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Il nostro omaggio a Ryuichi Sakamoto: i colori proibiti dell’ultimo imperatore

"My love wears forbidden colours"

Dischi, collaborazioni, videogiochi, tv e cinema, anche come attore. Sono oltre settanta le pubblicazioni che portano la firma di Ryuichi Sakamoto, che all’età di 71 anni, proprio pochi giorni fa, ha consegnato alla storia l’ultima partitura, quella della sua vita. 

Dall’iconica Forbidden Colours con David Sylvian, incastonata per sempre come una delle gemme della musica degli anni ‘80, al premio Oscar per la colonna sonora de l’Ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci, insieme a David Byrne dei Talking Heads e Cong Su. Di mezzo tutto il resto: gli inizi come pianista, la folgorazione per il jazz, il successo con gli Yellow Magic Orchestra, le sperimentazioni, le collaborazioni con David Bowie, Madonna, Brian Eno e Alva Noto. Nomi che, a rileggerli così, un po’ a caso, mettono i brividi. Autori delle pagine più importanti della storia della musica. Un samurai in grado di unire in pace l’oriente e l’occidente, la sperimentazione e la melodia, travalicando i confini di genere.

E poi l’ultimo disco, 12, pubblicato a gennaio di quest’anno, proprio nel giorno del suo settantunesimo compleanno. L’ultima fatica dell’ultimo imperatore della musica orientale (e non solo).

Gli anni ’80 suonano magici e malinconici come Forbidden Colours

Dopo gli inizi dichiaratamente jazz nonostante un amore sconfinato per la musica dei Beatles, Sakamoto si gode il primo successo come membro degli Yellow Magic Orchestra, tra synth-pop, hip-hop, house, electro e J-pop. In BGM, il loro terzo album, sono la prima band a utilizzare l’ormai onnipresente drum machine Roland TR-808.

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Il giovane Sakamoto diventa in breve tempo un apprezzato compositore di colonne sonore per il cinema. Nel 1983 compone le musiche per Furyo di Nagisa Ōshima, nel quale veste anche i panni del co-protagonista insieme a David Robert Jones. Se quest’ultimo nome non vi dice niente è perché Jones è in realtà meglio conosciuto come David Bowie. I due massimi esponenti dell’espressione musicale occidentale e orientale degli anni ‘80 insieme, non in uno studio di registrazione, ma sul set di un film. 

Nella colonna sonora di Furyo, che è arrivato nelle sale occidentali col titolo di Merry Christmas Mr. Lawrence, c’è anche un brano strumentale chiamato Forbidden Colours. Il film parla di omossessualità in un contesto militaresco. La pellicola e il tema musicale ossessionano David Sylvian, che solo poche settimane prima aveva sciolto i suoi Japan (non prima comunque di aver portato la band a diventare un simbolo dell’ondata new romantic inglese) per avviare una carriera solista. Già, una band britannica chiamata Japan. Tutto di questa storia sembra essere un irresistibile scherzo del destino, vero?

Fatto sta che la collaborazione è inevitabile. Sylvian e Sakamoto ci regalano una canzone senza tempo, racchiudendo in meno di 5 minuti le sonorità sintetiche degli anni ‘80, la malinconia tipica della tradizione orientale, la rivendicazione di una sessualità libera e uno dei temi di pianoforte più incredibili di sempre.

Il mio amore veste di colori proibiti. My love wears forbidden colours.

Il suono di accensione di SEGA Dreamcast

Jazz, pop, world music, ambient. La musica di Ryūichi Sakamoto è stata espressione della sua immensa creatività, arrivando ad annullare quello stupido preconcetto alla base degli stereotipi musicali. Lo confermano le innumerevoli musiche per i videogiochi composte per SEGA. Una collaborazione che portò alla composizione anche di quegli iconici 5 secondi di musica di accensione di SEGA Dreamcast.

E se la straziante e malinconica Break with ci porta in un viaggio onirico nella vallata dei sentimenti, il frenetico remix di Steve Jansen ci ha dimostra perché la musica di Ryuichi Sakamoto non conosce confini di spazio, tempo, forme musicali e generi.

Il premio Oscar per l’Ultimo Imperatore e il lavoro per il cinema

Il più grande riconoscimento extra-musicale di Sakamoto è sicuramente il premio Oscar 1988 per la migliore colonna sonora originale, ottenuta per le musiche de L’Ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci. Un lavoro immenso per il quale il compositore giapponese, ancora una volta, ha assunto il ruolo di punto di contatto tra due culture. La colonna sonora porta infatti tre firme: Sakamoto, David Byrne (genio visionario dei Talking Heads) e Cong Su, compositore cinese.

Nel 2015 compone la colonna sonora originale di The Revenant di Alejandro González Iñárritu. Sì, proprio il film che varrà a Leonardo DiCaprio il suo primo Oscar in carriera. Per The Revenant Sakamoto collabora con un’altra leggenda della musica contemporanea: Alva Noto, personaggio-icona della scena sperimentale tedesca e fondatore della celebre etichetta Noton (che diventerà poi la Raster-Noton, ancora oggi la label di riferimento per un’intera scena musicale elettronica).

In realtà il rapporto di stima e collaborazione tra Sakamoto e Noto è cominciato nei primi anni 2000. Oltre ad aver calcato insieme numerosi palchi dal vivo, la coppia ha pubblicato ben 8 album insieme, a partire dal primo Vrioon (2002) all’ultimo Two (2019).

L’omaggio del mondo della musica a Ryuichi Sakamoto

L’annuncio della morte è arrivato via social. Un post sul suo sito ufficiale recita:

“Mentre era in cura per il cancro scoperto nel giugno 2020, Sakamoto ha continuato a creare opere nel suo studio di casa ogni volta che la sua salute glielo permetteva. Ha vissuto con la musica fino alla fine. Vogliamo esprimere la più profonda gratitudine ai suoi fan e a tutti coloro che hanno sostenuto le sue attività, nonché ai medici in Giappone e negli Stati Uniti che hanno fatto tutto quanto in loro potere per curarlo.

In accordo con i forti desideri di Sakamoto, il servizio funebre si è svolto tra i suoi stretti familiari. Infine, vogliamo condividere una delle citazioni preferite di Sakamoto: “Ars longa, vita brevis” [L’arte è lunga, la vita è breve]“.

A seguito della notizia della morte, i social sono stati invasi di messaggi di cordoglio. Di seguito alcuni degli artisti che hanno espresso il loro omaggio al leggendario compositore giapponese.

Omaggi sui social anche sul profilo Instagram di Questlove e su quello di David Sylvian. Quest’ultimo ha condiviso tre post, di cui una foto in bianco e nero di Sakamoto e una citazione del poeta Jack Gilbert: “Credo che Icaro non stesse fallendo mentre cadeva, ma stava solo arrivando alla fine del suo trionfo”.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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