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Adolescenti e violenza di genere, tra comportamenti di controllo e stereotipi duri a morire

Il report di Save the Children e IPSOS

Accettiamo con il sorriso la ricorrenza di San Valentino, compresa tutta la mielosità che porta con sé, e nemmeno ci lesiniamo dal dispensarvi consigli per gli acquisti (magari economici, magari di ambito tech) per fare felice il vostro partner.

Ma siccome il 14 febbraio è, per antonomasia, la festa degli innamorati, San Valentino potrebbe anche essere l’occasione giusta per ragionare proprio sulle coppie, sulle relazioni magari tra i giovani, senza timore di mostrare numeri impietosi. Come quelli offerti da un recentissimo report di Save the Children, che indaga il rapporto tra gli adolescenti e la violenza di genere. Scopriamo meglio di cosa ci parla la ricerca.

Teenagers Young Team Together Cheerful Concept

Il report di Save the Children

La ricerca sulla violenza onlife (termine ibrido che indica la vita relazionale sia online che nella quotidianità materiale) è stata realizzata da Save the Children in collaborazione con IPSOS e con il Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità, oltre che con il supporto delle Unità di Servizio Sociale per Minorenni e gli Istituti Penali per Minorenni.

La ricerca ha prodotto il rapporto Le ragazze stanno bene? Indagine sulla violenza di genere onlife nell’adolescenza, pubblicato proprio sul sito di Save the Children nella giornata di mercoledì 13 febbraio. Sono raccolti i risultati di un lavoro di ricerca che ha avuto l’obiettivo di esplorare il tema degli stereotipi e della violenza di genere interpellando direttamente gli adolescenti.

Il sondaggio è stato condotto da IPSOS nel gennaio 2024 su un campione di 800 giovani di età compresa tra 14 e 18 anni “con quote rappresentative dell’universo di riferimento per genere, età e area geografica.”

Il documento è composto di 47 pagine fitte. Qui riporteremo solo i principali dati e numeri. 

Adolescenti, violenza di genere e forme di controllo

Il report è attraversato da una preoccupante sottovalutazione dei problemi da parte del campione intervistato.

Ad esempio, per quanto riguarda le forme di controllo o i comportamenti violenti messi in atto o subiti nella coppia, il 65% di ragazze e ragazzi ha subìto dal partner almeno un comportamento controllante. Tra le varie richieste, quella di non accettare contatti da qualcuno sui social (42%), di non uscire più con delle persone (40%), di non vestirsi in un determinato modo (32%).

E una percentuale quasi identica, il 63%, ha avuto almeno un comportamento di controllo.

La percentuale scende ma non di molto (52%) per indicare chi in coppia ha subìto almeno un comportamento violento. Tra cui: essere chiamato con insistenza al telefono per sapere dove ci si trovava (34%), essere oggetto di un linguaggio violento, con grida e insulti (29%), essere ricattati per ottenere qualcosa che non si voleva fare (23%), ricevere con insistenza la richiesta di foto intime (20%),essere spaventato da atteggiamenti violenti (schiaffi, pugni, spinte, lancio di oggetti, 19%), condividere foto intime con altri senza consenso (15%).

E se il 52% ha subito un comportamento violento, il 47% lo ha commesso almeno una volta.

La violenza sessuale e il luogo comune della responsabilità della vittima

Tra gli adolescenti la violenza di genere nasce anche da stereotipi tanto assurdi quanto, evidentemente, ancora attuali.

Per il 43% del campione, se una ragazza davvero non vuole avere un rapporto sessuale ha modo di evitarlo.

Per il 29%, addirittura, i comportamenti delle donne possono contribuire a provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire o di comportarsi. Secondo il 24% (26% tra i ragazzi e 21% tra le ragazze) un mancato “no” implica la consensualità al rapporto sessuale.

E il 21% (sia di ragazzi che di ragazze) è convinto, molto o abbastanza, che una ragazza, anche sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o di alcol, resta in grado di acconsentire o meno ad avere un rapporto sessuale.

Stereotipi di genere

Dicevamo che, esattamente come per gli adulti, anche per gli adolescenti la violenza di genere nasce anche da una serie di stereotipi, specie quelli appunto di genere.

La strada da fare è ancora molta, se dal report di Save the Children è emerso ad esempio che quasi il 69% degli adolescenti pensa che le ragazze siano più predisposte a piangere dei ragazzi, il 64% che siano più capaci di esprimere le proprie emozioni, e il 39% ritiene che le ragazze siano più inclini a sacrificarsi per il bene della relazione. Percentuale che, dato allarmante, sale al 51% proprio tra le ragazze.

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Adolescenti, violenza di genere e scuola

Incoraggiante è un dato in controtendenza: il 58% degli adolescenti intervistati ha dichiara che negli ultimi tempi è diventato più sensibile ai temi di genere. Il 43% sostiene poi che sarebbe utile uno sportello psicologico a scuola per sensibilizzare sul tema della violenza di genere.

Tra gli altri strumenti che la scuola può introdurre per sensibilizzare i ragazzi sulla violenza di genere, gli adolescenti indicano un’adeguata formazione dei docenti (40%), l’educazione sulle varie forme di violenza, comprese radici e conseguenze (39%), l’educazione sessuale ed affettiva a partire dalle scuole medie (32%).

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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