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I giovani europei e la tentazione ad acquistare prodotti contraffatti (e ad accedere a contenuti piratati)

Lo dice uno studio dell’EUIPO

Esiste una diceria (chissà poi se è solo tale) di cui andare poco orgogliosi. Secondo cui nel nostro Paese vige una sorta di doppio binario: gli italiani sono cioè capacissimi ad additare le grandi malefatte e le vistose ruberie dei potenti, salvo poi chiudere un occhio sui propri ripetuti gesti quotidiani che si fanno beffe della legalità.

In questo senso è stata illuminante una ricerca, che vi abbiamo riportato in un altro articolo. Dal sondaggio di Time2play, condotto su 1.120 italiani di diversa collocazione geografica, anagrafica e sociale, è emerso che ben il 63,8% del campione intervistato guarda serie tv e film in streaming su siti illegali.

Un nuovo sondaggio, condotto stavolta dall’EUIPO (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale), ha avuto diffusione europea e ha riguardato l’acquisto di prodotti contraffatti. Oltre all’accesso a contenuti piratati.

E anche in questo caso i numeri non sono confortanti. Scopriamoli assieme.

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Il sondaggio dell’EUIPO

I risultati 2022 delle schede di valutazione sui giovani e la proprietà intellettuale sono stati pubblicati mercoledì 8 giugno. E fanno seguito a quelli del 2016 e del 2019.

Il report fornisce un aggiornamento sui comportamenti dei giovani europei nei confronti delle violazioni della proprietà intellettuale. E più precisamente indaga le tendenze all’acquisto di prodotti contraffatti e all’accesso a contenuti piratati.

La ricerca del 2022 è stata condotta su 22.021 giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, appartenenti ai 27 Stati membri dell’UE, tra il 7 e il 28 febbraio 2022.

La scheda di valutazione conteneva informazioni quantitative e qualitative sull’atteggiamento e i comportamenti dei giovani consumatori. Sia in rapporto alle tendenze già osservate nelle due precedenti edizioni, sia  esaminando nuovi ambiti.

Quali sono stati i risultati?

I giovani europei e i prodotti contraffatti

La nuova indagine dell’EUIPO ci dice che il 37 % dei giovani europei ha acquistato intenzionalmente uno o più prodotti contraffatti. La percentuale, di per sé significativa, lo è ancora di più se confrontata con quella del 2019. Quando era solo del 14%.

La percentuale oscilla molto: si va dal 24% della Repubblica Ceca al 62% della Grecia.

I prodotti contraffatti acquistati intenzionalmente più spesso sono abbigliamento e accessori (17 %), calzature (14 %) e dispositivi elettronici (13 %). Seguiti da prodotti per l’igiene, cosmetici, prodotti per la cura della persona e profumi (12 %).

C’è anche chi acquista prodotti contraffatti a causa di indicazioni fuorvianti. L’acquisto non intenzionale di prodotti contraffatti si attesta al 37%, mentre il 48% del campione non aveva acquistato questi prodotti o non era certo di averli acquistati.

La pirateria online

La ricerca si è anche occupata della fruizione di contenuti digitali illegali. Qui, il 60% degli intervistati ha dichiarato di non aver utilizzato, riprodotto, scaricato o fruito in streaming di contenuti da fonti illegali nell’ultimo anno. Il trend virtuoso prosegue, dopo il 51 % del 2019 e il 40 % del 2016.

Ma il 21% dei giovani consumatori ha effettuato l’accesso a contenuti piratati consapevolmente negli ultimi 12 mesi.

Il principale tipo di contenuti piratati è costituito da film (61 %) e serie televisive (52 %), seguiti dalla musica (36 %).

I numeri dell’Italia

Per quanto riguarda il nostro Paese, i numeri sono migliori rispetto alla media europea solo per quanto riguarda la contraffazione.

Infatti, il 27 % dei giovani connazionali ha acquistato intenzionalmente un prodotto contraffatto e il 24 % ha effettuato l’accesso a contenuti piratati in modo consapevole.

Inoltre, il 61% dei giovani italiani ha riferito di preferire l’accesso a contenuti digitali provenienti da fonti legali.

Prodotti contraffatti e contenuti illegali: perché

Se il prezzo e la disponibilità continuano a essere le ragioni principali per cui si acquistano prodotti contraffatti e si accede a contenuti piratati intenzionalmente, altri fattori stanno guadagnando terreno. Tra questi, le influenze sociali, tra cui il comportamento di familiari, amici o persone di propria conoscenza.

Tra gli altri motivi vanno segnalati il disinteresse riguardo alla legittimità o meno del prodotto, la mancata percezione di qualunque differenza tra i prodotti originali e quelli contraffatti, e la facilità di reperire od ordinare prodotti contraffatti online.

Infine, un dato sorprendente: ben un intervistato su 10 ha fatto riferimento a consigli da parte di influencer o persone famose.

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La parola all’EUIPO

Sui risultati del sondaggio si è espresso Christian Archambeau, Direttore esecutivo dell’EUIPO.

Archambeau ha detto: “Questa terza edizione della scheda di valutazione del rapporto tra i giovani e la proprietà intellettuale, pubblicata nel corso dell’Anno europeo dei giovani, conferma le tendenze rilevate nelle edizioni precedenti e offre approfondimenti più dettagliati sulle percezioni e sull’atteggiamento dei giovani.

In un momento in cui il commercio elettronico e il consumo digitale registrano una crescita significativa, l’aumento di acquisti intenzionali e involontari di prodotti contraffatti costituisce una tendenza preoccupante. La pirateria non diminuisce, anche se i giovani consumatori preferiscono sempre più contenuti provenienti da fonti legali.

Questa nuova analisi fornisce un prezioso strumento per aiutare parti interessate, responsabili politici, educatori e organizzazioni della società civile a elaborare iniziative di sensibilizzazione per sostenere le scelte informate dei nostri giovani cittadini e consumatori.”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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