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Dentro la Canzone – Complesso del Primo Maggio: come dissacrare il concertone, un cliché per volta

"Un omaggio. Anzi Uno Maggio"

Siamo nuovamente in quel periodo dell’anno, dove la primavera si celebra a suon di musica e la musica diventa voce dei lavoratori. Parliamo ovviamente del concertone del Primo Maggio. Anzi, dei concertoni del Primo Maggio, dato che da qualche anno Roma non è più l’unico punto di riferimento di questa storica tradizione musicale (facciamo ciao con la manina agli amici di Taranto). Ma il concertone non è solo rivendicazione dei diritti, arte e spettacolo. È anche un irresistibile agglomerato di cliché che Elio e Le Storie Tese hanno saputo raccontare bene, con la loro immancabile ironia, in una canzone chiamata Complesso del Primo Maggio.

Se i Beatles hanno realizzato lo storico White Album, gli Elii non sono da meno. Nel 2013 la storica band milanese pubblica l’Album Biango, che contiene anche Dannati Forever e La Canzone Mononota, due canzoni che qualche mese prima avevano esordito a Sanremo. A chiudere il disco, dopo un’irriverente Luigi Pugilista e una incredibile Come gli Area, anche Complesso del primo Maggio, anticipata da una canzone/incipit: A Piazza San Giovanni, impreziosita dalla voce di Eugenio Finardi. Un tappeto rosso elegante, per introdurre proprio la canzone che dissacra il tradizionale concertone romano.

Cos’è il Complesso del Primo Maggio di Elio e le Storie Tese? Tutti i riferimenti del testo

La canzone, come anticipato, ironizza su una serie di cliché tipici del concertone, non mancando di riferimenti palesi ad alcuni degli artisti storici dell’evento. Proviamo a coglierli tutti analizzando il testo.

Questa è la canzone del complesso del primo maggio
Che in genere si esibisce sotto il sole di pomeriggio
Con la chitarra acustica accordata calante
Che la gente che balla a torso nudo neanche la sente

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Il concertone è un evento che ha inizio intorno alle 15:00 e prosegue fino a mezzanotte inoltrata, con un’instancabile maratona in diretta su Rai 3. Storicamente nel pomeriggio si esibiscono i volti meno noti, come da tradizione dei festival musicali. Ma il concertone ha anche una sua tradizione musicale: il folk. Pensate a quanti piccoli gruppi nello stile della Bandabardò hanno calcato quel palco, con le chitarre acustiche perennemente calanti e un comparto tecnico spesso fallace, con ritorni di audio e strumenti che non si sentono. Ma poco importa, la gente è lì per divertirsi e ballare.

Corre nu guaglione dentro al centro sociale
Corre nu poliziotto che lo vuole acchiappare
Corre il metalmeccanico che brandisce una biella
Corre quella col piercing che non è tanto bella.

Altro cliché del concertone del primo maggio sono gli artisti politicamente impegnati. Qui il riferimento ai 99 Posse e alla loro Curre Curre Guagliò è palese.

E all’improvviso parte una canzone
Tipo Bregovic
La musica balcanica ci ha rotto i coglioni
è bella e tutto quanto
Ma alla lunga rompe i coglioni
Certo ne avrei senz’altro tutta un’altra opinione
Se fossi un balcanico
Se fossi un balcone
Ma siccome non sono croato
Nè un balcone balcano

Riletta a 10 anni di distanza, questa strofa è invecchiata decisamente male. Tuttavia è vero: c’è stato un periodo in cui i pomeriggi del concertone erano invasi da gruppi di musica balcanica, per lo più provenienti dall’Italia. Gente che faceva musica “tipo Bregovic”.

Io non capisco perché
Tutti quanti continuano
Insistentemente a suonare questa musica di merda

Una citazione diretta di Donatella, brano di Donatella Rettore. Nella sua canzone la Rettore canta “Non capisco perché tutti quanti continuano insistentemente a chiamarmi Donatella

Ma comunque prima di cantare una canzone balcanosa
Ricorda di fare una cosa
Lanciare un’invettiva contro il capitalismo.

(Allora noi vogliamo dedicare questa canzone contro il capitalismo,
Perché è ora dire basta col lavoro che sfrutta tutti.
Devono capire che hanno rotto le palle i padroni,
Perché le masse operaie… o ma non vi sento fatevi sentire, siete tantissimi!)

