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Cultura

Un viaggio inaspettato nella Terra di Mezzo del Romics

La scorsa settimana si è svolta la 23esima edizione del Romics, il Festival del Fumetto che ogni sei mesi si tiene nell'immensa città di Roma, precisamente alla Nuova Fiera di Roma. Ospiti di  Vigamus Academy, abbiamo esplorato la fiera romana per un paio di giorni. Siete curiosi di sapere cosa è successo?

Donne che disegnano Donne

Una delle principali attrazioni a cui abbiamo preso parte è stata la mostra "Donne che disegnano Donne",  un'esposizione che ci concesso di vedere alcune talentuose ma giovissimi artiste alle prese con i loro disegni e la loro arte.

Una delle particolarità di questa mostra è stata la parte riservata a "Lady Be e la tecnica del Mosaico Contemporaneo". Non sapete chi è? Ve lo spiego subito. Lady Be, artista Pop che vive e lavora a Roma, ha deciso di mettere da parte pennelli, acrilici e tubetti di colore per far spazio alla plastica. Questo le consente di realizzare mosaici formati da piccoli tasselli di plastica ed "oggetti di recupero" tra cui vecchi giocattoli, tappi di bottiglie, involucri di make up e molto altro.

"7 Ritratti di Donne" invece è una una mostra particolare pensata per celebrare la donna in tutte le sue sfumature, come essere umano forte ed indipendente che non chiede aiuto a nessuno e si fa strada da sola. Una donna in grado di essere libera e, soprattutto, sé stessa. Lady Be ha scelto il numero 7 perché si tratta di un numero considerato "magico" e simbolo di perfezione ed è strettamente legato al compiersi del ciclo lunare che, come sappiamo, influenza noi donne.

Dall'altro lato della mostra, invece, vi erano ragazze del Liceo Artistico Ugo Foscolo alle prese con le loro rappresentazioni di donne forte ed indipendenti. Tutte con un talento incredibile ed una grande attenzione per i dettagli.

Insomma, devo ammettere che l'esposizione è riuscita a catturare davvero la mia attenzione, trasformando il tutto in un'esperienza incredbile, educativa e sicuramente indimenticabile.

La mostra di Tsukasa Hōjō 

Le mostre però non finiscono qui! Girando per i padiglioni mi sono imbattuta in un'area dedicata a Tsukasa Hōjō, creatore di Occhi di Gatto, City Hunter ed Angel Heart. Qui ho avuto il piacere di osservare numerosi artworks, presi dai vari manga e realizzati naturalmente dal signor Hōjō.

Inutile dirvi che la mostra non ha fatto che riportare alla memoria vecchi ricordi, fatti di disperate corse verso casa per guardare i cartoni e le "tre ladre abilissime".

Il primo giornato di fiera l'ho consumato così, tra mostre, disegni, viaggi nel passato e numerose persone che si fermavano allo stand per provare il nuovo Star Wars Jedi Challenges.

Un viaggio inaspettato

Ho adorato ogni secondo passato in fiera ma, lo ammetto, niente batte il sabato pomeriggio. Al padiglione 8 si è tenuto, assieme a Max Giovagnoli, Giorgio Viaro e Antonio Bracco, l'incontro pubblico con una delle più grandi celebrità britanniche: Martin Freeman. L'attore è stato scelto per ricevere il Premio Romics d'Oro 2018 e, prima della celebrazione di domenica 8 aprile, è stato organizzato un incontro con il pubblico per parlare con lui e presentare il suo nuovo film in uscita, Ghost Stories.

Prima della sua entrata, è stato trasmesso sul grande schermo un video contenente varie scene prese dai suoi film e serie tv: inutile dirvi che l'emozione mi ha giocato  fin da subito un brutto scherzo (in parole povere ho pianto come una bambina), merito anche di alcune scene tratte da Lo Hobbit e Sherlock.

Terminata l'introduzione, Freeman ha fatto la sua entrata e dato il via ad un incontro durato circa un'ora e fatto di domande riguardanti praticamente ogni aspetto della sua vita professionale, da Guida Galattica per Autostoppisti  al già citato Lo Hobbit e al nuovo Ghost Stories. Max Giovagnoli ha anche tentato di estorcere qualche informazione riguardante la nuova stagione di Sherlock, un tentativo che purtroppo non è andato a buon fine: il caro Freeman ci ha semplicemente detto che al momento non sa nulla nemmeno lui.

Terminato questo incontro, sono uscita dal padiglione per riprendere aria e realizzare ciò che era successo: purtroppo però non ero a conoscenza di ciò che sarebbe successo un'ora dopo. Abbiamo infatti avuto l'opportunità di partecipare alla conferenza stampa con Martin Freeman. Purtroppo non abbiamo avuto l'opportunità di fargli qualche domanda a causa del poco tempo a disposizione, ma in compenso abbiamo scoperto qualcosa di più su Ghost Stories.

Questa pellicola, diretta da Jeremy Dyson e Andy Nyman e tratto dalla loro pièce teatrale, uscirà nei cinema a partire dal 19 aprile. Il film parla del Professor Philip Goodman, il quale è noto a tutti per il suo scetticismo nei confronti di qualsiasi evento sovrannaturale, motivo per cui decide di condurre un programma televisivo nel quale smaschera false sedute spiritiche e sedicenti sensitivi. Un giorno gli affidano il compito di indagare su tre strani casi di attività paranormale e Goodman inizia a scavare sempre più a fondo nella faccenda, ignaro di ciò che queste attività paranormali potrebbero rivelare.

Martin ha svelato di essere stato estremamente soddisfatto del film: l'attore ha amato il progetto, abbastanza differente rispetto all'opera teatrale. Inoltre Freeman ha svelato di essersi spaventato più e più volte sul set visto che gli effetti che vedremo nel lungometraggio sono stati creati durante le riprese e non aggiunti poi in computer grafica.

Insomma, questo Romics è stato pieno di emozioni, gioia e lacrime. Un'edizione particolare che è stata tale anche grazie a tutti coloro che sono passati allo stand a trovarci.

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Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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