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Wikipedia ‘offline’ in Italia: ecco perché non riuscite ad usarla

Chi ha provato a visitare il portale italiano di Wikipedia tra la scorsa e la giornata odierna si è imbattuto in uno spiacevole imprevisto. L'enciclopedia online è stata infatti "bloccata" e il collegamento a ciascuna delle sue pagine rimanderebbe ad un importante comunicato: è la protesta di Wikimedia contro la nuova direttiva sul copyright.

Parliamo di una proposta di direttiva dell'Unione europea che ha l'obietivo di regolamentare il quadro normativo comunitario del diritto d'autore. La sua approvazione rischierà, tuttavia, di limitare in modo significativo la libertà di internet, innalzando vere e proprie barriere che ostacoleranno qualsiasi forma d'espressione online.

L'appello della comunità italiana di Wikimedia invita dunque gli utenti a sostenere il portale e ad unirsi nella difesa per una "rete aperta". Wikipedia rischia davvero di chiudere i battenti? Cerchiamo di fare chiarezza in merito a questa caotica faccenda.

Wikipedia e copyright: gli art. 11 e 13 della direttiva

Tutti i dettagli relativi alla nuova direttiva sul diritto d'autore ci sono stati forniti dalla stessa Wikipedia, coinvolgendo attivamente la sua community nel tentativo di convincere i deputati europei a rifiutare la proposta durante la riunione prevista per il 5 luglio 2018.

Prima di scoprire quali saranno i potenziali risultati e le effettive conseguenze della possibile promulgazione, occorre soffermarsi su due punti focali di questa riforma, quelli che hanno scatenato le proteste dei cittadini: gli articoli 11 e 13.

L'art. 11 della direttiva obbliga le piattaforme online, in cui sono pubblicati link o snippet legati a pubblicazioni di carattere giornalistico, a munirsi di una licenza rilasciata dal detentore dei diritti; gli editori potranno dunque richiedere "una quota del compenso previsto per gli utilizzi dell'opera". In parole povere, i vari aggregatori web – Facebook e Google News in primis – dovranno pagare le fonti dei materiali coperti da copyright.

L'art. 13 prevede invece che i contenuti caricati online, entro i confini di un Paese membro dell'UE, "debbano essere verificati preventivamente, in modo da impedire che possano essere messi online materiali protetti dal diritto d'autore". Saranno dunque applicate delle misure di sicurezza, le quali si traducono in filtri preventivi che individueranno e bloccheranno automaticamente i contenuti protetti da copyright presenti in una pubblicazione. Un sistema non troppo lontano dal già esistente Content ID di YouTube.

Direttiva sul copyright: gli effetti della riforma

Osservando attentamente i due articoli si potranno comprendere i motivi che hanno portato Wikimedia Foundation a protestare e a lanciare l'appello indirizzato agli internauti.

Per farvela breve, la nuova proposta di legge influirà sull'utilizzo che noi facciamo dei social network e delle principali piattaforme online: queste ultime saranno dunque obbligate, per legge, a monitorare ogni singolo contenuto pubblicato dagli utenti, che si tratti di un semplice video caricato su YouTube o dei numerosi commenti postati su Facebook.

Le prime "vittime" della nuova legislazione saranno i già citati aggregatori e i siti di notizie. Come diretta conseguenza dell'art. 11, alcuni portali potrebbero vedere una drastica diminuizione del traffico in entrata, nel caso in cui queste entità decidano di non pagare il compenso previsto dalla pubblicazione di determinati articoli.

Tra gli effetti dell'art. 13, invece, non parliamo solo di video in streaming, ma persino di meme e delle varie parodie che vengono pubblicate quotidianamente in rete. Facendo riferimento a materiali coperti dal diritto d'autore, questi contenuti rischiano di andare incontro a censure e a possibili eliminazione dai portali di riferimento.

Wikipedia Italia e l'invito rivolto al popolo del web

Come segnalato da diversi critici, sono diversi gli aspetti della riforma che entrano in contrasto con gli stessi principi di apertura e di libera circolazione delle informazioni su internet. Basti pensare che lo stesso Tim Berners-Lee – co-inventore del World Wide Web (WWW) – ha firmato petizioni per ostacolare la direttiva sul diritto d'autore.

È qui che intervengono, per l'appunto, Wikimedia Foundation e Wikipedia Italia:

"Chiediamo a tutti i deputati del parlamento europeo di votare contro il testo attuale in modo che la plenaria possa riconsiderarne alcuni emendamenti a lume di buon senso e assicurare la democrazia del procedimento".

Per fare in modo che il messaggio possa trovare una più ampia diffusione, la comunità italiana di Wikipedia si è rivolta agli utenti e ai fedeli visitatori dell'enciclopedia online.

Questi sono dunque invitati a far sentire la propria opinione, magari scambiando due parole con i diretti interessanti. Visitando un apposito portale sarà possibile entrare in contatto con gli stessi membri del Parlamento europeo, "per ricordargli che le leggi sul diritto d'autore dovrebbero promuovere competizione e innovazione online". Avrete dunque la possibilità di telefonare uno dei deputati europei o di scrivere sui loro profili web.

Come si concluderà l'intera faccenda? Ne sapremo sicuramente qualcosa in più domani, 5 luglio, quando il parlamento europeo si riunirà in seduta plenaria per compiere l'importante decisione: promuovere o respingere la proposta di direttiva sul diritto d'autore.

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Pasquale Fusco

A metà strada tra un nerd e un geek, appassionato di videogiochi, cinema, serie TV e hi-tech. Scrivo di questo e molto altro ancora, cercando di dare un senso alla mia laurea in Scienze della Comunicazione e alla mia collezione di Funko Pop.

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