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Uno squalo bianco spiaggiato a Tirrenia! La bufala della settimana

Si riaffaccia un’antica paura

Potevamo continuare a raccontarvi della ben poco garbata moda di dare per morti personaggi pubblici in perfetta salute. Nei giorni scorsi è toccato, fra gli altri, a Gabriel Garko.

Ma appena appresa la notizia di cui vi parleremo tra un istante, non ci siamo potuti esimere. La bufala in questione poggia su una delle paure ataviche che, come vedremo, nella contemporaneità hanno trovato per così dire una seconda giovinezza.

Stiamo parlando del terrore di avvistare, mentre si sta nuotando serenamente ascoltando musica dagli auricolari (impermeabili, ci auguriamo), una pinna. Non nel senso del naso particolarmente pronunciato di un qualche bagnante, ma nel senso della pinna di uno squalo.

Partiamo dalla presunta notizia. Per poi scoprire perché, quando essa viene riesumata, gode di una diffusione così rapida. E di un successo acritico, che getta nel panico (quasi) chiunque si imbatta in tale fake news.

shark animal hazard teeth

Lo squalo bianco spiaggiato a Tirrenia

Come abbiamo avuto più volte modo di ripetere, un’immagine destabilizza ben più di qualunque testo ben ordito (e ce ne stiamo accorgendo in queste settimane con il deepfake).

Tutto parte da una foto, che mostra uno squalo bianco spiaggiato. E una coppia che lo osserva a brevissima distanza. Dove potrebbe essere stata scattata l’immagine? Ovunque, non essendoci alcun punto di riferimento.

Invece, in Rete si è prontamente diffusa la notizia incontrovertibile: uno squalo bianco si è spiaggiato a Tirrenia.

La diffusione della “notizia”

Per cui, dall’immagine alla rapidissima diffusione sui social è stato un attimo.

Non solo si è parlato senza il minimo tono dubitativo di uno squalo bianco spiaggiato a Tirrenia, comune in provincia di Pisa. Ma, in vista dell’arrivo della bella stagione, i post apocalittici contenevano l’esplicito avviso di non fare il bagno in quei dintorni.

Insomma: cosa c’è di vero in questa clamorosa e terrorizzante notizia?

Dalla verità alla bufala

L’iter è sempre quello: si parte da un dato di verità e lo si deforma a proprio piacimento.

In questo specifico caso, ad esempio, non si tratta di un fotomontaggio. L’immagine sarebbe autentica, e mostra davvero un enorme squalo bianco spiaggiato. Tuttavia, sarebbe bastata una rapida ricerca in Rete per scoprire che il fatto è avvenuto in North Carolina e non a Pisa.

Insomma, non per fare la solita figura dei provinciali, ma certe cose capitano negli States, mica alle nostre latitudini.

Alcuni post sui social, peraltro, mostrano svariate foto dell’animale morto sulla battigia.

La vera verità

Ebbene, piccolo pesce d’aprile (in vistoso ritardo). Perché anche la notizia dello squalo spiaggiato in North Carolina è una fake news.

Come spiegano i colleghi di Open, giusto per ribadire la potenza del deepfake, si tratta di una serie di immagini prodotte dall’intelligenza artificiale. Alcune incongruenze, ancora quasi invisibili per noi poco abituati a riconoscere le bufale per immagini, mostrano chiaramente diverse incongruità in quelle che sembrerebbero fotografie.

Tra le fauci dell’emotività

Ribadiamo per l’ennesima volta l’ovvio. Se davvero uno squalo bianco non solo fosse stato avvistato, ma addirittura si fosse spiaggiato a Tirrenia, in un attimo la notizia avrebbe fatto il giro di tutti i nostri media, vecchi e nuovi.

Peraltro, nel Mediterraneo è già piuttosto raro (ma non impossibile) imbattersi in uno squalo bianco. Ma vederlo spiaggiato o sottocosta è, davvero, altamente improbabile.

Non importa: quando si parla di squali, un misto di terrore e infantile senso di avventura ci avvolge, e siamo irresistibilmente spinti a organizzare le prossime vacanze sulle Dolomiti.

Perché?

Una paura antica

Da un lato, c’è l’atavica paura verso ciò che riguarda l’ignoto. E le profondità marine sono abissi in parte insondabili, dove chissà cosa si può nascondere.

Gli esempi in questo caso sarebbero numerosissimi, e iniziano addirittura dai miti. Per restare in epoche più vicine alla nostra, si pensi allo spauracchio del mostro di Loch Ness.

Ma non è tutto qui, e lo sappiamo bene.

Lo Squalo
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E una paura moderna

In una canzone geniale e spassosa, Gargaroz, Elio e le storie tese ironizzano sul panico che per anni ci ha causato la visione de Lo squalo, eccellente film di Steven Spielberg del 1975. Che, pur essendo il capostipite di una certa filmografia catastrofica non sempre di eccelsa qualità, si eleva dalla media delle pellicole successive.

E quando un grande regista ci si mette (si pensi al triciclo di Shining, che ci faceva provare un brivido lungo la schiena ogni volta che si entrava in un hotel labirintico), il senso di terrore creato diventa un fenomeno che si tramanda di generazione in generazionale.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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