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AirTag, due donne seguite dagli ex denunciano Apple

Secondo le donne, le misure anti-stalking sarebbero state insufficienti

Due donne hanno denunciato Apple, dopo essere state seguite dai rispettivi ex-compagni utilizzando degli AirTag, i dispositivi per ritrovare oggetti smarriti lanciati da Cupertino nella primavera del 2021. Le donne sostengono che le misure adottate da Apple per evitare che questi strumenti servano per lo stalking siano insufficienti. Hanno quindi richiesto un risarcimento ad Apple.

Due donne denunciano Apple, gli ex le hanno seguite usando gli AirTag

Lunedì due donne hanno presentato una denuncia presso la corte federale di San Francisco contro Apple. Non per qualcosa fatto dall’azienda di Cupertino, ma per come i rispettivi ex-compagni hanno utilizzato un prodotto della Mela: gli AirTag.

Una delle due donne ha spiegato che l’ex-fidanzato “ha nascosto un AirTag nel vano della ruota della sua auto e ha potuto trovare dove si era trasferita per evitare le sue molestie”. L’altra donna invece ha spiegato che il “marito allontanato ha tracciato i suoi movimenti mettendo un AirTag nello zainetto del figlio”.

Tecnologia utilizzata per seguire persone invece che ritrovare oggetti

Già dalla presentazione di questi dispositivi, Apple aveva specificato che servivano per “aiutare le persone a ritrovare i propri oggetti personali, non tenere a traccia di persone o proprietà di altre persone, specificando che Cupertino “condanna nei termini più forti possibili ogni utilizzo malevolo dei nostri prodotti”.

Apple Airtag sicurezza

Alle parole erano subito seguiti i fatti, con le prime modifiche apportate a febbraio e pensate per comunicare comunicare all’utente la presenza di un tracker estraneo che sembra percorrere la medesima strada da troppo tempo; in seguito è stato aumentato il volume del segnale acustico emesso dall’AirTag quando si trova lontano dall’iPhone del suo leggittimo proprietario.

Tuttavia, gli avvocati delle donne che hanno sporto denuncia hanno definito queste misure incredibilmente inadeguate“, aggiungendo che Apple parrebbe aver “fatto poco, se fanno qualcosa, per informare prontamente gli individui quando vengono seguiti”. In altre parole, sebbene gli strumenti siano nati per ritrovare oggetti smarriti e non per lo stalking, secondo l’accusa Apple non sembra aver ideato le giuste limitazioni per impedire che questo accada.

Apple non ha al momento risposto alla denuncia, sebbene abbia in passato dichiarato quanto segue: “la sorveglianza non richiesta è da tempo un problema sociale e prendiamo questi problemi seriamente nel design degli AirTag”. Spetterà però ai giudici, con ogni probabilità, valutare se le misure di sicurezza prese da Apple per gli AirTag siano state sufficienti o meno. Vi terremo aggiornati a riguardo.

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Source
MacRumors

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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