C’è una sola cosa più immancabile della musica balcanica al concertone: i discorsi politici contro il capitalismo. Nel brano degli Elii sentiamo Mengoni che, in un mare di slogan contro lo sfruttamento dei lavoratori, si lascia andare nel tipico carrettone tira-applausi, quella pratica che consiste nell’alzare il tono di voce e gridare “siete bellissimi” al pubblico. Accade tutti gli anni.

Complesso del primo maggio
Che vi stanno due cantanti
E tutti e due vorrebbero essere l’unico lì avanti
Non mi riferisco per forza ai Linea 77
Ma i Linea 77 sono un ottimo esempio
E all’improvviso parte una canzone tipo Linea 77

Non che i Linea 77 siano una delle band storiche del concertone, eppure Elio li cita perchè in fondo fa molto ridere la scenetta di due cantanti che litigano per chi deve cantare. A questa strofa segue davvero un riff a là Linea 77, con Faso ed Elio che litigano per chi deve cantare: “si è vero ho cantato già ma era un pezzo più corto del tuo”.

Poi arriva il complesso
E valorizza il territorio
Impara quattro accordi ci costruisce un repertorio
E senza motivo c’ha un percussionista ghanese
Che è stato ricollocato in un complesso pugliese

E all’improvviso parte una canzone tipo Van de Sfroos

La figlia del padrone voleva far l’amore
Con tre cassaintegrati sul comò
Ma il padrùn fa la frittada
Ghe ne dà minga al cassaintegrada
Dalle belle braghe bianche alla fine le palanche non gli dà

Bastano davvero 4 accordi per scrivere una canzone di successo, ed è anche questo il bello della musica. Elio canta di un Complesso del Primo Maggio che passa con disinvoltura da una musica che valorizza il territorio a quella folk/lombarda di Davide Van de Sfroos. Anche qui, dopo la strofa, Elio si lascia andare in un manierismo Vandesfroosiano. Inoltre anche questa volta ci sono due citazioni molto sottili: la prima alla canzone popolare milanese Sciur Padrun e la seconda a Crapa Pelada del Quartetto Cedra: “I so fradei fan la frittada”

Ma prima di cantare una canzone vandesfrosa
Ricordati di dire una cosa
Il primo maggio è fatto di gioia ma anche di noia.

Puro nonsense, ancora con la voce di Eugenio Finardi che torna in un piccolo cameo in cui si autocita (in Nel Cuore cantava: “perchè l’amore è fatto di gioia ma anche di noia”)

Scusate signori siamo un complesso tanto povero
Per favore andate tutti in Piazza San Giovanni del concerto Primo Maggio
Che mentre voi guardate concerto
Noi veniamo in vostre case e vi facciamo appartamento e cacca sul letto
Grazie mille tutti

Il nonsense prosegue con una tirata di Rocco Tanica che, armato di vocoder, ironizza sulle case svaligiate mentre la gente è al concertone. Il tutto con un ritmo gitano in 3/4. Non proprio politically correct.

Complesso del mezzogiorno lu complesso di mezzogiorno
Vedrai che al primo maggio suoni intorno a mezzogiorno
Complesso tipo Bregovic
Complesso tipo Bregovic
Vedrai che al Primo Maggio suoni intorno al primo pomerigg
Complesso con due cantanti tipo Linea 77
Cantate uno alla volta che nessuno ci rimette
Complesso del territorio lu complesso del territorio
Impara altri quattro accordi che raddoppi il repertorio

E qui, signori, abbiamo tutta la genialità degli Elii. A questo punto la canzone riassume tutti i personaggi citati nelle strofe precedenti. Il complesso del mezzogiorno che suona intorno a mezzogiorno. Il complesso tipo Bregovic che suona intorno al primo pomeriggio. Il gruppo a là Linea 77 che se trova il giusto compromesso può evitare di sciogliersi. Infine il complesso che valorizza il territorio, quello che con quattro accordi ha costruito un repertorio: imparatene altri quattro, così avete il doppio delle canzoni.

Complessi del Primo Maggio più importanti
Tipo Negramaro e Jovanotti
Sappiate che voi siete i pesci grossi
E prima si esibiscon gli avannotti.

Non poteva mancare l’ironia anche sui pezzi grossi, quelli che al concertone suonano di sera. Loro sono i pesci grossi, mentre prima si sono esibiti gli avanotti, dei pesci di piccolissime dimensioni. La canzone si chiude con un riff di chitarra che è un chiaro omaggio a We Will Rock You dei Queen. Del resto il chitarrista dei Queen si chiama Brian May. May come maggio.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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