nell’orbita lunare il 5 agosto.

Il 17 agosto il lander Vikram si è separato dal modulo di propulsione e si è preparato alla discesa. L’atterraggio automatizzato ha previsto prima una brusca frenata, che ha portato il lander da 30 a 7,4 chilometri di altezza, mentre la seconda fase di frenata, durata tre minuti, è stata più dolce.

L’operazione si è conclusa con la discesa verticale: un ultimo breve tratto di 800 metri sino al morbido allunaggio, avvenuto quando in Italia erano le 14:34.

I (bassissimi) costi

L’india è sulla Luna. E, potremmo aggiungere, senza nemmeno spendere troppo.

Per fare un paragone, nel 2013 la missione Maven della Nasa, che ha lanciato una sonda su Marte, è costata quasi 600 milioni di dollari. ISRO ha fatto sapere che la missione Chandrayaan-3 è costata 74,6 milioni di dollari, poco più di un decimo di Maven.

I costi contenuti vanno ricercati sostanzialmente in due motivi. Intanto, gli scienziati indiani impegnati nella messa a punto delle missioni spaziali nazionali sono pagati sensibilmente meno dei loro colleghi europei o statunitensi. Inoltre, l’Indian Space Research Organisation può contare su una grande quantità di piccole aziende e startup indiane, che collaborano a tutte le varie fasi necessarie alla realizzazione dei progetti spaziali. La missione Chandrayaan-3 segue di quattro anni Chandrayaan-2, che nel 2019 non aveva completato l’allunaggio del lander.

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Luna: Russia no, India sì

Ma l’India arrivata sulla Luna rende ancor più clamoroso un altro e recentissimo fallimento, quello della missione russa Luna-25. Era la prima missione di Mosca dopo 47 anni, e si era prefissa di esplorare proprio le zone attorno al Polo sud lunare.

La missione russa, dal costo di circa 200 milioni di dollari (secondo le dichiarazioni dell’ISRO), succede alla missione Luna-24, del 1976. Ed è terminata con lo schianto della sonda sulla superficie lunare. C’è chi vede (o auspica) questa differenza di esiti tra la missione lunare russa e quella indiana come un simbolico passaggio di testimone tra una superpotenza in declino e un’altra in ascesa.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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